Nikko: guida di viaggio nel fascino mistico del Giappone

Mi sono svegliato presto questa mattina per andare a Nikko. Alla stazione di Tokyo l’aria di dicembre è fresca e umida, porta con sé i ricordi dell’autunno. Salgo sullo Shinkansen e resto sveglio fino a Utsunomiya, poi, con il cambio treno, finisco per chiudere gli occhi.

Lentamente, tra sogni e sonno, il paesaggio scorre. Il treno si fa strada tra boschi e montagne e quando mi sveglio, a pochi chilometri da Nikko, sono circondato dalla loro maestosità. Guardo meglio e mi chiedo per quanto ho dormito: quando ho chiuso gli occhi era tardo autunno, adesso è pieno inverno. Le montagne sono bianche di neve e quando scendo dal treno sono accolto dall’aria secca e pungente.

Il cielo terso e la luce del sole che si riflette sul bianco della neve mi fanno pensare al nome della città. I due caratteri che si leggono come Nikko (日光) significano luce del sole, che forse non va inteso in senso letterale. Oggi però il sole non manca e qui tutto sembra risplendere, dalle montagne innevate, alla natura, fino alla spiritualità dei santuari e templi che si trovano a un paio di chilometri dalla stazione.

Decido che mi farò i due chilometri a piedi, ho bisogno di risvegliarmi dal torpore viaggio. Ma prima devo cedere alla tentazione lanciata dal ristorante di ramen alla mia sinistra. La sua invitante promessa di un pasto caldo, gustoso e rigenerante è impossibile da resistere.

Il treno si avvicina alla città di Nikko, circondata da montagne innevate
Il treno si avvicina alla città di Nikko, circondata da montagne innevate

Come arrivare a Nikko da Tokyo

Ci sono tre opzioni principali per arrivare a Nikko in treno: 

  • dalla stazione centrale di Tokyo (opzione che raccomando);
  • da Shinjuku JR;
  • dalla stazione di Asakusa.

Se avete il Japan Rail Pass, vi consiglio di partire dalla stazione di Tokyo. Qui salite sul JR Shinkansen, scendete a Utsunomiya e da qui prendete la JR Nikko Line. Ho usato questa opzione e se il cambio a Utsunomiya è buono, il viaggio può durare meno di due ore (1 ora e 50 minuti). Vi consiglio di controllare gli orari dei treni e organizzare il vostro itinerario sul Japan Transit Planner di Jorudan.

Un’altra opzione è la linea che collega la Tobu Asakusa Station alla Tobu-Nikko Station. Ogni ora ci sono uno o due limited express (chiamati Spacia) e alcuni di questi (i “Kegon”) viaggiano da Tobu Asakusa a Tobu Nikko senza fermate. Molto comodo, ma questa tratta non è coperta dal Japan Rail Pass e bisogna prenotare i posti a sedere.

Una terza possibilità è partire da Shinjuku con il limited express cooperato da JR e Tobu Railway. Il viaggio dura circa due ore, ma è solo parzialmente coperto dal JR Rail Pass.

Cosa Vedere a Nikko: 12 luoghi per il vostro itinerario

La mappa con i 12 luoghi da esplorare a Nikko, Okunikko e nei dintorni.

1. Ponte Shinkyo

Veduta del ponte Shinkyo, uno dei luoghi più iconici di Nikko
Il Ponte Shinkyo è uno dei luoghi più iconici di Nikko

È probabilmente il ponte più fotografato del Giappone e uno dei simboli di Nikko. Il suo nome (神橋) significa letteralmente ponte sacro e costituisce una sorta di ingresso ai santuari e ai templi di Nikko. Lo si può fotografare tranquillamente dal ponte della strada principale, ma è possibile anche attraversarlo a piedi, pagando 300 yen.

Il ponte Shinkyo è distante poco meno di due chilometri dalla stazione JR di Nikko. Lo si raggiunge a piedi in venti minuti, o in cinque minuti con il bus.

