L’attrazione principale di Kurashiki è il quartiere storico di Bikan. Per secoli teatro di commerci, buona parte dei suoi edifici era adibita all’immagazzinamento e distribuzione di cotone, riso e altre merci. Bikan era quello che oggi definiremmo un hub logistico, attivo dal Giappone feudale fino ai primi anni del Novecento. Com’è possibile che un luogo come questo sia diventato un quartiere pittoresco e romantico?
Un primo indizio sono i canali. A Bikan gli affari si facevano via nave, caricando e scaricando merci lungo le banchine su cui si affacciavano i magazzini delle società mercantili. Finita l’epoca dei commerci e spentosi il chiassoso via vai di beni e mercanti, le acque calme del fiume Kurashiki – che dà il nome alla città – donano oggi un senso di pace.
Ma i canali di per sé non bastano, ed ecco il secondo indizio: nel Novecento sono sorti due edifici in stile occidentale – il Kurashiki-kan, costruito nel 1917 per ospitare gli uffici municipali, e l’Ohara Museum of Art, con la sua facciata che ricorda un tempio greco.
Tutto qui? Forse, ma il tocco decisivo lo danno gli eleganti salici piangenti che oggi costeggiano i canali. Riflettendosi sulle acque, creano un contrasto di forme e colori con il bianco degli antichi magazzini e il legno dei vecchi edifici, dando vita a un’atmosfera unica.
Bikan è il cuore storico e romantico di Kurashiki, ma giunti qui c’è molto altro da vedere. In questa guida, nata da due giorni di visite, scoprirete cosa vedere e Kurashiki, come arrivare e alcune curiosità esclusive per i lettori di Terra Incognita.
Kurashiki in breve
- Nome giapponese: 倉敷 (kurashiki).
- Dove si trova: prefettura di Okayama, Giappone occidentale, a grandi linee tra Osaka e Hiroshima.
- Attrazione principale: l’antico quartiere di Bikan, con i suoi edifici storici e il canale su cui si specchiano filari di salici piangenti.
- Come spostarsi: si esplora facilmente a piedi, in una giornata.
- Denim e jeans: Kurashiki è famosa per il denim di alta qualità, acquistabile nelle vie Kurashiki Denim Street e Kojima Jeans Street.
Come arrivare
Kurashiki si raggiunge facilmente in treno dalla stazione di Okayama. I collegamenti sono piuttosto frequenti – un treno ogni venti minuti circa, a seconda della fascia oraria. La corsa dura 16 o 18 minuti, a seconda che si tratti della linea San-yo o della linea Hakubi. Il costo del biglietto, al momento in cui scrivo, è di 330 yen.
Le principali attrazioni della città si raggiungono agevolmente a piedi dalla stazione – Bikan è a 15 minuti di cammino.
10 Cose da fare e vedere a Kurashiki
1. La via commerciale tradizionale “shotengai”
Nome giapponese: 倉敷センター街 (Kurashiki sentā-gai)
Orari: Aperto 24 ore su 24
Sito web: https://www.optic.or.jp/bios/index.html
Dalla stazione di Kurashiki ci vuole un quarto d’ora a piedi per arrivare fino al quartiere storico di Bikan. La via più breve è un viale anonimo e trafficato. Ma se non vi dispiace impiegarci un paio di minuti in più, vi consiglio di passare dal Kurashiki sentaa gai (倉敷センター街) il principale shotengai (商店街, quartiere dello shopping) della città.
Vi si accede dai pressi della stazione, dove è astutamente indicato come “short cut to Bikan historical quarter”. Non è proprio una scorciatoia, ma è sicuramente la strada migliore. Si attraversa così la tradizionale e rilassante via dello shopping che sembra un mercato coperto, con taverne e negozi dove fare i primi acquisti di souvenir o assaggiare qualche delizia come il kibi dango o gli ebisu manju, questi ultimi in un negozio alla fine dello shotengai. Da qui, potete proseguire per Honmachi-dori.
2. Honmachi-dori
Nome giapponese: 本町通り (Honmachidōri)
Orari: Aperto 24 ore su 24
Usciti dalle atmosfere retrò dello shotengai, si entra in Honmachi-dori. Il manto stradale rinnovato, le facciate bianche degli edifici e i negozi tirati a lucido danno l’impressione di trovarsi in un altrove occidentale, sensazione che passa man mano che ci si addentra nella via. Honmachi-dori ha mantenuto il suo spirito mercantilistico, al punto che in qualche angolo sembra di trovarsi in un bazar.
