Una guida tascabile dedicata a venti monumenti giapponesi. Una bussola per orientarsi tra i principali landmark del Giappone, per trovare nuovi spunti e terre incognite da inserire nel proprio taccuino di viaggio. Scavando nella lista dei tesori nazionali del Giappone si trovano siti storici famosi e meno noti, ma anche monumenti naturali grandiosi come la valle di Kamikochi e minuscoli come i marimo, che si tengono nel palmo di una mano.
Questo viaggio tra i monumenti del Giappone è suddiviso in due tappe. Una prima, in cui ci muoviamo tra monumenti culturali come santuari, templi, castelli, statue; una seconda, in cui ci avventuriamo tra i monumenti naturali. Nel mezzo, tante foto e tanti link ad altri articoli di Terra Incognita sul Giappone, in modo che possiate approfondire e continuare voi stessi il vostro viaggio. Se volete, contattateci (info [at] terraincognita.earth): per chiederci consigli, organizzare il vostro tour, o anche solo per un saluto.
Monumenti giapponesi storici, religiosi, culturali
Santuario di Itsukushima
Il portale che fluttua sull’acqua, che segna l’accesso al santuario, è una delle immagini più ricorrenti del Giappone. Il santuario di Itsukushima si trova sull’isola di Miyajima, nella prefettura di Hiroshima. Il portale (torii) è la principale attrazione dell’isola, insieme al complesso del santuario. Ma c’è di più: un percorso a piedi per arrivare fino alla vetta della collina che domina l’isola, templi, ristoranti, street food, negozi e daini che camminano placidi tra i turisti.
Il giardino zen Ryōan-ji, Kyoto
Una distesa di ghiaia e quindici pietre circondate da un po’ di muschio. Non c’è nient’altro nel giardino zen Ryōan-ji. La sua semplicità racchiude enigmi e significati che ancora oggi sono oggetto di svariate interpretazioni. C’è chi ci vede un mare con quindici isole, chi una tigre e i suoi cuccioli, chi un invito al libero pensiero. Quello che è certo, è che da nessun angolo si possono vedere tutte le quindici pietre: pare che sia questo l’aspetto su cui meditare quando si visita il giardino zen Ryōan-ji, meglio se in un giorno feriale di bassa stagione.
Castello di Himeji
Ha un aspetto così bianco, delicato e fluttuante che non riesco ad associarlo alla parola castello. Se poi abbasso lo sguardo verso la sua base, noto i grossi blocchi di pietra delle mura. Possenti e ben piantati a terra, che contrastano con l’animo delicato dell’airone bianco, uno dei nomi con cui è conosciuto il castello di Himeji. È circondato da un fossato, protetto da un labirinto di mura e accompagnato da un bellissimo giardino, il Kokoen.
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Memoriale della pace di Hiroshima
Un edificio in stile europeo progettato da un architetto ceco, sormontato da una cupola di cui rimane lo scheletro metallico: è uno dei simboli della città di Hiroshima, della guerra atomica e della pace. Il palazzo oggi noto come Memoriale della pace era stato ultimato nel 1915 per ospitare un centro di servizi commerciali, fiere, mostre d’arte ed eventi culturali. Trent’anni dopo si è trovato a pochissima distanza dal centro dell’esplosione della bomba atomica, è stato colpito in pieno ma parte della struttura ha resistito. A pochi passi dall’edificio si trovano il Monumento alla pace dei bambini e il Parco della memoria della pace.
Cerchi in pietra di Oyu, Akita
Due cerchi di pietra, uno del diametro di 52 metri e uno di 44. L’orientamento delle rocce non lascia dubbi: le due strutture furono costruite seguendo i movimenti del sole, come suggerisce la linea retta che punta verso il tramonto del solstizio d’estate. Il popolo che circa quattromila anni fa costruì i cerchi in pietra poteva così prevedere gli spostamenti del sole, calcolare gli equinozi e i solstizi. E pescare le trote e i salmoni che popolavano il vicino fiume Oyu. Il complesso archeologico si trova nella prefettura di Akita ed è un sito storico nazionale speciale sin dal 1956.
Tōdai-ji, Nara
Per qualche decennio Nara è stata la capitale imperiale del Giappone, dal 710 al 794. Da allora sono trascorsi più di mille anni, ma la città conserva ancora molti dei suoi antichi fasti. La testimonianza più imponente del suo passato è il complesso templare Tōdai-ji, dove si trova una delle statue bronzee più grandi al mondo, che raffigura il Grande Buddha (Daibutsu). La statua è custodita all’interno del Daibutsu-den, considerato a lungo il più grande edificio in legno del pianeta[1], nonostante sia stato ricostruito nel 1709 con dimensioni del 30% più piccole rispetto all’originale. Il Tōdai-ji è un monumento considerato tesoro nazionale del Giappone e patrimonio dell’umanità Unesco.
Daibutsu, Kamakura
Anche a Kamakura si trova un Daibutsu (Grande Buddha), non grande come quello di Nara, ma probabilmente più famoso. Questa statua colossale di un centinaio tonnellate fu realizzata nel 1252 ispirandosi al Grande Buddha di Nara. È tra i monumenti giapponesi più iconici e fotografati, uno dei must see per chi visita Kamakura, insieme al santuario Tsurugaoka Hachiman-gū e ad altri luoghi simbolo dell’antica capitale dello shogunato Kamakura[2].