2. Santuario Toshogu (santuario di Nikko)

Insieme al ponte Shinkyo, il Toshogu (東照宮) è uno dei due luoghi da vedere assolutamente a Nikko. Il santuario è dedicato a Tokugawa Ieyasu (1543-1616), il famoso samurai e condottiero che pose fine al periodo degli stati combattenti (Sengoku Jidai, 1467-1603) e unificò il Giappone sotto lo shogunato che durò dal 1603 al 1868, liberando per oltre 250 anni il paese da lotte intestine. Il Toshogu fu fatto costruire a partire dal 1617 da Hidetada, figlio di Ieyasu, e venne poi ampliato dal nipote Iemitsu, terzo shogun.

Il portale cinese (Karamon) del santuario di Nikko
Il portale cinese (Karamon) del santuario di Nikko Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Immerso nella foresta, il santuario di Nikko è un capolavoro dell’architettura dell’epoca, che abbina la raffinatezza della lavorazione a colori vistosi. Vanta una pagoda a cinque piani, un portale decoratissimo e una serie di sculture bizzarre e curiose:

  • le tre scimmie sagge, che hanno dato vita al motto di “non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male”.
  • Gli elefanti immaginati (Sozo-no-zo), scolpiti da un artista che non aveva mai visto elefanti in vita sua.
  • Il gatto che dorme (Nemurineko).
  • Sul lato opposto del portale del gatto dormiente, dei passeri che svolazzano liberi. Come dire, se il gatto dorme …

Oltre a questo, segnalo il portale cinese (Karamon) dalla bellezza mozzafiato e naturalmente l’Okumiya, il santuario interno con l’urna che contiene i resti di Tokugawa Ieyasu.

3. Tempio Rinnoji

Il tempio Rinnoji, uno dei luoghi da visitare a Nikko, in Giappone
Il tempio Rinnoji emerge tra gli alberi Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Se il Toshogu è il santuario più importante di Nikko, il Rinnoji (輪王寺) è il tempio principale. Ne approfitto per ricordare che i luoghi di culto shintoisti vengono chiamati santuari, quelli buddhisti templi[1]. Il Rinnoji è stato fondato nel 766 da Shodo Shonin, il monaco che ha introdotto il buddhismo a Nikko.

L’edificio principale del tempio è il Sanbutsudo, che significa letteralmente “sala dei tre Buddha”. Contiene tre statue di Buddha alte otto metri, che rappresentano anche le divinità dei monti Nantai – il vulcano che si affaccia sul lago Chuzenji – Nyoho e Taro.

4. Kanmangafuchi Abyss

Il Kanmangafuchi Abyss si può raggiungere con un trekking leggero a partire dal ponte Shinkyo o dal Nikkozan, l’area dei santuari e dei templi di Nikko. Il Kanmangafuchi è un abisso, o se volete un piccolo canyon, che ha avuto origine da un’eruzione del monte Nantai. Nel corso del tempo, le acque impetuose del fiume Daiya hanno scavato la roccia, creando un paesaggio naturale selvaggio a poche centinaia di metri dalle meraviglie culturali di Nikko.

Le statue di Jizo nei pressi del Kanmangafuchi Abyss, sembrano prolungarsi all'infinito
Le statue di Jizo nei pressi del Kanmangafuchi Abyss Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Lungo il percorso si incontrano le statue di Jizo, il bodhisattva (bosatsu in giapponese) protettore dei bambini e dei viaggiatori. Sono decine e vanno a formare una linea curva che sembra prolungarsi all’infinito.

5. Santuario Futarasan

Vi ricordate di Shodo Shonin, il monaco che ha istituito il tempio Rinnoji nel 766? Ebbene, pochi anni dopo, nel 782, ha fondato anche il Futarasan (二荒山神社, Futarasan Jinja), santuario dedicato alle divinità delle tre montagne sacre di Nikko: i monti Nantai, Nyoho e Taro.

