Puoi andare a Shirahama per la spiaggia bianchissima da cui prende il nome: Shirahama (白浜) significa letteralmente spiaggia bianca. Puoi rilassarti nei suoi onsen storici con le acque sulfuree o esplorarne la geologia camminando tra le scogliere di Sandanbeki e le formazioni rocciose di Senjojiki.
Shirahama è una gemma da visitare in bassa stagione, quando si respira un senso di attesa e se ne apprezzano i ritmi lenti. L’atmosfera rilassata e le basse latitudini fanno venire voglia di partire per spingersi ancora più a sud, verso le coste isolate e meravigliose di Susami. O persino oltre, fino a Kushimoto, dove l’isola di Honshu ha fissato la sua punta più meridionale.
Oltre che una meta, per me Shirahama è stata un punto di partenza per esplorare le coste orientali della penisola di Kii. Luoghi spesso isolati, dove il tempo ha mollato un po’ la sua presa. Le persone sembrano seguire le stagioni e il ritmo della vita, appesa per un filo alla benevolenza del mare.
Buona esplorazione con questa mia guida di viaggio su Shirahama.
Come arrivare a Shirahama
Shirahama si trova nella penisola di Kii, a sud di Osaka e di Nara. Fa parte della prefettura di Wakayama. Vi potete arrivare in aereo, in treno o in bus.
In aereo
Se vi trovate a Tokyo, il mezzo più veloce e conveniente è l’aereo. Pur contando solo ventimila abitanti, Shirahama è infatti dotata di un aeroporto – il Nanki-Shirahama Airport – ben collegato con la capitale. L’aeroporto si trova tra la stazione di Shirahama e la costa ed è ben connesso con le principali attrazioni.
In treno
Da Osaka, il mezzo più comodo e veloce per arrivare a Shirahama è il treno. Ci sono varie soluzioni, ma quella che vi consiglio – e che ho utilizzato – è il treno Kuroshio. Parte dalla stazione JR di Osaka e da qui vi porta direttamente a Shirahama, in due ore e mezzo, senza cambi. L’unico intoppo è che è un Limited Express Train che richiede la prenotazione del posto a sedere, che potete fare:
Un’ultima attenzione. Il binario da cui parte il Kuroshio è un po’ fuori mano rispetto al gate centrale della stazione JR di Osaka. Le indicazioni ci sono, sebbene non sempre ben visibili: meglio arrivare con un certo anticipo.
In bus
Per risparmiare sul treno ed effettuare un viaggio un po’ più lungo – dura circa 3 ore e 50 minuti – ma tutto sommato comodo, potete scegliere il bus. Oltre a essere più economico, il bus prevede varie fermate a Shirahama, per cui potete scegliere il punto esatto dove scendere o da cui ripartire verso Osaka. Ho usato questa soluzione per il ritorno, dove ho preso il bus al mercato Tore Tore Ichiba. Per maggiori informazioni, potete consultare il sito di Meiko Bus.
Come muoversi a Shirahama
I bus collegano molto bene la stazione ai vari punti della città. Alla stazione ferroviaria trovate la mappa dei bus e gli orari. Inoltre, le varie fermate dei bus sono molto ben segnalate su Google Maps: basta zoomare sull’app per trovare l’ubicazione esatta e anche il nome della fermata. È facilissimo! Potete pagare la corsa con carte come l’Icoca, oppure prendere il biglietto quando salite e pagare l’importo prima di uscire dal bus.
Se vi piace camminare, una volta raggiunte con il bus le scogliere di Sandanbeki, potete proseguire verso nord ed esplorare la costa a piedi, fino alla baia da cui ammirare l’isola di Engetsu.
Una buona alternativa è girare per la città con una bicicletta a noleggio.
Cosa vedere a Shirahama
Le scogliere di Sandanbeki – Sandanbeiki Cliffs – 三段壁
Le scogliere di Sandanbeki sono una tappa imperdibile per chi visita Shirahama. Si raggiungono facilmente con il bus dalla stazione JR, dei bus o da altre parti della cittadina. La vista è spettacolare. Se avete tempo, vi consiglio di proseguire oltre il primo osservatorio, in direzione nord, per esplorare la costa e ammirare le scogliere da altri punti di vista.
Nei pressi dell’osservatorio c’è il punto di ingresso alle grotte di Sandanbeki, dove si accede tramite un ascensore che scende per 36 metri. Un tempo, le grotte di Sandanbeki erano usate dai pirati come nascondiglio per le loro navi.
