C’è un po’ di tutto in questa nuova guida di Terra Incognita dedicata ai libri di viaggiatori. Le rocambolesche avventure di Stewart Lee Allen alla ricerca del migliore caffè del mondo o le avventure oceaniche di Ferdinando Magellano viste attraverso l’occhio implacabile di Stefan Zweig. Le spedizioni leggendarie raccontate da uno scrittore viaggiatore come Ed Stafford e i reportage di viaggio in giro per il mondo di Norman Lewis.
L’idea è quella di offrire una panoramica, parziale s’intende, dei migliori libri di viaggiatori per eccitanti letture serali in vista del vostro prossimo viaggio.
Che si tratti di avventurose esplorazioni della Papua Nuova Guinea o più comode vacanze nelle capitali europee, i libri di viaggio regalano spunti preziosi per scoprire nuove mete a cui non avremmo mai pensato.
E quando si tratta di scrittori viaggiatori l’emozione della scoperta segue i percorsi, mai banali, di autori che hanno saputo raccontare i loro viaggi da punti di vista inconsueti, dove perfino luoghi vicini a noi come può essere la Sardegna di Norman Lewis si caricano di suggestioni capaci di trasformare il nostro ordinario punto di vista.
Prima di passare alla lista dei libri di viaggio una breve nota su quello che troverete. Alla sinossi del libro segue una breve biografia dell’autore, per capire di che tipo di viaggiatore si tratta e per finire una selezione delle mete toccate dall’autore-viaggiatore nella sua opera.
Il mio augurio è che queste letture vi portino lontano, come è successo a me nel seguire le avventure di questi grandi scrittori viaggiatori.
Un’idea del mondo di Norman Lewis
Siamo nel territorio del reportage di viaggio di cui l’autore Norman Lewis è considerato uno degli indiscussi maestri. Non proprio roba recente, visto che gli articoli raccolti in Un’idea del mondo sono stati scritti più di quarant’anni fa; quindi se pensate di impiegarli come guida di viaggio, meglio mettere da parte il libro e dedicarsi ad altro.
Il punto di forza di Norman Lewis è la capacità di cogliere dettagli banali, una discussione tra marito e moglie, un fiume in secca nonostante la stagione delle piogge e trasformarlo in una mappa grande abbastanza da raccontarci un intero Paese.
È dietro una banale escursione a bordo di una canoa che scopriamo l’impatto della “civiltà” sugli indigeni che abitano la foresta pluviale nello stato di Panama. Un delitto avvenuto ad Orgosolo si trasforma in un’indagine sociale sui banditi della Sardegna, mentre nelle pagine dedicate a Ibiza scopriamo l’isola nel momento della sua cruciale trasformazione in meta del divertimento. Alla fine del libro è facile rendersi conto di quanto le faccende, politiche, sociali ed economiche raccontate da Norman Lewis non sono cambiate così tanto da quando ce le ha raccontate. Non so se sia un male o un bene, vale la pena leggere il libro solo per scoprirlo.
Un’idea del mondo
Norman Lewis
L’autore: Norman Lewis
Ufficiale della British Army durante la Seconda Guerra Mondiale, al termine del conflitto ha iniziato a girare per il mondo realizzando reportage sulla Birmania, il Vietnam e la penisola indocinese. Il suo articolo sul genocidio degli indigeni brasiliani del 1968 (presente in Un’idea del mondo) ha portato alla creazione del Survival International, associazione a difesa dei popoli indigeni del mondo (qui il link alla sezione italiana).
Sulle orme di Un’idea del mondo → Siviglia, Ibiza, Havana, Panama, Luang Prabang, Orgosolo, Yangon.
La tazzina del diavolo di Stewart Lee Allen
Che non esistano motivazioni assurde per mettersi in viaggio ce lo conferma Stewart Lee Allen nel suo La tazzina del diavolo. La ricerca durata un anno, sulle tracce del miglior caffè del mondo si configura come un’esperienza tutt’altro che semplice lungo le vie del caffè, itinerari per niente comodi e nient’affatto scontati capaci di catapultare l’autore, e noi con lui, dall’Etiopia all’India, passando per la Bolivia, deviando dalle zone di guerra, per ritrovarsi ai tavoli di un café parigino dove la tazza è amara e oleosa (parole dell’autore).
Stewart Allen condivide con il lettore spassosi aneddoti di viaggio e approfondimenti storici capaci, in mezza pagina, di catapultarci nella Turchia del XIV secolo e subito dopo raccontarci di un assurdo dialogo avvenuto in un ristorante di Istanbul. Un libro di viaggio da cui è difficile separarsi e per chi volesse continuare a seguire le tracce dell’autore consiglio il suo Nel giardino del diavolo, una storia lussuriosa dei cibi proibiti.