Il portale (torii) che segna l'ingresso al Santuario Futarasan, a Nikko
Il portale che segna l’ingresso al santuario Futarasan Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Futarasan – letterlamente, monte Futara – è un antico nome del monte sacro Nantai. I caratteri che ne formano il nome, 二荒, si possono leggere Futara, ma anche Niko: sono queste le basi per il nome futuro della città, che si sviluppò inizialmente come villaggio attorno al santuario Futarasan e al tempio Rinnoji. In un certo senso, Shodo Shonin è stato anche il fondatore di Nikko.

6. Taiyuin – il mausoleo di Iemitsu

Il tempio Taiyuin è il mausoleo di Tokugawa Iemitsu, terzo shogun Tokugawa e nipote di Ieyasu. Iemitsu, durante il suo shogunato, fece ampliare il Toshogu (dedicato a Ieyasu) e lasciò istruzioni affinché il suo mausoleo fosse, per aspetto e dimensioni, più modesto rispetto a quello del nonno, figura da lui venerata.

Il Kokamon, oltre il quale si trova la tomba di Tokugawa Iemitsu, a Nikko
Il Kokamon, oltre il quale si trova la tomba di Tokugawa Iemitsu

Il Taiyuin – così chiamato dal nome postumo[2] di Iemitsu – è comunque un complesso piuttosto imponente ed è oggi considerato parte del Rinnoji.

7. Kaizando, Founder’s Hall

In questa sala sono custodite le ceneri del monaco buddhista Shodo Shonin, che abbiamo già incontrato come fondatore del Rinnoji e del Futarasan Jinja. Il Kaizando fu costruito intorno al 1617, nel periodo in cui veniva consacrato il Toshogu. Fino ad allora, i resti di Shodo Shonin erano stati conservati in un altro luogo.

Statue delle divinità guardiane buddhiste nei pressi del Kaizando, la Founder's Hall di Nikko
Statue delle divinità guardiane buddhiste nei pressi del Kaizando Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Il Kaizando colpisce per la sua posizione isolata nel bosco e per la presenza di una parete rocciosa (Hotoke Iwa), poco oltre la sala. Alla sua base sono collocate sei statue di pietra che rappresentano divinità guardiane buddhiste dalle espressioni davvero singolari.

8. Villa imperiale Tamozawa

Facciamo un salto nel tempo e atterriamo nel 1899. Lo shogunato Tokugawa è finito da oltre trent’anni e siamo in pieno periodo Meiji (1868-1912), con il Giappone che si sta aprendo al mondo e ai costumi occidentali, dopo oltre due secoli e mezzo di chiusura. La famiglia imperiale decide che ha bisogno di una nuova villa estiva e come luogo di costruzione scelgono Nikko, probabilmente più per il clima fresco che per la presenza del Toshogu, che ricorda fin troppo bene l’ultimo governo feudale.

Il risultato è la villa imperiale Tamozawa, terminata nel 1899 e ancora oggi accessibile. Un monumento giapponese da visitare per scoprirne l’architettura e il design, che presentano elementi occidentali, e il giardino circostante.

9. Lago Chuzenji

Il lago Chuzenji è uno splendore in autunno, circondato com’è da boschi multicolori, ma non è da sottovalutare in estate. Quest’ampia distesa d’acqua posta a 1269 metri d’altitudine ai piedi del monte Nantai, assicura refrigerio dalla calura estiva di Tokyo. È l’attrazione principale dell’area nota come Okunikko (“Nikko interna”), che comprende l’area montana a ovest di Nikko.

Si raggiunge con i bus della linea Tobu, che partono dalle stazioni JR e Tobu di Nikko. Il viaggio dura meno di un’ora, ma in ottobre, soprattutto nei fine settimana, le strade sono affollatissime.

10. Cascate Kegon

Le cascate Kegon in inverno, circondate dalla neve
Le cascate Kegon in inverno

Sono le cascate più famose di Nikko, sfiorano i cento metri di altezza e si trovano sulla propaggine orientale del lago Chuzenji. Il suo unico emissario, il fiume Daiya, poco dopo essersi formato passa attraverso le cascate Kegon, per poi continuare verso Nikko e il Kanmangafuchi Abyss. Ci sono più osservatori da cui ammirare le cascate, gratuiti e a pagamento.

