48 cascate di Akame: come arrivare e guida di viaggio

Le 48 cascate di Akame sono un capolavoro della natura nella prefettura di Mie, a poco più di un’ora da Osaka, Kyoto, Nara e Nagoya. In una vale tutt’ora isolata e circondata da foreste, il fiume Takigawa ha pazientemente scavato la roccia per creare uno spettacolo continuo di cascate, rapide, conche e acque con sfumature arrivano fino all’indaco.

Scritto in giapponese 赤目四十八滝 e pronunciato “Akame Shijuhachi Taki”, il nome di queste cascate non va preso alla lettera. Le cascate sono di più di 48, ma è stato scelto questo numero per simboleggiarne una quantità innumerevole. E se parliamo di simboli, qui ce ne sono molti.

Visitando le 48 cascate di Akame, non si percorre solo un meraviglioso sentiero di trekking nella natura. Si attraversano luoghi scelti in passato per la pratica del buddhismo esoterico Shugendo, ma anche per l’addestramento dei ninja della scuola di Iga. Erano insomma luoghi di ritiro e di attività segrete, e tutt’oggi dimora di animali sfuggenti come la salamandra gigante.

Tratto pianeggiante del sentiero delle 48 cascate di Akame
Il fiume Takigawa che genera le cascate – Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Come arrivare alle 48 cascate di Akame

Per arrivare alle 48 cascate di Akame, bisogna prima giungere alla stazione ferroviaria di Akameguchi. Da qui, si prende il bus che porta fino alle cascate. Ora vi spiego più in dettaglio come fare.

1. Arrivare alla stazione di Akameguchi (赤目口)

Da Kyoto – Prendete la Kintetsu-Kyoto Line e scendete a Yamato-Yagi. Da qui, prendete la Kintetsu-Osaka Line e scendete alla stazione di Akameguchi.
Questa soluzione costa attualmente 1450 yen; tempo di percorrenza circa 1 ora e 39 min.

Dalla stazione centrale JR di Osaka – Prendete l’Osaka Loop Line e scendete a Tsuruhashi. Da qui, prendete la Kintetsu-Osaka Line e scendete alla stazione di Akameguchi.
Questa soluzione costa attualmente 1330 yen; tempo di percorrenza circa 1 ora e 42 min.

Dalla stazione Osaka-Namba – Prendete il Kintetsu-Nara Line e scendete a Tsuruhashi. Da qui, prendete la Kintetsu-Osaka Line e scendete alla stazione di Akameguchi.
Questa soluzione costa attualmente 1210 yen; tempo di percorrenza circa 1hr e 17 min.

Per programmare il vostro viaggio in treno, vi consiglio il Japan Transit Planner Jorudan.

Stop Over a Tsuruhashi

In partenza da Osaka? All’andata, o sulla via del ritorno dalle cascate, vi consiglio una sosta a Tsuruhashi. Nei dintorni della stazione si trova la più grande Korea Town del Giappone. Esplorate i mercati nei dintorni della stazione e la via commerciale centrale, assaggiate il kimchi e scoprite una delle storie più dimenticate del Giappone.

2. Il bus per le cascate – Akame falls, Akame no taki

La stazione di Akameguchi è piccola e prendere il bus è molto semplice. Lasciati i tornelli della stazione alle vostre spalle, la fermata del bus si trova sulla sinistra. Dalle immagini di Google Street View qui sotto, con la stazione di fronte, la fermata del bus è quella all’estrema destra:

Tra la stazione e la fermata del bus si trova anche un piccolo centro informazioni turistiche.

Anche se fosse chiuso, trovate esposti fuori gli orari dei bus, sia per l’andata sia per il ritorno. Gli orari cambiano in base alla stagione. Al momento della mia visita (marzo 2024), il costo del biglietto era di 420 yen gli orari erano questi:

  • Weekend e festivi: 09:10/40; 10:05/41; 11:07/35
  • Giorni feriali: 10:05/30; 11:07
  • Weekend e festivi da gennaio a marzo: 10:05/41; 11:07
  • Giorni feriali da gennaio a marzo: 10:05

Ci sono bus che partono anche dopo mezzogiorno, ma ve li sconsiglio: considerando almeno 4 ore per la visita alle cascate e dintorni, non fareste in tempo per l’ultimo bus per il ritorno: alle 15:45 nei giorni festivi, alle 16:45 nel fine settimana.

La tratta è servita da Mie Kotsu Bus. Visitate questa pagina per consultare gli orari aggiornati: potete selezionare in alto a destra la lingua inglese e, nel riquadro sulla destra, cliccare su “replace” per visualizzare gli orari del ritorno. Il bus impiega circa 15 minuti per arrivare alle cascate:

Caratteristiche del percorso di trekking delle 48 cascate di Akame

Dalla fermata del bus (è il capolinea) si raggiunge facilmente l’inizio del percorso delle 48 cascate di Akame. L’ingresso al sentiero costa 500 yen.

