Kamakura si trova a solo un’ora di treno da Tokyo, nella prefettura di Kanagawa, ma non è per questo che vale la pena visitarla. Almeno, non solo per questo.
Si affaccia sulla baia di Sagami, delimitata da due promontori che sembrano abbracciare il mare, la costa e la cittadina stessa. La spiaggia che si affaccia sulla baia è frequentata dai giapponesi per rilassarsi e fare surf. Il lungomare si raggiunge dalla stazione attraverso un lungo viale circondato da negozi, ristoranti, guest house, che anche in bassa stagione danno a Kamakura un piacevole aspetto di luogo di villeggiatura. Eppure, ci sono altre ragioni per arrivare fino a qui.

Perché visitare Kamakura?
Se vi piacciono le storie di samurai, se la parola shogun vi evoca immagini di un Giappone misterioso fatto di spade, guerrieri e spirito zen, beh in un certo senso è tutto cominciato da qui. Sì, proprio da Kamakura. È qui che verso la fine del dodicesimo secolo[1], si è stabilito per la prima volta nella storia un governo militare (shogunato o bakufu) con a capo Minamoto no Yoritomo, lo shogun che prese in mano le redini del paese. L’imperatore mantenne la sua carica, ma il suo potere era indebolito e, pur essendo la sua sede a Kyoto, la capitale de facto del paese era Kamakura.
Lo shogunato Kamakura finì nel 1333 e da allora la città è passata attraverso battaglie, incendi e terremoti. Del primo bakufu è rimasto ben poco, ma abbastanza da meritare almeno una gita di un giorno. Il santuario Tsurugaoka Hachiman-gū, la principale attrazione di Kamakura insieme al Grande Buddha, è intimamente legato al clan Minamoto e, vista la vicinanza del santuario alla stazione, potrà essere la prima tappa della vostra visita.
Da Tokyo a Kamakura: come arrivare
È facile arrivare a Kamakura da Tokyo. Dalle stazioni di Shinjuku e di Shibuya ci vuole circa un’ora e le corse sono frequenti. Prendendo la JR Shonan-Shinjuku Line occorre cambiare a Ofuna (due fermate prima di Kamakura) e poi prendere la Yokosuka Line. Per consultare gli orari aggiornati e vedere in dettaglio i cambi, gli orari e le corse disponibili vi consiglio il sito HyperDia, preziosissimo per viaggiare in Giappone.

Kamakura, cosa vedere: santuari, templi, vie
I principali luoghi da visitare a Kamakura sono il santuario Tsurugaoka Hachiman-gū e il Grande Buddha nel tempio Kōtoku-in. Per andare direttamente alle loro descrizioni potete cliccare qui e qui. Gli altri posti da vedere li ho raccolti in santuari, templi, vie storiche, luoghi insoliti, dintorni.
Santuari
Tsurugaoka Hachiman-gū
Il santuario Tsurugaoka Hachiman-gū si raggiunge dalla stazione in meno di dieci minuti a piedi. Lo consiglio come prima tappa dei luoghi da vedere a Kamakura e come visita obbligatoria per gli appassionati di storie di samurai. Il santuario, dedicato al dio della guerra Hachiman, fu fatto edificare nel 1063 da Yoriyoshi (988 – 1075) allora capo del clan Minamoto.

Nel momento della sua fondazione, il santuario era più vicino al mare di quanto non lo sia oggi. Fu Minamoto no Yoritomo a farlo riedificare nel 1180 nell’area che occupa attualmente, sul declivio della collina. Letteralmente, Tsurugaoka Hachiman-gū significa «santuario di Hachiman della collina delle gru»[2]. Nel giro di qualche anno Yoritomo avrebbe vinto la battaglia di Dan-no-ura (1185), con cui il clan samurai Minamoto distrusse il clan rivale Taira[3]. Nel 1192 Yoritomo divenne shogun, ma la rivalità tra i due clan è ricordata dal lago Genpei del santuario Tsurugaoka Hachiman-gū, dove una metà (la più piccola) porta il nome del clan Heike (Taira) e l’altra metà, più grande, è dedicata al clan Genji (Minamoto).

Zeniarai Benzaiten Ugafuku
Anche questo santuario fu fondato da Minamoto no Yoritomo (nel 1185) ma, rispetto allo Tsurugaoka Hachiman-gū, lo Zeniarai Benzaiten Ugafuku è un santuario minore. Eppure, è una meta popolare tra i giapponesi.

