Prima che la geologia diventasse una scienza vera e propria, più o meno a partire dall’Ottocento, c’erano molte questioni aperte riguardo all’età della Terra e delle rocce che la componevano. A complicare la questione, la presenza, in giro per il mondo, di singolari e curiose formazioni rocciose, la cui natura risultava, con le conoscenze dell’epoca, piuttosto difficile da spiegare; senza ricorrere a interpretazioni leggendarie o magiche. Ne sono un esempio la Grotta di Fingal sull’isola di Staffa, in Scozia o i Camini delle Fate, singolari formazioni rocciose presenti in Cappadocia o, senza andare troppo lontano, quelle nel Parco delle piramidi di Zone, in Italia.

La facilità con cui queste strane rocce sono entrate nell’immaginario collettivo è facile da spiegare: sono così stupefacenti che è difficile restarne indifferenti.

Quello che vi proponiamo oggi su Terra Incognita è un percorso geologico tra rocce strane e curiose formazioni litiche che partendo dall’Italia, con le rocce zoomorfe della Sardegna o le scenografiche estrusioni di roccia della Valle del Farma, tocca, in giro per il mondo, alcuni dei più stupefacenti esempi di paesaggi naturali dove sono le rocce a diventare protagoniste del viaggio. Destinazioni inconsuete per turisti curiosi, appassionati di geologia o viaggiatori spinti dal desiderio di ammirare quello che la natura ha saputo creare con infinita pazienza e un’infinità di strumenti a propria disposizione.
Le rocce zoomorfe della Sardegna
Tra le tante rocce particolari della Sardegna quella dell’Orso costituisce un ottimo punto di partenza per esplorare sia questa singolare formazione litica, che il territorio circostante, siamo nel comune di Palau, nella Sardegna nord-orientale. La Roccia dell’Orso si affaccia sull’arcipelago della Maddalena, modellata dal vento, qui il maestrale soffia intenso e spesso burrascoso e per secoli ha rappresentato un importante punto di riferimento per la navigazione. Il percorso che conduce alla Roccia dell’Orso è curato e ben tenuto e regala un colpo d’occhio indimenticabile sul mare e il territorio circostante.

Cosa vedere e fare nei dintorni di Palau
- Una visita al Museo etnografico di Palau
- Un giro tra le isole dell’Arcipelago della Maddalena
- Escursione alla Fortezza di Monte Altura
Roccia dell’Elefante
Restiamo in Sardegna, spostandoci una novantina di chilometri a sud-ovest, dove lungo la statale che collega i comuni di Castelsardo e Sedini incontriamo la Roccia dell’Elefante. L’enorme masso trachitico[1] è stato modellato dagli agenti atmosferici in foggia di un possente elefante seduto, con la proboscide rivolta verso la carreggiata. Questa curiosa formazione rocciosa, oltre ad attrarre visitatori di passaggio, per la sua forma zoomorfa, riveste anche una notevole importanza archeologica per le due domus de janas (tombe) scavate al suo interno. Esempi di architettura rupestre del periodo prenuragico.


Cosa fare e vedere a Castelsardo
- Visitare il Castello dei Doria a Castelsardo
- Passeggiare tra le vie del borgo e le sue residenze storiche
- Escursioni archeologiche all’ipogeo di Scala Coperta e al Nuraghe Paddaggiu

I “funghi litici” di Ciciu del Villar
Alcuni non raggiungono il metro di altezza, i più alti superano i sette, conferendo al paesaggio circostante, immerso nel bosco, un’atmosfera magica che ha alimentato innumerevoli leggende sulla loro formazione. I funghi litici della Riserva Naturale dei Ciciu del Villar sono il risultato, singolare e curioso, di un fenomeno erosivo che ha prodotto rocce formate da un gambo, composto da terra e pietra e un cappello costituito da un masso erratico[2]. Il termine ciciu assume nel dialetto piemontese il significato di pupazzo o fantoccio, collegando l’etimologia alla leggenda. I funghi non sarebbero altro che streghe trasformate in pietre dopo un sabba andato male.


