Nella nostra sezione guide abbiamo raccolto suggestioni di viaggio in forma letteraria che si tratti della cultura giapponese o di libri sull’Asia e l’oriente, l’intenzione è quella di offrire al lettore spunti di viaggio attraverso le parole di narratori esploratori. Questa volta ci siamo occupati dei libri sulla natura, più o meno selvaggia, di cui ci danno testimonianza scrittori impegnati come Richard Powers che ne Il sussurro del mondo denuncia l’ottusità e la follia umane di fronte alla deforestazione e al cambiamento climatico. Abbiamo seguito i viaggi di Pino Cacucci lungo la Baja California, la penisola più lunga del mondo e ci siamo fatti accompagnare da Robert Macfarlane alla scoperta dei luoghi più selvaggi d’Irlanda e Gran Bretagna. Non mancano libri sulla natura in Italia dove ci fa da guida Tiziano Fratus, tra boschi secolari e giganteschi castagni. Nel sud della Patagonia ci siamo affidati alle parole di Francisco Coloane che in Antartico ci racconta degli uomini della Terra del Fuoco e delle sue leggende.
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Undici libri sulla natura per conoscere luoghi remoti e percorsi in Italia alla ricerca di quella wilderness che non è solo topos narrativo, romantico e poetico desiderio di solitudine, ma viaggio autentico e reale per chi si sente stretto tra le mura di casa e prova la sensazione di esserci stato per troppo, troppo tempo. Un’evasione letteraria per scegliere i prossimi luoghi da visitare in Italia o in giro per il mondo.
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Il sussurro del mondo di Richard Powers
Un romanzo sulla natura, atipico e coraggioso, forte nel suo messaggio di denuncia di una società, quella civilizzata e capitalistica, che riconosce nella natura prodotti da consumare e spazi da modellare a proprio vantaggio.Con Il sussurro del mondo l’autore Richard Powers si è aggiudicato nel 2019 il Premio Pulitzer per la narrativa. Questa la motivazione: Un romanzo dalla costruzione geniale, rigoglioso e ramificato come gli alberi di cui racconta: la meraviglia della loro interazione evoca quella degli uomini che vi vivono accanto. Le storie che l’autore ci racconta sono quelle dei nove protagonisti del romanzo, ogni vita intrecciata a quella di un albero o di una foresta; nove storie che finiranno per legarsi assieme come le radici e le fronde dei tanti alberi che incontriamo lungo il percorso.
Richard Powers non offre una risposta alla deforestazione, all’uso indiscriminato del suolo o all’inquinamento, semmai scatena domande e interrogativi scomodi, necessari e urgenti. Quando una delle protagoniste del romanzo partecipa a una conferenza in qualità di relatrice, condivide con un pubblico di premi nobel, biologi ed esperti di cambiamento climatico, una semplice regola: quando abbattete un albero, quello che ne ricavate dovrebbe essere almeno prodigioso tanto quanto ciò che è stato atterrato.[1] In risposta un silenzio imbarazzato e risolini inquieti, perché se fosse così la faccenda sarebbe davvero semplice, fin troppo semplice.
Ma se in fondo, fosse davvero così?
Il sussurro del mondo
Richard Powers
Underland. Un viaggio nel tempo profondo di Robert Macfarlane
L’ultimo libro di Robert Macfarlane segue i percorsi tutt’altro che rassicuranti del mondo di sotto. Gallerie scavate da fiumi sotterranei nel territorio del Carso, cunicoli e grotte sotto tumuli dell’Età del Bronzo, immensi tunnel frutto dell’attività mineraria. Un viaggio che l’autore intraprende accompagnato da appassionati geologi, scienziati alla ricerca della materia oscura, micologi curiosi e guide improvvisate lungo i tunnel della Parigi sotterranea. Qualunque sia l’accesso a questo spazio oscuro e claustrofobico, una buca scavata nella terra o rumorosi ascensori la destinazione è sempre la stessa: il mondo di sotto.