Per arrivarvi bisogna passare attraverso un tunnel scavato nella roccia. Giunti al santuario vero e proprio, vi potreste imbattere in persone che, dopo aver messo i loro soldi in piccoli setacci, si dirigono verso una piccola grotta e bagnano monete e banconote nell’acqua della sorgente. Secondo una leggenda, i soldi lavati qui in primavera raddoppieranno in estate. Non chiedetemi se funziona o meno, quando sono stato a Kamakura era inverno.
Sasuke Inari
Poco distante dallo Zeniarai Benzaiten Ugafuku si trova il santuario Sasuke Inari. Immerso nel folto del bosco, il santuario ha un’atmosfera cupa e a quanto pare fu costruito nel sito del villaggio nascosto di Kamakura, il luogo in cui un tempo vivevano i Ninja[4].

Secondo la leggenda, durante il suo esilio sull’isola di Hirugakojima vicino a Izu, Minamoto no Yoritomo vide in sogno Inari, una divinità simile a una volpe. Inari gli disse di radunare un esercito e combattere il clan Taira. In seguito Yoritomo, vittorioso sui Taira, riuscì a stabilire lo shogunato Kamakura e costruì un santuario vicino al villaggio nascosto per ringraziare la divinità. Questa leggenda spiega il perché il santuario fu dedicato a Inari. Secondo un’altra leggenda, fu un anziano abitante del villaggio nascosto a suggerirgli, in sogno, il momento giusto per dare battaglia ai suoi avversari; questa versione spiegherebbe la vicinanza del santuario al villaggio ninja.
Templi
Kōtoku-in e il Grande Buddha (Daibutsu)
Il Grande Buddha (Daibutsu), custodito nel tempio Kōtoku-in, è l’immagine simbolo di Kamakura. È una colossale statua di bronzo alta 11,31 metri (13,35 considerando anche la base) e dal peso di 121 tonnellate che rappresenta il Buddha Amitabha (Amida-butsu). Fu realizzata ispirandosi al Grande Buddha di Nara e la sua costruzione avvenne intorno al 1252.

Come si vede dalle foto, la statua si trova all’aperto, ma originariamente era protetta da un edificio, il Daibutsu-den, che fu danneggiato più volte: venne colpito da tifoni nel 1334 e nel 1369, per poi essere definitivamente spazzato via nel 1498, in seguito a un terremoto e a uno tsunami. Anche la statua subì danni e solo nel periodo Edo (1603 – 1867) furono organizzati importanti lavori di ricostruzione, che videro anche il restauro di una parte del tempio. Il Daibutsu-den non fu mai riedificato e ancora oggi il Grande Buddha lo possiamo ammirare all’aperto.
Kencho-ji
Il Kencho-ji è un bellissimo tempio della scuola Zen Rinzai e il più antico tempio Zen del Giappone. È stato costruito nel 1253 e speciali testimoni dell’epoca ce lo confermano: sono ginepri secolari che sorgono nei pressi del viale principale del tempio, a quanto pare piantati all’epoca della sua fondazione, o pochi anni dopo. Avrebbero almeno 730 anni.

Il senso di antico, percepibile grazie a questi alberi Matusalemme, lo si ha anche passando attraverso la grande porta di ingresso (sanmon) e la sala principale del tempio. Il Kencho-ji è immenso, ha un bellissimo giardino zen ed è anche il luogo di partenza di un sentiero (detto del Ten-en) che sale verso le colline, porta fino al santuario Hansōbō e, più avanti, a un belvedere. Da qui la vista spazia su Kamakura e la baia di Sagami a sud, il monte Fuji a ovest e, a nord-est, sulla città di Yokohama. Se avete tempo e il cielo è pulito, vi consiglio di dedicare qualche ora al Kencho-ji e a questo sentiero, a me hanno dato i ricordi più intensi di Kamakura.

Meigetsuin
Anche il Meigetsuin è un tempio della scuola Zen Rinzai, ma è più intimo e raccolto del Kencho-ji. È famoso per i suoi fiori, in particolar modo per le ortensie, che fioriscono in estate durante la stagione delle piogge (tsuyu). È noto come tempio delle ortensie, ma è affascinante da visitare anche in autunno, come si intuisce dalla foto qui sotto.

Jomyoji
Anche il Jomyoji è un tempio della scuola Zen Rinzai. Nascosto in una via nei pressi del tempio di Hokukuji, è apprezzato per la presenza di una casa da tè giapponese, di un giardino roccioso zen e di un British Cafe.
Hasedera
Secondo una leggenda, esattamente 1300 anni fa, dal tronco di un albero sacro furono ricavate due statue della divinità Kannon[5]. Questo avvenne in un villaggio nell’attuale prefettura di Nara e una delle due statue fu custodita nel tempio Hasedera di Nara, allora capitale imperiale. L’altra statua fu affidata alle acque del mare, con la speranza che nel suo viaggio potesse salvare vite altrove. Dopo quindici anni, nel 736, la statua riapparve lungo le coste dell’attuale prefettura di Kanagawa. È così che è stato costruito il tempio Hasedera di Kamakura, che ancora oggi custodisce l’antica statua di Kannon, alta ben nove metri.