Parco Naturale del Marguareis e Ciciu del Villar
La riserva naturale che ospita i Ciciu del Villar è amministrata dal più ampio Parco Naturale del Marguerais (Alpi Marittime). Alla pagina ufficiale del parco trovate tutte le indicazioni utili per arrivare ai funghi litici del Villar e ad altre zone di interesse naturalistico come Crava-Morozzo, le Sorgenti del Belbo o le Grotte di Bossea.
La Formazione del Farma: 320 milioni di anni indietro nel tempo
La singolarità della Formazione del Farma risiede nel contesto naturalistico in cui si trova, in uno dei territori più selvaggi della Toscana. Vecchia di 320 milioni di anni, risale al Carbonifero, la spettacolare stratificazione rocciosa domina un’ansa del fiume Farma, all’interno dell’omonima Riserva. La formazione ha suscitato l’eccitazione di più di un geologo che è capitato da queste parti, compresi viaggiatori meno esperti di rocce: difficile restare indifferenti di fronte a una fotografia tanto eloquente degli anni più turbolenti del nostro pianeta. Notevole anche il contesto paesaggistico circostante, dominato dalla valle del Fiume Farma, con rocce e spiagge, antiche ferriere e tanti luoghi dove fare il bagno.


Cosa fare e vedere nella Riserva del Farma
L’asprezza del territorio e la scarsa antropizzazione della Val di Farma la rendono perfetta per viaggiatori misantropi in cerca di luoghi selvaggi.
La natura è rigogliosa, con specie endemiche che si sono adattate al particolare microclima della valle; per conoscerne il territorio e gli itinerari di trekking potete consultare qui il nostro articolo.

Il Parco Regionale delle Piramidi di Zone
Ci imbattiamo ancora una volta in quelle singolari formazioni rocciose che sono i camini delle fate. Dalla Riserva di Ciuciu del Villar ci spostiamo in provincia di Brescia, una decina di chilometri a est del lago d’Iseo. Nella Riserva Naturale delle Piramidi di Zone il territorio è stato modellato da fenomeni erosivi verificatisi 150mila anni fa, producendo singolari pinnacoli di argilla che raggiungono i 30 metri di altezza. Alla loro sommità il caratteristico cappello litico, in bilico da migliaia di anni, formato da rocce erratiche. Il Parco Regionale delle Piramidi di Zone è un monumento naturale in divenire, dove l’erosione produce nuovi camini, distruggendone altri, suggerendo quanto la fantasia della natura sappia creare sculture stupefacenti.

Cosa fare e vedere oltre alle Piramidi di Zone
- Visitare Montisola, l’isola lacustre più grande d’Europa
- Trekking sul Monte Gölem (12 Km dalle Piramidi)
- Santa Maria della Neve: la Cappella Sistina dei poveri
L’isola di Staffa e la grotta di Fingal
Ci hanno perso la testa geologi e scrittori, poeti e pittori attratti dal magico magnetismo della Grotta di Fingal, sull’isola di Staffa (Regno Unito). I pilastri basaltici di forma esagonale che tanto hanno colpito William Turner e il compositore Felix Mendelssohn si sono formati per il raffreddamento di una colata lavica avvenuto 60 milioni di anni fa. Una cattedrale litica di impressionante bellezza e dalle straordinarie caratteristiche acustiche. La grotta si affaccia sulle acque dell’Oceano Atlantico che penetrando all’interno con onde di marea producono un’eco inquietante e misteriosa. Una terra incognita a cui non potevamo non dedicare un articolo che potete leggere qui con curiosità e informazioni utili su come raggiungere l’isola di Staffa e visitare la Grotta di Fingal.

Cosa fare e vedere sull’Isola di Staffa
- Partecipare a un giro barca
- Andare a zonzo tra i sentieri dell’isola
- Visitare le grotte di: Boat Cave, MacKinnon’s Cave e Cormorants’ Cave

Trovants: le rocce “viventi” della Romania
Duecento chilometri a ovest di Bucarest, capitale della Romania, si trova un curioso parco (Muzeul Trovantilor) che ospita delle ancora più curiose formazioni litiche: le strane rocce che prendono il nome di trovants. A una prima occhiata la loro forma ricorda le abitazioni dei Barbapapà (personaggi di libri per bambini degli anni Settanta), ma anziché possedere la consistenza gommosa di un blob, i trovants sono rocce a tutti gli effetti e non esseri viventi. La parola trovant può essere tradotta come “sabbia cementata” e la crescita delle rocce è dovuta a un particolare fenomeno geologico che prende il nome di concrezione. L’acqua piovana che penetra nelle rocce calcaree produce, grazie anche ai minerali al suo interno, una certa pressione ed è questa a determinare un aumento di dimensioni delle strane pietre della Romania. Un processo della durata millenaria, visto che le stime suggeriscono una crescita di circa due millimetri ogni 1200 anni. Ma il risultato è a dir poco eccezionale.