La tazzina del diavolo
Stewart Lee Allen
L’autore: Stewart Lee Allen
Personaggio eclettico, si è dedicato alla musica punk e al teatro, ha lavorato come becchino e assistente dei bagni, per approdare alla scrittura con i due libri citati sopra. Uno scrittore viaggiatore che ha abitato a Calcutta, Parigi, Sidney e Kathmandu. Oggi vive a Brooklyn (New York).
Sulle orme de La tazzina del diavolo → Calcutta, Java, Istanbul, Parigi, Bolivia, Etiopia.
Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson
C’è da ridere parecchio leggendo gli imprevisti, la preparazione del viaggio, il tentativo di percorrere gli oltre 3mila chilometri dell’Appalachian Trail in compagnia di Stephen Katz , l’indimenticabile (e improbabile) compagno di viaggio di Bill Bryson in Una passeggiata nei boschi. Preoccupazioni di ogni genere fanno compagnia all’autore prima della partenza: orsi, zanzare, fonti d’acqua, l’equipaggiamento migliore per affrontare il viaggio.
Difficile non riconoscersi in lui di fronte ai consigli dell’esperto di turno o alla moglie che spera ritorni vivo da quest’impresa tanto assurda.
Ma Bill Bryson non molla e anzi, pochi giorni prima della partenza riceve la telefonata dell’amico Katz che si offre di accompagnarlo. La coppia è quanto di meno vicina all’idea di escursionisti ci si possa fare. L’unica risorsa certa è la volontà di portare a termine la missione, ma anche questa dopo 48 ore di viaggio sembra vacillare. Restano nella memoria i paesaggi e le persone incontrate durante il viaggio, i singolari intoppi che mettono a dura prova la pazienza e un finale che arriva troppo presto. Consigliato a chi affronta con ironia le vicissitudini di un viaggio.
Una passeggiata nei boschi
Bill Bryson
Bill Bryson: l’autore
Il suo primo, grande viaggio, lo compie nel 1972 in Europa, per ritornarvi l’anno successivo accompagnato dall’amico Stephen Katz (pseudonimo di Matt Angerer). Dagli Stati Uniti, dove è nato nel 1951 si trasferisce nel Regno Unito all’età di 26 anni. Qui lavorerà in qualità di giornalista per il Times e inizia anche la sua carriera di scrittore di viaggi.
Sulle orme di Una passeggiata nei boschi → Appalachian Trail.
Le antiche vie di Robert Macfarlane
Tra le cose che restano dopo aver letto Le antiche vie di Robert Mcfarlane c’è un gran voglia di mettersi a camminare. Non parlo di luoghi selvaggi lontani da casa, ma della riscoperta di sentieri prossimi a noi, percorsi da riscoprire con occhi nuovi, grazie alla potenza evocatrice delle parole dell’autore. Il titolo che vi propongo è un libro che parla della relazione tra i sentieri, il camminare e l’immaginazione, e che ha il suo punto di partenza in Inghilterra, dove Macfarlane risiede e i cui sentieri gli sono ben noti.
Percorsi lungo le antiche vie dell’età bronzo, tra tumuli funerari, dolmen e sentieri scavati nel gesso che prendono vita attraverso una prosa pulita e potente nella sua capacità di evocare la dimensione storica del camminare. Un’esperienza non solo introspettiva, riflessiva o meditativa che sia, ma che si estende ad abbracciare una dimensione più ampia quando l’autore, durante una visita in Palestina, ci mette in guardia su quanto, l’atto stesso del camminare e la libertà di spostamento che lo sottende, in certi luoghi diventa gesto pericoloso e rivoluzionario; una forma di resistenza.
Il camminare, ci suggerisce l’autore, non si esaurisce nel mettere avanti un piede dopo l’altro, ma nel vivere il paesaggio che ci circonda ascoltando le storie che ha da raccontarci.
Le antiche vie. Un elogio del camminare
Robert Macfarlane
Robert Macfarlane: l’autore
Un camminatore d’eccezione che ha macinato migliaia di chilometri in giro per il mondo, dalle vette himalayane alle più dolci colline inglesi, affermandosi negli anni come uno dei maggiori scrittori viaggiatori del mondo. I suoi libri sono diventati dei bestseller internazionali grazie alla capacità di fondere impressioni di viaggio, dettagli storici e naturalistici a uno sguardo introspettivo sulla realtà circostante.
Sulle orme de Le antiche vie → La biblioteca del bosco (Madrid), Ramallah (Palestina), Scozia, Cornovaglia, Himalaya.
Spedizioni da leggenda di Ed Stafford
È uno di quei libri che ti fanno esclamare WOW!Ed Stafford esploratore e viaggiatore britannico ha raccolto le storie delle spedizioni più memorabili e spesso tribolate e dei loro protagonisti. Il viaggio intorno al mondo della giovanissima reporter Nellie Bly (le abbiamo dedicato un articolo qui), l’attraversamento del deserto australiano compiuto nel 1975 da Robyn Davidons, con quattro cammelli e un cane al seguito, oppure, e qui entra in gioco l’autore che ha percorso il Rio delle Amazzoni dalla sorgente fino alle coste dell’Atlantico. Un viaggetto di 6.400 chilometri.
