Ho voluto immaginare questo articolo sui libri ambientati in Giappone come se fossero lo scaffale di una piccola libreria indipendente, specializzata in romanzi, racconti e libri di viaggio nel Sol Levante. Qui su Terra Incognita ho recensito molti libri di autori giapponesi, sulla cultura nipponica, o ambientati in città specifiche, come Tokyo e Kyoto.
In questo articolo ho deciso di proporvi uno sguardo diverso sul Giappone, quello degli scrittori non giapponesi. Tutti i libri che seguono sono ambientati in Giappone, ma scritti da autori di diverse nazioni: dall’Italia alla Corea del Sud, dal Canada al Regno Unito. Spero di darvi nuovi spunti di lettura, visto che tutti i libri e romanzi che trovate qui sotto li ho letti prima di recensirli. Mi piacerebbe sentire le vostre opinioni e suggerimenti nei commenti.
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E adesso, spazio alle recensioni dei migliori libri ambientati in Giappone.
Il guardiano della collina dei ciliegi, di Franco Faggiani
Inizio questa lista con uno dei libri ambientati in Giappone che più mi è rimasto nel cuore. Franco Faggiani, con la sua capacità di trasmettere emozioni e con uno stile che ricorda gli scrittori giapponesi, ci racconta, in un cocktail di realtà e fantasia, la storia di Shizo Kanakuri, il maratoneta giapponese che partecipò alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. A pochi chilometri dal traguardo e in corsa per la vittoria, viene colto dalla stanchezza, non termina la gara e scompare misteriosamente.
In questa vicenda, pur clamorosa, ci sono molti buchi e Franco Faggiani è un maestro nel ricostruire la storia di Shizo Kanakuri, rivelandoci il suo bisogno di espiare la colpa di non aver terminato la maratona. Siamo d’altronde nel Giappone di oltre un secolo fa, uscito dal periodo feudale da pochi decenni. Dopo varie vicende, Kanakuri si ritira in un villaggio remoto dell’Hokkaido, dove diventa il guardiano di una collina di ciliegi. Un isolamento intesamente ricercato, che non gli impedisce di fare un incontro cruciale e avere una seconda chance per concludere la sua corsa.
Il guardiano della collina dei ciliegi
Franco Faggiani
Pachinko. La moglie coreana, di Min Jin Lee
Un libro bellissimo, da leggere assolutamente per immergersi in una storia emozionante e conoscere, attraverso i personaggi, una fetta di storia del Novecento che lega la Corea e il Giappone. La scrittrice, Min Jin Lee, nata in Corea del Sud e cresciuta negli Stati Uniti, ha vissuto per quattro anni a Tokyo. Con la sua abilità narrativa narrativa ha creato una saga familiare che racconta il difficile destino di una delle tante famiglie coreane emigrate in Giappone negli anni ‘30 del secolo scorso, durante l’occupazione giapponese.
Da una piccola isola a sud di Pusan, la famiglia coreana protagonista del romanzo si trasferisce a Osaka nel quartiere di Ikaino (Tsuruhashi), dove ancora oggi vive la più grande comunità coreana del Giappone. E mentre il secondo conflitto mondiale è ormai alle spalle, il Giappone si modernizza e la Corea si separa in due paesi, la famiglia deve fare i conti con un paese che, nella sua chiusura verso lo straniero, sembra ancorato al periodo feudale, conclusosi solo sul finire del XIX secolo.
Pachinko. La moglie coreana
Min Jin Lee
Per le strade di Tokyo, di Nick Bradley
Romanzo d’esordio di Nick Bradley, Per le strade di Tokyo è ambientato nella capitale nipponica. È un’opera di narrativa divisa in diversi capitoli, apparentemente frammentaria ma unita da storie che si intrecciano tra loro e personaggi che ritornano. Un gatta galico e una mappa uniscono le storie che racchiudono un quadro affascinante di Tokyo, mostrandone gli aspetti ordinari, nascosti, duri e leggeri.
Le vite dei personaggi – impiegati, senzatetto, yakuza, tassisti e stranieri residenti in Giappone – sono unite da una città che sembra racchiudere in sé vite intere. Ma ci sono anche piccole fughe fuori dalla città – a Chiba, per esempio – e persino dalla realtà, grazie agli elementi magici contenuti nella trama. Un libro scritto da un autore che in Giappone ha vissuto per dieci anni e che ha da poco pubblicato il suo secondo romanzo, Come un libro ritrovato, ambientato anche questo in Giappone.
Per le strade di Tokyo
Nick Bradley
Sata, di Alan Booth
Era il 1977 quando lo scrittore Alan Booth, da sette anni residente in Giappone, decise di attraversare il paese da nord a sud. A piedi, da capo Soya, in Hokkaido, a capo Sata, nella punta meridionale del Kyushu. Senza trucchi e né mezze misure: nei suoi faticosi mesi di cammino non prese mai un mezzo, né accettò passaggi in auto.