Cosa fare e vedere nei dintorni
Portatevi un libro.
Kyaiktiyo: la Roccia d’oro del Myanmar
La Roccia d’oro di Kyaiktiyo è uno dei luoghi più sacri del Myanmar. Centinaia di fedeli e pellegrini risalgono ogni giorno il sentiero che conduce alla cima delle montagna per portare offerte e raccogliersi in preghiera. Arrivati sulla vetta, in bilico su di uno sperone di arenaria, la roccia di Kyaiktiyo interamente ricoperta da foglie d’oro. Leggenda vuole che sia una ciocca di capelli, appartenuta al Buddha, a tenere salda la roccia nel suo improbabile equilibrio, visto che sporge per più di metà dallo sperone di arenaria. Un miracolo della geologia, dati i frequenti terremoti che si registrano nell’area e uno dei luoghi più magici del Myanmar.


Cosa fare e vedere non lontano da Kyaiktiyo
- Hpa-An dove si trova la singolare Pagoda di Kyauk Kalat (qui l’articolo)
- Pegu, antica capitale imperiale
- Mawlamyne e i suoi palazzi coloniali

Torre del Diavolo
Siamo a Hulett, Wyoming, una delle tante città sperdute degli Stati Uniti, poco più di un villaggio in mezzo al nulla. A qualche chilometro di distanza dall’abitato, impossibile non vederla, la Devils Tower, un’impressionante montagna di roccia ignea riconosciuta nel 1906 come primo monumento nazionale degli Stati Uniti. Le singolari colonne di forma esagonale che formano la Devils Tower sono il risultato del raffreddamento del magma, un processo visibile in altre curiose formazioni rocciose come la Grotta di Fingal e il Selciato del Gigante nell’Irlanda del Nord. Per gli appassionati di curiosità cinematografiche, ricordiamo che la Devils Tower è protagonista nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo diretto da Steven Spielberg.

Cosa fare e vedere a Hulett, Wyoming
Non proprio Las Vegas, ma se siete di passaggio a Hulett, Wyoming, potreste visitare la Rogue’s Gallery, fare una capatina allo Hulett Museum e concludere la giornata ai tavoli del Poderosa Cafe: in perfetto stile da frontiera americana.

La Dinocochlea: una roccia strana davvero
Dalla sua scoperta avvenuta nel 1921 durante gli scavi per la costruzione di un’arteria stradale, la Dinocochlea ha suscitato più domande che risposte.
Conchiglia fossile di un gigantesco gasteropode, oppure i singolari resti di un coprolite[3]? Entrambe le ipotesi si sono rivelate errate e solo nel 2009 i ricreatori sono riusciti a spiegare l’origine di questa strana roccia dalla caratteristica forma a spirale. Come per molte altre formazioni rocciose che abbiamo visto in questo articolo, la Dinocochlea è il risultato di un fenomeno di concrezione avvenuto attorno alla tana di un verme. Il reperto è oggi ospitato nelle sale del Natural History Museum di Londra, una ghiotta occasione per visitare uno dei musei più importanti e curiosi del mondo.
Cosa vedere al Natural History Museum di Londra
- La collezione di ammoniti risalenti a 65 milioni di anni fa;
- Il fossile di Archaeopterix, possibile anello di congiunzione tra dinosauri e uccelli;
- Una lastra di minerale di ferro antica di 2,5 miliardi di anni.
Note
1 Si tratta di rocce di origine vulcanica, formatesi durante un lento processo di raffreddamento del magma, per approfondire: http://www.unionecomunicollinemetallifere.it/il-territorio/itinerari-tematici/i-luoghi-della-trachite/cosa-e-la-trachite↵
2 Conosciuti anche come massi delle streghe, sono rocce trasportate a valle da un ghiacciaio. Quando il ghiaccio si ritira, i massi si trovano a occupare posizioni insoliti, in luoghi pianeggianti o sulla cima di torri naturali come nel caso delle Piramidi di Zone. Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Masso_erratico↵
3 Coprolite, Wikipedia L’enciclopedia libera, 24 ottobre 2020, da https://it.wikipedia.org/wiki/Coprolite↵
Immagine di copertina: Foto di Graeme Pow CC BY-NC-SA 2.0