Qualche settimana fa era la giornata mondiale della lontra. L’ho scoperto per caso, tra i contenuti suggeriti dal mio smartphone. Incuriosito, ho cliccato e mi sono imbattuto in immagini irresistibili di questi animali intelligenti e curiosi, ma anche in dati del loro stato di sopravvivenza.
Esistono tredici specie di lontre. E mentre alcune, come la lontra canadese, hanno numerose popolazioni vitali, altre specie sono vulnerabili o in pericolo di estinzione. La lontra giapponese, invece, si è definitvamente estinta. In Italia vivono poche popolazioni di lontra europea, in totale tra gli 800 e i 1000 individui[1], per lo più concentrati nelle regioni del sud. La lontra in Italia è classificata come in pericolo dall’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Navigando tra dati, pagine web e link vari, ho poi scoperto la storia di Tarka la lontra, un bel libro di narrativa naturalistica dello scrittore Henry Williamson. Una storia che mi ha salvato dalla mole di informazioni in cui ero incappato, e che mi ha fatto seguire da vicino le vicende di questo simpatico mustelide.

Tarka la lontra
Sfogliando Tarka la lontra, colpiscono subito le poche ma belle illustrazioni in bianco e nero, tra cui una che mostra il periodo in cui è stato scritto il libro:
Qui termina Tarka la lontra
di Henry Williamson
iniziato il mese di giugno 1923
e completato nel mese di febbraio 1927
nel villaggio di Ham nel Devon.
Insomma, proprio mentre sto scrivendo queste righe, sono passati esattamente cento anni da quando Williamson ha iniziato a scrivere di Tarka la lontra!
Tutto è iniziato quando lo scrittore, pochi anni dopo la fine della Grande Guerra, si trasferisce in un piccolo cottage nel Devon (UK), nel villaggio di Georgeham.

È qui che gli viene chiesto di soccorrere alcuni cuccioli di lontra rimasti orfani della madre, uccisa da un agricoltore della zona[2]. Williamson dà il suo contributo portandosi a casa uno dei cuccioli, di cui si prende cura.
La piccola lontra diviene un nuovo amico nella famiglia Williamson. Lo scrittore la porta con sé a passeggiare, lei risponde al suo richiamo e si fa persino accettare dal gatto di casa. Purtroppo, una sera la lontra rimane impigliata in una trappola per conigli: Williamson riesce a liberarla, ma il piccolo animale fugge terrorizzato e lo scrittore non riuscirà più a ritrovarla.
È da questa vicenda personale che nasce la storia di Tarka, una lontra maschio del Devon settentrionale che, come purtroppo tante altre, non avrà vita facile. Oltre alle consuete sfide di sopravvivenza in natura, dovrà infatti confrontarsi con i pericoli che arrivano dalla caccia sfrenata.
Perché mi è piaciuto Tarka la lontra
Anche se il titolo potrebbe far pensare il contrario, Tarka la lontra non è una lettura per bambini. È piuttosto un classico del nature writing, che in certi punti richiede conoscenza naturalistica o un po’ di tempo per approfondire. Non tanto per seguire le vicende, quanto per godere appieno delle descrizioni degli ambienti in cui si muovono i personaggi.
Perché se è vero che Tarka è il protagonista, nei luoghi in cui vive ci sono altre lontre, tassi, gufi, foche, barbagianni, martin pescatori. E anche aironi come il vecchio Nog, che compare nel bell’incipit del libro:
Crepuscolo su prati e acque, la stella vespertina fulgida sul colle, e il grido Kra-a-ark! del vecchio Nog, l’airone, che planava giù, all’estuario, sulla lenta ala scura.
La scrittura di Williamson è evocativa, crea atmosfere come in questo incipit, ma suscita anche la tensione che ci fa sentire terribilmente vicine le urla dei cacciatori e i latrati dei segugi che inseguono Tarka. Un buon mix di azione e descrizioni di paesaggi, in cui l’autore non manca di specificare i nomi di animali, piante, fiori e qualsiasi vivente compaia nella scena.
Tarka la lontra
Henry Williamson

La fortuna di Tarka la lontra
Il libro, pubblicato nel 1927, ebbe un immediato successo anche a livello di critica ed è divenuto in seguito un classico del nature writing, di ispirazione persino per Rachel Carson. La biologa e scrittrice americana dichiarò di esserne stata profondamente influenzata e che Tarka la lontra e Salar il salmone (anche questo scritto da Williamson) sarebbero stati due dei tre libri che avrebbe portato su un’isola deserta.
Roger Deakin, autore di libri di nature writing come Nel cuore della foresta. Un viaggio attraverso gli alberi – che personalmente consiglio – si disse ammirato dalla scrittura di Williamson e ha definito “un grande poema mitico”. Deakin, per aggiungere un altro tassello a questo quadro, fu un buon amico di Robert Macfarlane, scrittore di cui abbiamo recensito libri in vari articoli:
- 12 Libri sul camminare e sui viaggi a piedi
- Libri sulla natura: 11 testi e romanzi sulla natura selvaggia
- Letteratura di montagna: 11 libri, romanzi e racconti
- Libri di viaggiatori: 7 titoli di scrittori che hanno viaggiato
Il libro di Williamson nel 1979 divenne anche un film, Tarka the Otter (non mi risulta una versione italiana), che peraltro vanta una sceneggiatura a opera del naturalista e scrittore Gerald Durrell[3], autore di numerosi libri sugli animali.
Tarka rimane ancora oggi nella memoria del Devon settentrionale, dove corrono treni della Tarka Line ed è possibile camminare sui sentieri del Tarka Trail che ripercorrono i luoghi visitati dalla lontra protagonista del libro di Williamson. Che in Italia, curiosamente, è pubblicato da Tarka Edizioni.
Tarka la lontra, di Henry Williamson
256 pagine
Edizione: 2020
€13,50 Tarka Edizioni
Note
1 Fonte: WWF https://www.wwf.it/specie-e-habitat/specie/lontra/↵
2 Jack Watkins (16 Settembre 2022). In focus: Tarka the otter, Henry Williamson’s great masterpiece of nature writing. Country Life. https://www.countrylife.co.uk/nature/in-focus-tarka-the-otter-henry-williamsons-great-masterpiece-247097 ↵
3 Tarka the Otter. (2023, June 5). In Wikipedia. https://en.wikipedia.org/wiki/Tarka_the_Otter↵