Il pianoro roccioso di Senjojiki – Senjojiki Rock Plateau – 千畳敷
Dalle scogliere di Sandanbeki, proseguendo a piedi verso nord lungo la costa, si raggiunge il pianoro roccioso di Senjojiki. Mettendo i piedi su queste rocce, si cammina sulla sabbia di un fondale marino poco profondo di 15-18 milioni di anni fa. La sabbia di quel mare è diventata roccia arenaria, di cui si vedono le evidenti stratificazioni che ricordano un po’ i tatami giapponesi: Senjojiki significa infatti “mille tatami”.
Il bianco delle rocce che compongono il Senjojiki preannuncia la spiaggia bianca di Shirarahama, formatasi forse dall’erosione di quelle stesse formazioni rocciose.
La spiaggia di Shirarahama – 白良浜
Quando l’ho letto per la prima volta pensavo fosse un errore di battitura, ma è corretto: la spiaggia principale di Shirahama (白浜) si chiama Shirarahama (白良浜). Il nome giapponese suggerisce una spiaggia di sabbia bianca ed è davvero così: la sabbia è così candida che riflette la luce in modo accecante, quindi non dimenticate gli occhiali da sole.
Il sole subtropicale e le acque tranquille invitano al relax.
Gli Onsen: Saki-no-yu
Il più famoso onsen di Shirahama è il Saki-no-yu, che vanta una storia di oltre 1300 anni. Si raggiunge tramite una stradina che costeggia il mare che conduce fino all’onsen. Le vasche sono all’aperto e si affacciano sul mare, garantendo l’esperienza unica di immergersi nelle acque sulfuree ascoltando il suono rilassante delle onde. Saki-no-yu è uno degli onsen più antichi del Giappone, visitato, a quanto si dice, anche da imperatori del passato.
La Ginza Dori di Shirahama
Da appassionato di natura quale sono, di Shirahama ho apprezzato soprattutto le bellezze naturali, ma le vie del centro hanno un fascino indiscutibile. Nelle ore di luce dei giorni feriali sono semivuote, ma dopo il tramonto si popolano di luci, profumi e dei suoni della vita notturna.
L’isola di Engetsu – 円月島
Se vi piace camminare, dalla spiaggia di Shirarahama o dalla Ginza Dori, continuate a piedi in direzione nord. In 5-10 minuti arriverete sul lungomare che si affaccia sulla baia da cui si vede l’isola di Engetsu (Engetsu-tō).
Il vento, il tempo e le onde hanno creato questo arco naturale che sembra aprirsi verso un mondo sconosciuto. I pochi arbusti che vi crescono sopra rendono lo scenario ancora più appagante. Continuando a camminare lungo la costa, arriverete fino al museo dedicato a Minakata Kumagusu.
Minakata Kumagusu Museum – 南方熊楠記念館
Se siete appassionati di piante, natura e vi interessa la vita di personaggi sui generis, questo museo fa per voi. Kumagusu Minakata nacque a Wakayama nel 1867, studiò negli Stati Uniti e in Inghilterra e viaggiò anche a Cuba, Haiti, Panama e Venezuela. Rientrato in Giappone, proseguì le sue ricerche e divenne un paladino della protezione ambientale.
Il governo Meiji aveva infatti promulgato una legge che prevedeva, in ogni città, l’accorpamento dei santuari in un unico santuario. Come saprete, i santuari giapponesi si trovano spesso nel profondo delle foreste o sono comunque circondati piccoli boschi. Smantellare i santuari, avrebbe significato anche tagliare alberi e distruggere l’habitat di numerose specie. Dopo varie battaglie e persino qualche giorno di prigione, Minakata ottenne il mantenimento di alcuni santuari e la completa protezione dell’isola di Kashima. Potete vedere l’isola di Kashima dalla terrazza panoramica del museo.
Il mercato Tore Tore Ichiba – とれとれ市場
I mercati non sono la mia passione, ma penso che una visita a Shirahama non sia completa senza una sosta al Tore Tore Ichiba. Se volete trovare il souvenir gastronomico giusto non c’è posto migliore. E se amate il pesce, ascoltatemi bene. Qui vendono il pescato del giorno e ci sono tavoli dove gustarlo. Lo potete grigliare direttamente voi, oppure chiedere al pescivendolo di affettarvelo e mangiarlo come sashimi: è di una rara delizia, pesce freschissimo e a buon mercato.