11. Altopiano di Senjogahara

Il paesaggio autunnale dell’altopiano di Senjogahara, nei pressi di Nikko, in Giappone
Il paesaggio autunnale dell’altopiano di Senjogahara

A ovest del monte Nantai, tra il lago Chuzenji e Yumoto Onsen si sviluppa l’altopiano di Senjogahara. È un terreno piatto e paludoso attraversabile su sentieri di trekking. Sviluppandosi in pianura, il percorso è relativamente poco impegnativo, e suggestivo per il paesaggio circondato da montagne.

12. Ryuokyo Gorge

Ryuokyo Gorge in autunno, bello per il suo degli alberi
Ryuokyo Gorge in autunno – Foto di Dao-hui Chen CC BY-NC-ND 2.0

Ci spostiamo a nord di Nikko, dove il fiume Kinu (Kinugawa) ha scavato rocce vulcaniche e scolpito un paesaggio che attira escursionisti in ogni stagione, ma soprattutto in autunno. Entrambe le sponde del fiume presentano ripide scogliere rocciose e lungo il percorso si incontrano rocce strane e cascate.

La lunghezza della Ryuokyo Gorge è di circa quattro chilometri e si trova tra la stazione Ryuokyo e la stazione Kawaji-onsen della linea ferroviaria Yagan. Ryuokyo si raggiunge dalla stazione Tobu di Nikko, ma assicuratevi di prendere la combinazione di treni con limited express, con il percorso che dura poco più di un’ora (anziché due ore e mezzo).

Leggi anche: Foreste giapponesi: un viaggio tra i boschi del Sol Levante

La cucina di Nikko: un viaggio tra cibi tradizionali

Un piatto di yuba, la delicatissima "pelle" del tofu. E' uno dei cibi tipici della cucina di Nikko
Un piatto di yuba, assolutamente da provare a Nikko – Foto di hiro kobashi CC BY 2.0

Consiglio sempre di sostare una notte a Nikko anche per avere il tempo di gustarne i cibi tradizionali. Eccone alcuni:

  • Yuba. È una sorta di crema di tofu, formata dalla sua pelle, la parte più sottile che si forma durante il processo di produzione. Alcuni ristoranti servono menù completi a base di yuba: la potete così gustare al naturale, ma anche fritta e abbinata ad altri piatti. Garantisco, è una vera specialità e va assaggiata assolutamente a Nikko!
  • Soba. I soba noodle si possono trovare un po’ in tutto il Giappone, ma quelli prodotti qui, grazie anche alla qualità delle acque di montagna, hanno una marcia in più.
  • Yokan. Sono dolci popolari in Giappone, dalla consistenza moderatamente gelatinosa e con una base di fagioli rossi azuki. Si trovano nei vari negozi di souvenir di Nikko e, rispetto a quelli che ho assaggiato altrove, sono un po’ meno dolci e hanno un gusto più delicato.
  • Manju. Sono dolcetti cotti al vapore con un ripieno di an, una sorta di confettura di fagioli rossi azuki. Anche i manju si trovano un po’ ovunque in Giappone, ma a Nikko si trovano anche gli yuba manju, fritti e con l’aggiunta di yuba durante la preparazione.

Se per arrivare a Nikko cambiate il treno a Utsunomiya, vi consiglio una sosta qui per assaggiare i suoi famosi gyoza. Sono una sorta di ravioli ripieni di carne, cavolo, negi (simile all’erba cipollina) e saltati in padella. Utsunomya è considerata la città numero uno in Giappone per i gyoza.