La via dello shopping: Komachi-dori
Uscendo dal lato est della stazione di Kamakura, vi ritroverete in una piazza. Da qui, sulla sinistra ha inizio la via commerciale nota come Komachi-dori. Il suo inizio è segnalato da un torii rosso, un portale che indica la presenza di un santuario: alla fine di questa via si trova in effetti lo Tsurugaoka Hachiman-gū.
Komachi-dori è la classica via commerciale giapponese, così ricca di punti vendita da far venire le vertigini, affollatissima nei fine settimana e nei giorni di vacanza. È piacevole da percorrere in bassa stagione e ha un negozio dedicato allo Studio Ghibli che farà impazzire i fan degli anime di Miyazaki.
Luoghi insoliti da visitare a Kamakura
La foresta di bambù
Se vi piacciono le foreste di bambù e il vostro viaggio in Giappone non prevede una tappa al più famoso bosco di bambù di Arashiyama (Kyoto), avrete modo di rifarvi a Kamakura. Ma vi avverto: non è facile trovare la foresta di bambù di Kamakura e non vi ci imbatterete per caso. È nascosta nel tempio Hōkoku-ji, anch’esso appartenente alla scuola Zen Rinzai. E mentre la maggior parte dei luoghi da visitare di Kamakura si trova a ovest della strada che porta allo Tsurugaoka Hachiman-gū, l’Hōkoku-ji si trova a est, sperduto in una zona residenziale. Una volta arrivati al tempio, la vostra ricerca sarà ripagata dalla presenza di un boschetto di bambù di tutto rispetto (circa duemila piante), da un ambiente di solito poco affollato e da una casa da tè un cui gustarsi un buon matcha.

I sette ingressi di Kamakura
Kamakura, capitale di un governo militare, fu costruita in una posizione strategica. A sud si affacciava sul mare e gli altri tre lati erano protetti da colline impervie. Per accedere alla città, sulle colline furono aperti sette passaggi, chiamati Kiridoshi, i cui ingressi erano controllati e protetti da porte di legno. Purtroppo non ho avuto modo di visitare i sette ingressi di Kamakura, ma almeno a giudicare dalle foto, hanno una certa somiglianza con le nostre Vie Cave Etrusche.

I Kiridoshi, così come le Vie Cave, furono scavati nella roccia e in corrispondenza di uno di questi (il Nagoe Kiridoshi) si trovano le Mandarado Yagura Caves, che in origine furono utilizzate come tombe per samurai. Le grotte di Mandarado Yagura sono un esempio piuttosto raro di architettura rupestre giapponese, che per più di un attimo mi ha ricordato l’abitato rupestre di Vitozza.

Nei dintorni di Kamakura: Enoshima
Secondo una curiosa leggenda giapponese sull’amore, l’isola di Enoshima nacque grazie alla dea Benzaiten. In quel tempo la costa a ovest di Kamakura era flagellata da un drago a cinque teste, che seminava panico e distruzione tra la popolazione. Un giorno la dea Benzaiten discese dal cielo e, prima che toccasse terra, emerse dal mare un’isola che sarebbe stata la sua dimora, Enoshima. Riuscì a fermare le scorrerie del drago, lo sposò e da allora regnò la pace.

Ancora oggi Enoshima è una tranquilla località di villeggiatura e ospita un santuario dedicato a Benzaiten (l’Enoshima Jinja). L’isola si raggiunge in venti minuti di treno da Kamakura e, una volta scesi alla stazione di Enoshima, potete incamminarvi lungo il ponte che collega l’isola alla terraferma ed esplorarla poi a piedi, o in bicicletta.
Note
1 Ufficialmente lo shogunato Kamakura è durato dal 1192 al 1333. Nel 1192 Minamoto no Yoritomo ricevette il titolo di Shogun dall’imperatore Go-Shirakawa, dopo che nel 1185, con la vittoria della battaglia di Dan-no-ura, aveva distrutto il clan Taira e segnato l’inizio dell’egemonia Minamoto in Giappone. Il periodo Kamakura è durato dal 1185 al 1333.↵
2 Louis Frédéric (2018), La vita quotidiana in Giappone al tempo dei samurai, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli.↵
3 Pur essendo il vincitore Yoritomo, futuro Shogun, la battaglia di Dan-no-ura è ricordata per le gesta del fratello Yoshitsune, l’eroe tragico amato dal popolo giapponese.↵
4 I villaggi nascosti, secondo la tradizione, erano luoghi in cui dimoravano i Ninja. Per saperne di più: Hidden village, Wikipedia.↵
5 Kannon è il nome giapponese di Avalokiteśvara, il bodhisattva della compassione. In Giappone di solito ha sembianze femminili.↵