Honmachi-dori si interseca con il quartiere di Bikan e insieme formano il nucleo storico di Kurashiki. Passeggiando per la via, tra un negozio e l’altro, si può immaginare che all’inizio del periodo Edo (1603 – 1868) qui c’era ancora il mare, respinto poi al largo da opere di bonifica da cui emersero l’attuale area dedicata al commercio e, nei dintorni, terreni in precedenza salmastri, poco adatti alla crescita del riso. Nacquero così coltivazioni di igusa (usata per produrre tatami) e soprattutto di cotone, fondamentale base agricola per la nascita di quell’industria tessile che, nel ventesimo secolo, avrebbe dato vita a una produzione di denim di alta qualità.
3. Il quartiere storico di Bikan
Nome giapponese: 倉敷美観地区 (Kurashiki Bikan Chiku)
Orari: Aperto 24 ore su 24
Sito ufficiale: https://www.kurashiki-tabi.jp/
Illuminazione notturna: da a aprile a settembre (dal tramonto alle 22:00), da ottobre a marzo (dal tramonto alle 21:00)
Bikan è il cuore storico e scenografico di Kurashiki, costellato da edifici in legno che nel XVII secolo erano addetti a magazzino (倉, kura), con le pareti bianche e il tetto ricoperto dalle tradizionali tegole scure. Gli antichi kura si affacciano sul canale, dove nuotano carpe colorate e su cui si allungano languidamente i rami dei salici piangenti. Ne esce fuori un’immagine da Giappone antico, resa più vivida dalla mancanza di pali della luce che spuntano invece nella vicina Honmachi-dori.
Per certi versi, la rimozione dei pali della luce a Bikan è andata di pari passo con la piantumazione dei salici. Dalla primavera all’autunno gli alberi arricchiscono la vivacità di un quartiere animato da caffè, negozi di saké e altre attività ricavate in tradizionali case in legno ristrutturate. Da visitare assolutamente la Kurashiki Denim Street (倉敷デニムストリート), con negozi che vendono articoli ricavati con il famoso denim locale, e gelaterie dove sperimentare il gusto blu.
4. Museo d’arte Ohara
Nome giapponese: 大原美術館 (Ohara bijutsukan)
Orari: 9:00~15:00 (dic-feb), 9:00~17:00 (mar-nov)
Chiuso: il lunedì e vacanze invernali (possibili variazioni: consulta il sito)
Sito ufficiale: https://www.ohara.or.jp/
Nel quartiere storico di Bikan, tra gli antichi edifici che si affacciano sui canali, sorge il primo museo ad aver ospitato arte occidentale in Giappone. Fondato nel 1930 dall’industriale Ohara Magosaburo, il Museo d’arte Ohara ospita dipinti di Monet, El Greco, Gaugin, Matisse, Picasso, Munch, Renoir e altri pittori occidentali, ma anche oggetti antichi provenienti da vari paesi asiatici e opere di artisti giapponesi contemporanei.
Con la sua facciata in stile neoclassico ispirata ai templi greci, l’Ohara Musem of Art spicca, senza stonare, tra gli edifici tradizionali di Bikan.
5. Museo Archeologico di Kurashiki
Nome giapponese: 倉敷考古館 (Kurashiki kōko-kan)
Orari: 10:00~15:00
Chiuso: dal lunedì al giovedì (vedi sito ufficiale)
Sito ufficiale: https://www.kurashikikoukokan.com/
Aperto nel 1950, il museo ospita reperti rinvenuti nell’area di Okayama che vanno dal Paleolitico fino al Medioevo. Ma non è per il contenuto che vi segnalo il museo, bensì per il contenitore, vale a dire un magazzino del periodo Edo che per secoli è stato adibito allo stoccaggio del riso. Un edificio che forse più di altri esemplifica lo stile Namako-kabe (なまこ壁) con cui venivano realizzati i magazzini (kura), che con il loro bianco e le piastrelle scure risaltano sui più comuni edifici in legno.
Questo stile non si trova solo a Kurashiki, ma era funzionale ai magazzini di riso e cotone, che dovevano essere resistenti all’umidità del vicino canale e agli incendi. Per questo soprattutto le parti basse degli edifici venivano protette da piastrelle, unite da spesse linee di giunzione bianche la cui forma ricordava quella di un cetriolo di mare – Namako. Le altre porzioni delle facciate erano rivestite in intonaco di calce bianca, mantenendo gli interni freschi e protetti.
6. Kurashiki Ivy Square
Nome giapponese: 倉敷アイビースクエア (Kurashiki aibīsukuea)
Anno di fondazione: 1889, come cotonificio
Nome originario: Kurashiki Bosekijo
Apertura al pubblico: 1974, come sito turistico
A pochi passi dal canale di Bikan e dai suoi edifici bianchi, Ivy Square mette in mostra i suoi muri rossi in mattone ricoperti di verdissima edera. Kurashiki non manca mai di sorprendere con i suoi contrasti, che del resto ne mettono in luce la storia dinamica, fatta di scambi, commerci e relazioni con altre nazioni: lo stabilimento di Ivy Square fu infatti la prima filanda di cotone moderna del Giappone, costruita su modello delle fabbriche britanniche in mattoni rossi e i tetti a dente di sega.