Il percorso è lineare e lungo circa 4 chilometri. Considerando il tempo per fare un po’ di foto, osservare con calma le cascate e fare un paio di soste, vi consiglio di considerare un tempo circa 3/4 ore in totale tra andata e ritorno, e di almeno 4 ore includendo anche una visita al piccolo museo di storia naturale dedicato alle salamandre giganti – Japanese Giant Salamander Center.

Il percorso è piuttosto semplice e uniforme, ma in qualche tratto ci sono scalinate e gradini, a volte scivolosi. Vi consiglio di usare scarponcini da trekking, trail running, o almeno scarpe da camminata con una suola che assicuri una buona presa sul terreno. La valle è umida e in vari tratti il terreno può essere scivoloso. Tenete presente che poi in qualche punto il sentiero è bagnato anche nelle stagioni più asciutte, perché colpito dall’acqua delle cascate: l’effetto è meraviglioso, ma è importante avere scarpe adatte per essere ben ancorati al suolo.

Scalini e ponte lungo il percorso delle 48 cascate
Il percorso è pianeggiante, ma in alcuni punti ci sono scalini – Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Quando andare e consigli utili

Le 48 cascate di Akame danno il meglio di sé in autunno durante il foliage, ma anche in primavera inoltrata e in estate, quando il paesaggio è verde lussureggiante. Durante l’alta stagione e nei fine settimana possono essere piuttosto affollate. Se potete, scegliete un giorno feriale, pur tenendo conto che ci sono meno bus.

Portatevi da bere – abbondante in estate – un pranzo al sacco o qualche snack, perché una volta superato l’ingresso, c’è solo natura. Al ritorno, potete ristorarvi nei vari negozi tra l’ingresso e la fermata del bus.

Un ultimo avvertimento. Nella valle delle 48 Akame Falls non c’è segnale, pertanto non si può accedere a internet e nemmeno effettuare chiamate. Durante la camminata troverete qualche box telefonico SOS e probabilmente incontrete almeno un paio di addetti del Salamander Rescue Crew. Ci sono anche luoghi di sosta per riposarsi e fare uno spuntino, e due gabinetti.

Leggi anche Trekking in Giappone: 8 percorsi tra montagne e antiche vie

La visita alle cascate

Non ci si annoia lungo il percorso a piedi. La natura è rigogliosa, le cascate spettacolari, le rocce ci sorprendono per le loro forme e il muschio è un tappeto morbido che avvolge le i massi spigolosi e le pietre arrotondate dal torrente. L’acqua è ovunque. Il suo scorrere è una melodia continua che indonda piacevolmente orecchie e sprigiona un’umidità minerale che accarezza l’olfatto. Si respira la foresta a pieni polmoni e gli occhi sono attratti continuamente da colori, scorci, sculture naturali.

Senza entrare troppo nei dettagli, vi segnalo le cinque cascate più belle delle 48 Akame waterfalls.

1. Fudo Falls

Fudo-daki, la prima delle principali cascate che si incontrano lungo il percorso – 48 Akame falls
Fudo-daki, la prima delle principali cascate che si incontrano lungo il percorso – Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome giapponese: 不動滝 (Fudo-daki)
Altezza: 15 metri
Larghezza: 7 metri
Profondità: 10 metri

È la prima cascata che si incontra lungo il percorso. Perfetta nella sua semplicità, nel corso del tempo si è scavata una conca che le fa da cornice naturale. La si osserva da un ponte di legno e ci dà il benvenuto alle meraviglie naturali che seguono.

2. Senju Falls

Senju-daki, osservabile da un gazebo in legno
Senju-daki, 48 cascate di Akame – Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome giapponese: 千手滝 (Senju-daki)
Altezza: 15 metri
Larghezza: 4 metri
Profondità: 20 metri

Meno imponente della precedente, ha scavato un profondo e ampio bacino che genera uno scenario rilassante. La si osserva dal livello del terreno, magari direttamente dalle panchine sotto il gazebo in legno.

3. Nunobiki Falls

Nunobiki-daki, le più alte tra le 48 cascate di Akame
Nunobiki-daki, le più alte tra le 48 cascate di Akame – Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome giapponese: 布曳滝 (Nunobiki-daki)
Altezza: 30 metri
Profondità: 30 metri

Nei periodi di magra la cascata ha un aspetto più esile e filamentoso, che nasconde la sua vera forza. Ha scavato infatti un bacino di 30 metri e nel corso del tempo si è allargata, mostrandosi più ampia, come si vede nella foto sopra, nelle stagioni più piovose.