Tore Tore Ichiba potrebbe essere la vostra ultima sosta, prima di prendere il bus che ferma qui e continua fino a Osaka. Vi porterete dietro un gustoso ricordo.
Due percorsi consigliati nei dintorni di Shirahama
Sono stato in tutto tre giorni a Shirahama. Due di questi li ho dedicati a esplorare la costa sud, partendo da due località: Susami e Kushimoto, facilmente raggiungibili in treno da Shirahama.
Susami (周参見)
Il treno locale impiega circa 24 minuti per arrivare da Shirahama a Susami. Giunti alla stazione, appena superato il tornello (incustodito) trovate il noleggio biciclette. Prendete una bicicletta elettrica e pedalate verso sud. La costa è selvaggia, le strade semideserte (almeno nei giorni feriali) e i panorami lasciano senza parole.
Prendetevi il tempo per esplorare, fare foto, rilassarvi e riprendere il cammino per trovare scorci sempre più belli. Seguite il vostro istinto o la mappa che vi ha lasciato il ragazzo del noleggio bici. Assicuratevi di non mancare il Lovers Cape e, per fare due passi in un luogo piuttosto unico e isolato, il Nursery Song Garden.
In questo luogo di mare, è curioso come una delle specialità sia l’inobuta, una varietà di cinghiale semidomestico. La potete gustare al Miki Shokudo, una bettola lungo la strada.
Kushimoto
Che si tratti di Capo Nord, del Corno d’Africa o di qualsiasi altro punto remoto, i luoghi estremi hanno il potere di evocare terre incognite. Kushimoto evoca questo tipo di fantasie e attrae con la promessa di regalarci un’esperienza speciale. E in parte lo è, anche se non dove te lo aspetti.
Come altri luoghi significativi, la punta meridionale dell’Honshu è diventata un’attrattiva turistica, con tanto di parco, cartellonistica, ristoranti, parcheggi, torre panoramica e un piccolo museo di geologia. Tutto molto curato, ma anche poco poetico. Vale però la pena arrivare fino a qui.
Appena fuori la stazione di Kushimoto si trova l’ufficio turistico. Qui potete noleggiare una bicicletta e, prima di pintare verso sud, costeggiate la strada litoranea di Kushimoto in direzione nord, fino a trovare le Hashiguiiwa Rocks (橋杭岩). Ci vuole giusto una decina di minuti in bicicletta e ne vale davvero la pena.
Poi puntate dritto a sud. Io ho scelto la strada che arriva al punto più a sud dell’Hosnhu passando dallo Shinomisaki Lighthouse, lungo la costa ovest. Dopo aver visitato il monumento più a sud, ho risalito la costa est e qui vi consiglio di fermarvi nei pressi dell’Asaki Shrine (朝貴神社). Il santuario non è niente di speciale, ma i paesaggi costieri dei dintorni e le acque piene di vita marina rendono la visita un vero incanto.
Cosa mangiare a Shirahama
Perdonatemi se sul cibo sarò breve e schematico. Mi limito a consigliarvi quello che ho provato personalmente:
- Agrumi. La prefettura di Wakayama è famosa per i mandarini (mikan, ミカン) e altri agrumi, di cui vedrete piantagioni durante il viaggio in treno.
- Umeboshi (梅干し), ovvero prugne salate, da provare se apprezzate i sapori salati, acidi e piuttosto unici. Shirahama è circondata da prugneti.
- La birra Nagisa, prodotta a Shirahama.
- Il Wakayama ramen, tipicamente a base di salsa di soia e tonkotsu (osso di maiale). È una sorta di combinazione di shoyu ramen (ramen con salsa di soia) e tonkotsu ramen, quest’ultimo tipico del Kyushu e di Fukuoka, dove prende il nome di Hakata ramen.
- L’inobuta, una varietà di cinghiale semidomestico.
- Il pesce, in tutte le sue forme. Incluso il sashimi, che qui è particolarmente fresco e gustoso.
Questi mari sono particolarmente pescosi grazie alla corrente Kuroshio (黒潮), che trasporta acque tropicali, calore e nutrienti. Kuroshio è la seconda corrente oceanica più grande al mondo e rende particolarmente ricchi di vita anche i mari di Osatsu e della penisola di Ise Shima.
Foto di Shirahama e dintorni
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