Quando andare

Come in ogni altro luogo del Giappone, la scelta della stagione può dare un tocco in più al vostro viaggio. La primavera è il periodo dei sakura – fiori di ciliegio – e di tante altre fioriture e nella città si respira il risveglio della natura. L’inizio della nuova stagione è celebrato dallo Yayoi Festival che si tiene ogni anno dal 13 al 17 aprile, più o meno in corrispondenza ai giorni di massima fioritura dei ciliegi.

L’estate è dura in Giappone, calda e afosa, ma se non avete altre opzioni, allora Nikko è molto più fresca rispetto a Tokyo e altre città della costa. È insomma una tappa da inserire assolutamente in un viaggio estivo in Giappone. L’autunno è la stagione in cui le foreste che circondano Nikko si vestono di giallo, rosso e altri colori caldi. È il periodo migliore per andare a Nikko e per questo anche il più affollato, in ottobre soprattutto.

Nikko in inverno, circondata da montagne innevate

Per evitare le folle, l’inverno è la stagione da scegliere. Ci sono stato intorno al periodo natalizio e non c’erano troppe persone. Spesso Nikko è coperta di neve, ma strade, marciapiedi e luoghi turistici sono di norma facilmente accessibili. Può fare molto freddo, ma in compenso è secco e pertanto un abbigliamento adatto, scarponi e berretto invernale vi terranno lontani dal gelo, almeno di giorno. La sera, un pasto caldo e un bicchierino di saké locale riscalderanno il corpo e lo spirtio.

Leggi anche: Le stagioni in Giappone: un viaggio nella natura giapponese

Nikko o Kamakura?

Nikko o Kamakura, è come scegliere tra montagna e mare. Entrambe le cittadine si trovano nei dintorni di Tokyo e spesso vengono presentate come possibili gite di un giorno dalla capitale.

Kamakura si raggiunge in circa un’ora, l’ideale per un day-trip da Tokyo. Per arrivare a Nikko occorrono circa due ore: tra andata e ritorno sono quattro ore di viaggio, non proprio l’ideale per una gita di un giorno. Per cui, se un avete solo giorno a disposizione, andrei su Kamakura.

Se avete due giorni a disposizione, difficile scegliere. 

Nikko è un luogo di montagna, che oltre alla consuete visite culturali si presta a escursioni, visite a laghi, gole e cascate. Se siete affascinati dal Giappone del periodo Tokugawa, è la destinazione che fa per voi. 

A Kamakura si respira un’aria di villeggiatura e vacanza al mare, che non stona con la sua eredità culturale. È da preferire se desiderate visitare uno dei più famosi monumenti giapponesi – il Grande Buddha – e i numerosi templi zen dell’antica sede dello shogun.

Quanti giorni a Nikko?

Il viaggio in treno da Tokyo per Nikko dura un paio d’ore circa, un po’ troppe per i miei gusti per una gita di un giorno, ma si può fare. In un itinerario di un giorno a Nikko si possono includere le principali attrazioni: il ponte Shinkyo, il tempio Rinnoji, i santuari Toshogu e Futarasan, e magari anche la villa imperiale Tamozawa.

Se preferite gustarvi i luoghi con calma, vi consiglio di sostare a Nikko almeno una notte. Con due giorni a disposizione potete dedicare più tempo alla visita dei templi e santuari del parco nazionale di Nikko, esplorare il Kanmangafuchi Abyss o spostarvi verso le cascate Kegon e il lago Chuzenji.

Le bellezze naturali di Okunikko sono un buon motivo per sostare tre giorni, praticare trekking e rilassarsi in un onsen.

Note

1. Lo shintoisimo, religione nativa, e il buddhismo, giunto in Giappone dalla Corea nel VI secolo, hanno convissuto per secoli nel paese, contaminandosi anche a livello architettonico. Nel santuario Toshogu, è presente ad esempio una pagoda (buddhista) e lo stesso Taiyuin, oggi parte del tempio Rinnoji, presenta strutture buddhiste e shintoiste.

2. In base alla tradizione buddhista giapponese, ai morti viene assegnato un nome postumo (kaimyo, 戒名).

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