Alla verticalità delle Montagne della mente (disponibile su Amazon o dovunque vogliate acquistarlo), alle atmosfere rarefatte delle vette più alte del mondo, l’autore aggiunge un nuovo tassello nella sua riflessione sulle relazioni che intercorrono tra uomo e ambiente. E mai come oggi la ricerca di Macfarlane appare attuale. Un’epoca che lascerà, con tutta probabilità, tracce profonde nella geologia del nostro pianeta, impronte plastiche di residui umani, scorie radioattive custodite nel ventre della terra per i secoli a venire. Da ogni nuova discesa l’autore e noi con lui, torniamo alla luce del sole con rinnovate consapevolezze. Perché, come spiega Macfarlane, l’oscurità può servire a vedere, e [la] discesa nel sottosuolo può risultare più rivelatrice che deprivante.
Underland. Un viaggio nel tempo profondo
Robert Macfarlane
Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana di Pino Cacucci
Libro sulla natura selvaggia della Baja California, ma anche libro di incontri con personaggi singolari dalle storie bizzarre, leggende di pirati e di tesori nascosti. E poi le balene del titolo, quelle grigie che tra gennaio e marzo raggiungono le tre insenature protette della penisola californiana per riprodursi. Gli Stati Uniti del Messico sono stati il primo Paese al mondo, come ci ricorda Pino Cacucci nel suo viaggio lungo la Carretera Federal 1, a varare una legge a tutela di questi luoghi fin dal 1946. Il paesaggio in gran parte desertico della Baja California fa da sfondo a questo viaggio nella natura dove l’oceano offre onde perfette per il surf e cactus giganteschi trattengono centinaia di litri d’acqua in un territorio dove può accadere che non piova per anni e anni.
Pino Cacucci riesce a immergere il lettore non solo nel paesaggio naturale della Baja California, ma anche e soprattutto in un paesaggio umano abitato da millenni come testimoniano le antiche pitture rupestri scoperte dagli archeologi. Accade di perdersi nei racconti dell’autore, tanto quanto nelle descrizioni dei maestosi cetacei che ne popolano le acque. Animali di un’intelligenza sorprendente con cui pescatori e marinai della Baja California si relazionano da secoli. Un libro sulla natura meno conosciuta del Messico, una guida di viaggio per chi decide di seguire le orme dello scrittore.
Le balene lo sanno. Viaggio nella California messicana
Pino Cacucci
L’Italia è un bosco. Storie di grandi alberi con radici e qualche fronda di Tiziano Fratus
Un’agile guida di viaggio ed esplorazione alla natura d’Italia. Storie di alberi e boschi, di residenze storiche, con annessi giardini e alberi secolari , orti botanici, antiche pinete e vetusti ginepri. C’è da farsi girare la testa, seguendo i percorsi battuti da Tiziano Fratus in L’Italia è un bosco, reportage sulla natura, più o meno selvaggia, dal nord al sud della penisola: isole comprese. Il lavoro di ricerca dell’autore prende le mosse da incontri fortuiti, suggerimenti di amici e conoscenti e da una preparazione personale maturata in decenni di esplorazioni silvestri in giro per l’Italia.
Tiziano Fratus è una guida puntuale senza essere didascalica, generosa senza richiedere al lettore nulla in cambio se non una buona dose di curiosità. A tutto il resto ci pensa lui, con l’occhio attento, la voce ironica e la scrittura scorrevole di chi, nei boschi, ama perdersi e girovagare. Un libro sulla natura utile per chiunque voglia trovare spunti di viaggio nei dintorni della propria città o luoghi straordinari come la foresta demaniale di Montes, in Sardegna, dove si trovala più grande foresta primaria d’Europao le sequoie più antiche d’Italia nel Parco Burcina Pollone in provincia di Biella.
Chiudono questo libro sulla natura d’Italia una lista di luoghi dove recarsi a perder tempo e collezionare meraviglie[2] e un’imponente bibliografia a tema arboreo.
L’ Italia è un bosco. Storie di grandi alberi con radici e qualche fronda
Tiziano Fratus
Oltre il confine di Cormac McCarthy
La trama è semplice. Bill Perham è un giovane cowboy che spinto da motivazioni ogni volta diverse si ritrova ad attraversare la frontiera (il confine del titolo) tra Stati Uniti e Messico. Le tante storie del romanzo si cristallizzano in incontri con sciamane messicane, hidalgo senza scrupoli, zingari e saltimbanchi itineranti, lupe e cavalli selvaggi, uomini e donne che sembrano far parte di un paesaggio naturale modellato da forze più antiche e profonde della memoria umana. Quanto insignificante l’essere umano e le sue faccende possano apparire di fronte a una natura tanto vasta da provocare vertigini o follia, lo cogliamo dalle descrizioni delle Sierras messicane, dai lunghi inverni sulle montagne, dai canyon riarsi dal sole e da indomabili torrenti in piena.