La filanda fu attiva fino alla Seconda Guerra Mondiale, cui seguì l’abbandono e poi la riconversione in sito turistico. L’edera che rende così unica Ivy Square non è né il risultato dell’abbandono del secondo dopoguerra, né una pianificazione turistica – come è stato invece per i salici. L’impianto dell’edera è un progetto che risale agli anni ‘20 del Novecento, ideato per regolare la temperatura all’interno delle fabbriche, isolando termicamente gli edifici. Questi e molti altri dettagli della sua storia sono raccontati nel Kurabo Museum.
7. Villa Yurin-so
Nome giapponese: 有隣荘 (Yurinso)
Orari di apertura: di norma chiusa al pubblico
Aperture eccezionali: consulta il sito web ufficiale
La villa Yurin-so è l’ex casa di villeggiatura della famiglia Ohara, costruita da Magosaburo Ohara, lo stesso industriale che aveva creato l’Ohara Museum of Art. La villa è nota anche con il nome di Midori Goten (villa verde) per il suo caratteristico tetto di tegole verdi.
La villa può essere ammirata solo dall’esterno, a meno che non sia aperta al pubblico in via eccezionale.
8. Una giornata in Kimono o Yukata
La visita a un antico quartiere pittoresco come Bikan può essere l’occasione giusta per passare qualche ora in kimono o yukata. Ci sono diversi negozi che forniscono il noleggio, ma anche guide professionali che ti accompagnano lungo tutto il percorso, dal negozio di kimono, fino ai luoghi migliori dove scattare foto indimenticabili.
9. La collina Tsurugata: santuario Achi e tempio tempio Kanryuji
Honmachi-dori fa da cerniera paesaggistica dell’area storica di Kurashiki: da un lato della strada si accede al quartiere di Bikan, dall’altro si sale verso la collina Tsurugata. Vale la pena salire i gradini in pietra che portano fino alla sua vetta e al santuario Achi (Achi-jinja), circondato dal parco Tsurugata-yama-kōen. Da quassù la vista che domina la parte vecchia della città. Il santuario ospita un glicine che si ritiene abbia dai 300 ai 500 anni.
Merita una visita anche il tempio Kanryuji, raggiungibile dallo stesso parco Tsurugata-yama-kōen o da una scalinata nei pressi del tunnel che passa sotto la collina. Di solito poco affollato, il Kanryuji è un’oasi di tranquillità con una buona vista panoramica su Kurashiki.
10. Kojima Jeans Street
Nome giapponese: 児島ジーンズストリート (Kojima jīnzusutorīto)
Sito ufficiale: http://jeans-street.com/
Con quest’ultima destinazione ci allontaniamo un po’ da Bikan per andare fino a Kojima, a venti minuti di treno da Okayama. Se la piccola e breve Kurashiki Denim Street di Bikan ha stuzzicato la vostra curiosità, potreste dedicare qualche ora alla Jeans Street di Kojima.
Qui è nato il denim giapponese e in circa 400 metri di strada si trova una trentina di negozi di produttori locali e nazionali. Ma Jeans Street è molto più di un semplice insieme di negozi. A ogni angolo spuntano omaggi al denim giapponese: la strada è tinta di indaco – il colore dell’iconico denim di Kojima – e i distributori automatici sono rivestiti in jeans. C’è anche un piccolo museo dedicato al Japan Blue.
Due luoghi insoliti da visitare Kurashiki
- Piggy Bank Museum (museo del salvadanaio): un luogo davvero curioso nei pressi di Ivy Square, vale la pena farci un salto.
- Igarashi Yumiko Museum, ossia il museo dell’anime Candy Candy. Anche questo vicino ad Ivy Square, ma dal lato opposto del museo del salvadanaio.
Consigli pratici per visitare Kurashiki
- Periodo consigliato: tutto l’anno. Se c’è un periodo meno indicato è l’inverno perché i salici sono senza foglie. Io d’altra parte ci sono stato in inverno e ho potuto beneficiare del minore affollamento turistico.
- Quanto stare a Kurashiki: una giornata può essere sufficiente. Pernottandovi, avete la possibilità di assistere all’illuminazione notturna del quartiere storico di Bikan.
- Cosa mangiare: lungo lo shotengai potete assaggiare ottimi kibi-dango (li fanno buonissimi qui) e gli ebisu-manju.
- Itinerario consigliato: stazione → Shotengai (via commerciale) → Honmachi-dori → Quartiere Bikan → Ivy Square → collina Tsurugata → ritorno alla stazione.