Il risultato è un libro di viaggio nel Sol Levante di grande fscino. Alan Booth entra in contatto con il Giappone di provincia dell’epoca, tutt’ora inesplorato dal turismo occidentale. Si scoprono così abitudini, modi di pensare e di vedere spesso tutt’ora vivi. Si leggono dialoghi intensi ma anche assurdi, che può capitare ancora oggi di avere. Un libro scritto bene e con ironia, che rende più facile un viaggio tutt’altro che leggero.
Sata. In cammino per perdersi e ritrovarsi sulle vie meno battute del Giappone
Alan Booth
– Leggi anche: Libri sul camminare e sui viaggi a piedi
Shogun, di James Clavell
Shogun è un lungo e avvincente romanzo storico ambientato nell’antico Giappone feudale. All’epoca la terra dei samurai era ancora un enigma per l’occidente, un mondo esotico e misterioso. La narrazione segue le orme del comandante John Blackthorne, che alle prese con una violenta tempesta, finisce per naufragare sulle coste del Giappone.
James Clavell ci accompagna così nel Giappone dei samurai, un mondo spesso crudele e dai complessi intrighi politici e militari. Il paese è alle prese con guerre intestine, eppure si distingue per impensabili raffinatezze, come un’attenzione alla pulizia allora sconosciuta in Europa e ancora più sorprendente per marinai come Blackthorne. Costretto a sopravvivere e impossibilitato a fuggire, Blackthorne diventa parte di un intreccio che vede protagonisti samurai, navigatori, padri gesuiti ma anche donne influenti. Un romanzo che appassiona dalla prima ll’ultima riga, ispirato a eventi e personaggi storici realmente esistiti.
Shogun
James Clavell
– Leggi anche: Libri e romanzi sui samurai: 12 titoli per scoprire il Giappone feudale e il bushido
Autostop con Buddha, di Will Ferguson
Autostop con Buddha deve molto al sopracitato Sata, di Alan Booth, ma il risultato è completamente diverso, sia nell’approccio, sia nell’esecuzione. Se Alan Booth percorre il Giappone da nord a sud rigorosamente a piedi, Will Ferguson preferisce il ben più comodo autostop. E lo fa partendo dalla punta meridionale del Giappone, per seguire le fioriture dei ciliegi nel suo cammino verso nord.
Il risultato è un racconto di viaggio appassionante e divertente. Ricco di incontri, disavventure, e tanta ironia, non manca di raccontare la cultura giapponese e alcuni aspetti ancora controversi e sottaciuti del paese come quello dei burakumin. Un libro intenso, ironico e leggero, che potrà ispirare il vostro prossimo viaggio.
Autostop con Buddha
Will Ferguson
La memoria del samurai, di Natasha Pulley
Un libro molto diverso da quelli presentati finora. Pur con una ambientazione fantasy, ci porta nel Giappone di fine ‘800 e vede tra i protagonisti un samurai giapponese di professione orologiaio e in grado di ricordare il futuro, un ex telegrafista londinese, una scienziata, un polpo meccanico e Takiko Pepperharrow, una vecchia conoscenza del sopracitato samurai.
La memoria del samurai lo consiglio a chi è alla ricerca di un fantasy radicato nel mondo reale, in questo caso nel Giappone di fine ‘800. L’ho trovato ben scritto e avvincente, nonostante non sia un amante del genere. Si può leggere come un libro a sé stante, ma vi consiglio di leggere prima L’orologiaio di Filigree Street. Qui vengono introdotti i personaggi di Keita Mori, l’orologiaio giapponese, e Thaniel, il telegrafista. Pur se ambientato a Londra, L’orologiaio di Filigree Street lo consiglio per l’intrgante presenza nipponica, grazie al personaggio dell’orologiaio e i vari risvolti nella storia che richiamano al Giappone.
La memoria del samurai
Natasha Pulley
Un’eredità di avorio e ambra, di Edmund De Waal
Fra tutti i libri che presento in questo articolo, è quello meno ambientato in Giappone degli altri, ma è così intenso che non potevo non parlarvene. Edmund De Waal è un famoso ceramista inglese e in questo libro ci accompagna tra le pieghe della storia della sua famiglia. Un patrimonio di esperienze che ha come filo conduttore una collezione di piccoli oggetti giapponesi, i netsuke, appartenuta da lungo tempo al ramo ebraico della sua famiglia, gli Ephrussi.
I netsuke, piccole sculture giapponesi con funzione di fermaglio – usati per fissare piccoli oggetti alla cintura del kimono – entrano oltre un secolo fa nella collezione d’arte degli Ephrussi e ne seguono i vari spostamenti. Ne nasce un’opera che ci fa viaggiare nel tempo, soprattutto nel Novecenteo, e nello spazio, da Odessa, a Parigi, a Vienna e naturalmente a Tokyo e in Giappone, patria dei netsuke e dimora di uno zio di De Waal.
Un’eredità di avorio e ambra
Edmund De Waal