L’uomo, quando c’è, sembra destinato a essere una comparsa, uno spettatore tutt’al più di forze che non richiedono comprensione, quanto piuttosto umiltà e rispetto. Il viaggio di Bill Perham attraverso il confine messicano si trasforma in un libro sulla natura selvaggia nella sua forma più primitiva, incarnata nella commovente relazione tra il protagonista e la lupa di cui si prenderà cura. E quando si troveranno entrambi attorno al fuoco, l’uomo, Bill Perham, osserverà gli occhi della sua compagna che si incendiavano come i lampioni di una porta su un altro mondo. […] Un mondo fatto di sangue, sangue alchemico e sangue nel nocciolo e nel tegumento, perché solo il sangue aveva il potere di risuonare contro quel vuoto che minacciava a ogni ora di divorarlo.[3] Sono trascorsi più di vent’anni dalla pubblicazione di Oltre confine e resta ancora uno dei più bei romanzi sulla natura mai scritti.
Oltre il confine
Cormac McCarthy
Antartico di Francisco Coloane
Gli estremi confini meridionali della Terra del Fuoco, le sue acque turbolente lungo lo stretto di Magellano, relitti di navi, esseri leggendari e uomini comuni, marinai in cerca di tesori e sognatori in cerca d’amore. Dieci racconti scritti da Francisco Coloane, uno dei maggiori e più importanti autori dell’America Latina. Il paesaggio è quello della Patagonia, al centro di traffici marittimi e sentimentali, l’isola di Chiloe, nell’estremo sud del Cile. Pezzi di vita raccontati da Francisco Coloane, con l’ottima traduzione di Pino Cacucci, di cui abbiamo visto Le balene lo sanno.
Antartico è una raccolta diracconti sulla natura selvaggia della Patagonia dove iceberg giganti compaiono dalla nebbia come palazzi di ghiaccio, uomini in scafandro esplorano relitti di navi affondate lungo lo stretto di Magellano, mentre attorno al fuoco si raccontano storie di sirene e tesori sepolti. Francisco Coloane usa parola precise, esatte nel descrivere un paesaggio di cui sembra conoscere ogni anfratto. Viaggiatore instancabile della Patagonia meridionale, l’autore l’ha attraversata in lungo e in largo, a piedi, a cavallo e in nave, regalandoci narrazioni mirabili degli angoli più sperduti di questa terra incognita. Dobbiamo alla sua penna, se oggi, parte di questo misterioso paesaggio, risulta a noi più vicino. Per chiunque sia alla ricerca di terre sperdute dove perdersi per qualche ora, un viaggio letterario poetico e incantato nella natura selvaggia della Terra del Fuoco.
Antartico
Francisco Coloane
L’enigma del lago rosso di Frank Westerman
Nell’ottobre del 1986 centinaia di animali e oltre duemila abitanti nei dintorni del lago Nyos, nel Camerun nord-occidentale, muoiono nel giro di poche ore in circostanze misteriose. Ad occuparsi della vicenda militari e medici, biologi ed esperti di vulcanologia nel tentativo di dare una risposta scientifica a un evento che appare a molti come soprannaturale. Lo scrittore e giornalista olandese Frank Westerman prende le mosse da qui per un reportage sulla natura che è anche indagine antropologica su come le tribù del lago Nyos hanno rielaborato un lutto collettivo di proporzioni inimmaginabili. Entreranno in gioco stregoni e capi tribù, ognuno con la sua idea precisa sull’origine della tragedia.
Non mancano all’appello primi ministri e governatori, personale francese incaricato di sbrogliare un caso che diventa subito una questione politica. Gli interessi in gioco sono descritti nell’indagine di Westerman con ironia e drammatico realismo, nel tentativo di spiegare e dare ragione ai vari e spesso opposti punti di vista. L’enigma del lago rosso è un esempio perfetto di giornalismo investigativo, un libro sulla natura, ma anche e soprattutto un’investigazione su come l’essere umano, alle prese con eventi naturali tanto drammatici, quanto apparentemente inspiegabili, tenta di dare forma a ciò che non comprende.