4. Ninai Falls

Le cascate Ninai in autunno
Le cascate Ninai in autunno – Foto di coniferconifer CC BY 2.0

Nome giapponese: 荷担滝 (Ninai-daki)
Altezza: 8 metri

Pur avendo un salto di soli otto metri – pochi in confronto ad altre 48 Akame Waterfalls – le Ninai Falls sono spesso considerate le più iconiche tra le cascate che si incontrano lungo il percorso. Sono divise da un grande masso che resiste alla loro forza e sopra di loro ci sono altre piccole cascatelle. Il bacino è ampio e il risultato è uno scenario affascinante.

5. Biwa Falls

Biwa-daki, una delle più iconiche tra le 48 cascate di Akame
Biwa-daki, una delle ultime cascate lungo il percorso – Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome giapponese: 琵琶滝 (Biwa-daki)
Altezza: 15 metri
Profondità: 10 metri

È forse la più scenografica tra le 48 cascate di Akame. Si trova verso la fine del percorso e ripaga abbondamente la fatica fatta per arrivare fin qui. Il bacino sembra una vasca rocciosa dalla forma che ricorda quella del biwa, un antico strumento a corda giapponese.

Una visita alle salamandre giganti

Esemplare di salamandra gigante giapponese
Esemplare di salamandra gigante giapponese – Salamandra2021CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

La salamandra gigante (Andrias japonicus) è uno dei protagonisti invisibili del parco delle 48 cascate di Akame – gli altri invisibili sono i ninja. Il nome locale è Ōsanshōuo (大山椒魚, più spesso scritto così: オオサンショウウオ) ed è una specie endemica del Giappone, nonché la terza salamandra più grande del pianeta. Può raggiungere il metro e mezzo di lunghezza e un peso massimo di 35 kg.

Il Japanese Giant Salamander Center corrisponde all’ingresso del percorso e, anche se in buona parte è in giapponese, è un’esperienza emozionante che fa sperare di osservare la salamandra gigante durante il percorso. Dicono che bisogna essere molto fortunati ad avvistarne una e mi domando se sia ancora possibile: le mappe che ho trovato sul web, per esempio questa di BerkeleyMapper, pongono il percorso delle Akame 48 Waterfalls poco al di fuori del range map registrato.

Magari è solo una questione di approssimazione della mappa, ma a quanto pare siamo in ogni caso al limite dell’areale di distribuzione della salamandra gigante. Niente paura comunque, ci saranno le mascotte Sanchan e Tacky ad accoglierci e tenerci compagnia.

Leggi anche – Animali giapponesi: un viaggio nella fauna del Sol Levante

La valle dei ninja

Non molto distante dal percorso delle 48 cascate di Akame si trova il villaggio di Ryuguchi, che ha dato i natali al maestro Sandayu Momochi. Nato nel 1525 e vissuto durante il periodo degli stati belligeranti (戦国時代, Sengoku jidai), fu proprio in questi terreni nascosti e accidentati che addestrò e formò numerosi ninja.

I più audaci e curiosi possono provare la Ninja Training Experience e apprendere le basi del ninjutsu. Maggiori informazioni su trovano sul sito ufficiale (in inglese), mentre tutti i dettagli sono disponibili in questa pagina in giapponese.

Due consigli su cosa mangiare

A meno che non vi fermiate a dormire nei dintorni dell’ingresso delle cascate, probabilmente non avrete molto tempo per mangiare in uno dei ristoranti del luogo. Potete però puntare su qualche snack e pasto veloce.

Scesi dal bus, incamminandovi verso l’ingresso al percorso delle cascate, vi imbatterete sicuramente in un negozietto che vende hekoki manju – nell’insegna troverete へこきまんじゅう. Questi dolcetti fatti con le patate dolci sono popolari alle 48 cascate di Akame. I più comuni sono nella versione semplice o ripiena di anko (una sorta di confettura di fagioli rossi), ma troverete vari altri ripieni disponibili. Sono deliziosi e fatti sul momento, l’ideale per scaldare giornate fresche e … poco affollate: come suggerisce il nome (hekoki, 屁こき), sono dolcetti che generano gas!

Katayaki: i cracker di riso (senbei) durissimi destinati ai ninja – Foto di Alessio Pellegrini

Di tutt’altra pasta sono i katayaki (かたやき, in kanji 堅焼き): cracker di riso un po’ dolci, ma estremamente duri. Katayaki significa letteramente cotto (yaki) duro (kata). Questo cibo un tempo era preparato per i ninja. Se lo portanovano dietro quando erano in missione perché facile da trasportare, conservare … ma non da mangiare: sono tanto duri che in certe confezioni troverete dei martelletti di legno per spaccarli!

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