Se le avventure descritte hanno già dell’incredibile, lo è anche il punto di vista adottato da Ed Stafford per raccontarcele. Farà piacere sapere ai lettori-esploratori che nel suo libro Spedizioni da leggenda, l’autore si è concentrato sull’equipaggiamento impiegato per portarle a termine. Scopriamo così, tra le altre cose, il giaccone FILA in tela cerata utilizzato da Reinhold Messner per la sua scalata senza ossigeno del monte Everest (se volete saperne di più leggete qui), o dettagli utili per ricostruire la zattera a bordo della quale Thor Heyerdahl ha attraversato il Pacifico. Dietro ogni grande spedizione non può mancare un adeguato equipaggiamento ed Ed Stafford è qui per raccontarcelo.
Spedizioni da leggenda
Ed Stafford
Ed Stafford: l’autore
Formatosi nella British Army, una volta abbandonato il servizio ha svolto attività umanitarie in giro per il mondo. Per la BBC si è occupato dell’organizzazione del campo base per il programma Lost Land of Jaguar. È stato eletto nel 2011 “avventuriero dell’anno” dal National Geographic e ha partecipato a diversi documentari in stile survival.
Sulle orme di Spedizioni da leggenda → Rio delle Amazzoni (dalle Ande all’Atlantico).
Magellano di Stefan Zweig
Tutto sappiamo del viaggio di Ferdinando Magellano, fonti storiche in abbondanza e in più il diario di Antonio Pigafetta, uno dei pochi a essere tornato vivo da quell’incredibile missione. D’accordo, questa è la Storia, ma la capacità narrativa di Stefan Zweig ci offre un ulteriore spunto per immergerci nelle emozioni dei suoi protagonisti e delle motivazioni di un simile viaggio. Ferdinando Magellano appare ossessionato dal raggiungere le Indie attraverso un passaggio a ovest, un’ossessione che lo spinge ad atti di crudeltà estrema, a errori di valutazione e a rinnegare la propria patria pur di intraprendere la missione.
Un viaggio ai limiti delle sopportazioni umane, in un’epoca in cui ai pericoli della navigazione, tempeste improvvise, ghiaccio, bonacce, si aggiungevano informazioni imprecise sulle linee di coste, l’invisibile scorbuto e l’accoglienza, più o meno calorosa, delle tribù locali. Tutto questo diventa romanzo, accurato nella sua rievocazione storica e nel contesto in cui Magellano compie il suo viaggio. Una vera avventura a cui si accompagna, in chiusura, un prezioso elenco sui costi e una lista dell’equipaggiamento di bordo.
Magellano
Stefan Zweig
Stefan Zweig: l’autore
Uno scrittore a cui il viaggio si è imposto come necessità, diventato esilio permanente con l’avvento del nazismo. L’autore si stabilirà a New York e da qui in Brasile dove morirà nel febbraio del 1942.
Sulle orme di Magellano → da Sanlucar de Barrameda (Spagna) passando per Cabo Deseado (Cile) fino all’isola di Cebu (Filippine).
Il vagabondo delle stelle di Jack London
Il viaggio onirico all’interno del carcere di San Quintino è quello di Darrell Standing, protagonista e voce narrante della storia. Stretto in una camicia di forza e imprigionato in isolamento riesce a fuggire percorrendo la via meno probabile di tutte: la piccola morte. Allontanandosi dal proprio corpo Standing acquisisce, grazie agli insegnamenti di un vicino di cella, la capacità di viaggiare a ritroso nel tempo, ripercorrendo le sue vite precedenti. Un conte francese, un pioniere del far west, uno schiavo amico di Pilato, il protagonista viaggia e ricorda e a ogni nuovo viaggio acquisisce consapevolezze nuove e una più profonda sensibilità. Il vecchio Darrell, cinico e rabbioso, lascia spazio a un uomo se non migliore consapevole dei propri limiti.
Il vagabondo delle stelle è un vero e proprio libro di viaggio che tocca temi cari a London come la difesa dei diritti umani e il selvaggio ovest, la cieca violenza del potere e lo stupore di fronte alla meraviglia del mondo. Cosa si può chiedere di più da un libro di viaggio raccontato da un grande scrittore viaggiatore come Jack London.
Il vagabondo delle stelle
Jack London
Jack London: l’autore
Partecipò alla corsa dell’oro nel Klondike e come corrispondente di guerra sul fronte russo-giapponese. A bordo dello yacht Snark navigò verso i Mari del sud e l’Australia. Sensibile alle cause umanitarie, fu uno dei più accesi oppositori della pena di morte e si batté per migliorare le condizioni degli operai.
Sulle orme de Il vagabondo delle stelle → isole deserte, l’antica Palestina, il far west e l’antico Egitto.