L’enigma del lago rosso
Frank Westerman
Luoghi selvaggi. In viaggio a piedi tra isole, vette, brughiere e foreste di Robert Macfarlane
Reportage di viaggio sulla natura selvaggia a due passi da casa. Possibile, si chiede l’autore, Robert Macfarlane, che in Inghilterra, Scozia o Irlanda siano scomparsi dalle mappe i luoghi selvaggi? Possibile che nei dintorni di Cambridge, dove l’autore vive e lavora, non esista una natura capace di stupire e meravigliare, senza per forza dover attraversare deserti o oceani alla ricerca di una romantica e spesso irraggiungibile wilderness? A queste domande segue un progetto di viaggi in cerca di alcuni dei luoghi selvaggi ancora presenti in Gran Bretagna e in Irlanda. Suo accompagnatore in queste passeggiate insulari, attraverso vie cave, montagne e scogliere l’amico di una vita, Roger Deakin, appassionato esploratore del mondo selvaggio e delle vie d’acqua. Nasce così questo eccezionale libro sulla natura, dove ogni capitolo è una meta, che sia una vetta, un’isola, una foresta o la brughiera.
Potete leggere Luoghi selvaggi come uno dei tanti reportage di viaggio sulla natura, oppure potreste impiegarlo come guida, seguendo i percorsi naturalistici di Macfarlane verso l’isola di Bardsey nel mare d’Irlanda, oppure nella Scozia nord-occidentale, dove la valle di Coruisk racchiude uno dei “santuari” naturali più belli della Gran Bretagna. Per “santuari” l’autore intende quelle depressioni del territorio protette su ogni lato da alture o dall’acqua[4], un mondo perduto, insomma. L’idea che i luoghi selvaggi non siano così irraggiungibili nella civilizzata Europa, come potremmo aspettarci, ci ricorda che in fondo, un viaggio nella natura meno conosciuta nei dintorni di casa nostra, può essere molto più accessibile di quanto sospettiamo. Grazie per questo, Robert Macfarlane!
Luoghi selvaggi.
In viaggio a piedi tra isole, vette, brughiere e foreste
Robert Macfarlane
L’invenzione della natura, di Andrea Wulf
L’invenzione della natura è uno di quei saggi che si lascia divorare. Ricchissimo, rigoroso e scritto divinamente, si legge come un romanzo. Per me è stata la scoperta di un personaggio come Alexander Von Humboldt, di cui intuivo la grandezza, senza però sapere che cosa avesse fatto o scoperto. Fu un instancabile esploratore, viaggiò per cinque anni consecutivi in Sudamerica (1799 – 1804) dove navigò per fiumi, cavalcò attraverso terre aride e paludose, scalò montagne fino a sfiorare la vetta del Chimborazo, allora considerato la cima più alta del mondo.
In un’epoca in cui la scienza di stava specializzando in branche separate, Humboldt fu colpito dall’unità della natura, dalle relazioni tra piante, animali, minerali, atmosfera, clima. Dove gli altri vedevano differenze, lui vedeva somiglianze, e dei popoli comunemente chiamati primitivi, lui ammirava l’intelligenza e la ricchezza del linguaggio.
Humboldt inventò l’idea della natura come la pensiamo oggi e per certi aspetti anticipò l’ecologia e l’ipotesi Gaia. Non creò teorie sue, non dispose il suo sapere in confini teorici, ma aprì nuove frontiere, disseminò idee con abbondanza e generosità e fu di ispirazione, tra gli altri, per Charles Darwin, Henry David Thoreau, John Muir e persino per Goethe, di cui fu grande amico. Il libro della scrittrice Andrea Wulf è un viaggio emozionante nella vita straordinaria dell’inventore della natura.
L’invenzione della natura.
Le avventure di Alexander Von Humboldt, l’eroe perduto della scienza
Andrea Wulf
Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere di Jared Diamond
Per capire dove stiamo andando dovremmo forse voltarci indietro e osservare le scelte prese dalle società dal passato? Può questo salvarci dal collasso ambientale e sociale?
Con il suo Armi, acciaio e malattie l’autore Jared Diamond si è aggiudicato nel 1998 il Premio Pulizter per la saggistica. Collasso è la sua naturale continuazione, una riflessione che Diamond prosegue con la sua consueta abilità di divulgatore scientifico. Con un linguaggio chiaro e scorrevole e ricco di esempi Diamond affronta il grande tema della fine delle civiltà. Dal caso dei vichinghi approdati in Groenlandia nel X secolo e scomparsi dopo quattrocento anni, alla disastrosa gestione delle risorse ambientali degli abitanti dell’isola di Pasqua, nell’oceano Pacifico; fino ad arrivare, in tempi più recenti, al caso studio dell’Australia.
I problemi su cui si concentra la riflessione dell’autore possono essere riassunti in otto temi fondamentali: deforestazione, gestione del suolo e delle risorse idriche, eccesso di caccia e di pesca, introduzione di nuove specie, crescita della popolazione e impatto dell’uomo sul territorio.
Condivisi con il lettore i punti chiave della sua ricerca Diamond inizia un viaggio in giro per il mondo che lo porta dalla Groenlandia all’isola di Rapa, dal Ruanda ad Haiti per arrivare infine in Cina e Australia. Un libro sulla natura e sulle scelte che gli esseri umani possono compiere per evitare il collasso perché oggi, come scrive l’autore abbiamo […] l’opportunità di imparare dagli errori commessi da popoli distanti da noi nel tempo e nello spazio. Nessun’altra società del passato ha mai avuto questo privilegio. Ho scritto questo libro nella speranza che un numero sufficiente di noi scelga di approfittarne.[5]
Un buon libro, di questi tempi.
Collasso.
Come le società scelgono di morire o vivere
Jared Diamond
Cronaca di una viaggiatrice solitaria di Kira Salak
È uno dei libri sulla natura più emozionanti e autentici che abbia mai letto. L’autrice, Kira Salak, non risparmia nulla al lettore; debolezze, angosce, gioie improvvise e decisioni azzardate, imprevisti che potrebbero mandare in vacca il viaggio e incontri inaspettati che rimettono in carreggiata la missione. Mica roba da poco, visto che si tratta di attraversare la Papua Nuova Guinea seguendo le tracce dell’esploratore Ivan Champion che per primo portò a termine il viaggio nel 1927. In uno dei luoghi più pericolosi del mondo, siamo nel 1995 e Kira Salak ha solo 24 anni, la viaggiatrice solitaria ci racconta la sua esperienza in prima persona, con scrittura avvincente, dettagli intimi e uno sguardo penetrante su tutto quello che la circonda.
C’è di che restare stupiti di fronte alla sua perseveranza, alle incredibili difficoltà di una white Mary, così la chiamano i locali, che sembra solo una ragazzina sperduta in un mondo dove la vita umana vale quanto quello che tieni in tasca. E nonostante tutte le incredibili difficoltà, compresi furti, raggiri ed errori di itinerario Kira Salak va avanti attraversando la giungla tropicale in compagnia di una guida fuori di testa o lungo i fiumi della Papua Nuova Guinea a bordo di canone improvvisate. C’è tutto quello che possiamo desiderare in un libro sulla natura che è anche un grande libro di viaggio di una coraggiosa esploratrice.
Cronaca di una viaggiatrice solitaria.
Nel cuore della Papua Nuova Guinea
Kira Salak
Note
1 R. Powers, Il sussurro del mondo, La nave di Teseo, 2019.↵
2 T. Fratus, L’Italia è un bosco. Storie di grandi alberi con radici e qualche fronda, Laterza, 2016↵
3 C. McCarthy, Oltre il confine, Einaudi, 2014.↵
4 R. Macfarlane, Luoghi selvaggi. In viaggio a piedi tra isole, vette, brughiere e foreste, Einaudi, 2019.↵
5 J. Diamond, Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere, Einaudi, 2005↵
Grazie per questa bella rassegna di libri. Stavo cercando infatti suggerimenti sull’argomento ‘Natura’ e, avendo letto le vostre recensioni così ben fatte, mi sono sentita facilitata nella ricerca. Ora inizierà il mio ‘viaggio’ nella lettura di questi testi (o comunque, di alcuni di loro).
Grazie a lei Elisiana,
le auguro buone letture!