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Castello di Yoshinogari, Kyushu
Più che un castello, è un villaggio fortificato, di cui oggi è visitabile una ricostruzione a dimensioni naturali curata nei minimi dettagli. Si trova in Kyushu, la più a sud delle quattro grandi isole del Giappone. Riportato alla luce nel 1986, il sito archeologico di Yoshinogari è stato una grande scoperta archeologica. Secondo alcuni studiosi, il villaggio fortificato potrebbe essere stato la capitale dell’antico regno Yamatai, da cui avrebbe avuto origine la dinastia imperiale, Yamato. Un luogo che racchiude le radici della storia del Giappone.
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Kōraku-en, Okayama
È da tempo considerato uno dei tre grandi giardini del Giappone (Nihon Sanmeien), ma per certi aspetti è originale e anomalo. A differenza della maggior parte dei giardini giapponesi, buona parte della superficie del Kōraku-en è ricoperta da prati. Questi spazi aperti continuano negli specchi d’acqua, in un piccolo campo di riso e sono interrotti da una coltivazione di tè, un frutteto, una piccola collina, qualche edificio in legno e l’immancabile ponte ad arco. Il paesaggio è arricchito e movimentato dalla presenza del nero castello di Okayama, poco distante. Camminare per questo giardino dona una rassicurante sensazione di pace, almeno nei giorni feriali.
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Torre Tsutenkaku, Osaka
È uno dei monumenti giapponesi che preferisco, anche se non spicca in quanto a bellezza. La sua storia è intrecciata con quella di Shinsekai (“nuovo mondo”), quartiere luna park di Osaka sorto nel 1912 e dominato dalla torre Tsutenkaku. Dopo che per anni è stato l’immagine della modernità di Osaka, Shinsekai ha iniziato il suo declino nel secondo dopoguerra, per poi diventare un luogo poco sicuro. La Tsutenkaku, ricostruita nel 1956 dallo stesso architetto della Tokyo Tower, osserva oggi con occhio malinconico un quartiere rinato, ricco di ristoranti e colori, in cui si respira un’atmosfera vivace dal gusto retrò.
Tokyo tower
Con i suoi colori sgargianti e i 333 metri di altezza, è uno dei punti di riferimento paesaggistici di Tokyo, di giorno e ancor più di notte. A parte il suo ruolo nello skyline della capitale nipponica, si visita la Tokyo tower per avere una vista panoramica della metropoli. Nelle giornate limpide si può osservare il monte Fuji. Per godere di una vista ancora migliore, seppur più costosa, occorre andare sul Tokyo Sky Tree.
Tokyo Sky Tree
È il landmark per eccellenza di Tokyo, il nuovo monumento della capitale inaugurato nel 2012. Alto 634 metri, lo Sky Tree è la torre più alta del mondo e la seconda struttura artificiale più alta del pianeta. Per avere una vista panoramica di Tokyo e dei suoi dintorni, non c’è luogo migliore. Da evitare nei fine settimana per gli affollamenti, merita una visita anche dopo il tramonto per osservare le luci della più grande area metropolitana della Terra.
Palazzo imperiale di Tokyo
Il Palazzo imperiale è forse il primo monumento da inserire in una lista di cose da vedere a Tokyo. È la residenza dell’imperatore ed è per questo che il palazzo in sé è chiuso al pubblico. Si possono però visitare i giardini che lo circondano, tramite visite guidate da prenotare con anticipo. Ancora più all’esterno si può vagare liberamente tra i Giardini orientali del palazzo imperiale, osservare il fossato e i due ponti: il seimon ishibashi in pietra e il seimon tetsubashi in ferro.
Expo memorial park di Osaka
Osaka sarà la sede dell’Expo 2025, ma in Giappone è ancora forte la memoria dell’esposizione universale del 1970. Dal tema “Progresso e Armonia per l’Umanità”, si tenne nell’attuale area dell’Expo memorial park, anche questo a Osaka. All’interno del parco svetta la Torre del Sole, statua simbolo dell’evento entrata nella cultura popolare giapponese, ripresa e citata in anime, manga, film e serie TV. È alta 70 metri.
Fushimi-Inari Taisha, Kyoto
Infinite gallerie di torii arancioni che si snodano tra colline, statue di volpi in pietra, santuari, boschi, sentieri, discese e salite che sembrano non finire mai. Il santuario Fushimi-Inari Taisha è uno dei luoghi più iconici di Kyoto e del Giappone, un complesso monumentale bello in piena luce e misterioso quando il sole inizia a calare: è quello il momento in cui le ombre si allungano e, forse per la presenza di qualche divinità shinto, si può avvertire qualche brivido. È un percorso lineare ma con ramificazioni, che dà la sensazione di perdersi pur seguendo un sentiero.
Monumenti naturali del Giappone
Il viale di cedri del Monte Haguro
Un viale di cedri può davvero essere un monumento giapponese? Sì, se il viale si arrampica su un monte sacro e, dopo un percorso di 2446 scalini in pietra tra santuari, una pagoda di 29 metri e un cedro millenario, si giunge fino alla vetta. Il monte Haguro è uno dei Dewa Sanzan, tre montagne sacre da secoli meta di pellegrinaggio. Il viale in pietra che conduce alla vetta è affiancato da imponenti cedri secolari, che hanno età comprese tra i 350 e i 500 anni. Lungo il percorso si incontra il jijisugi, un cedro di oltre mille anni.
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Baia di Matsushima
Con più di duecento isolotti ricoperti di pini contorti modellati dal vento, la baia di Matsushima offre uno dei Nihon Sankei, i tre grandi panorami del Giappone. È un monumento naturale dal sapore autenticamente giapponese: visti da lontano, i pini sembrano bonsai modellati da decenni di cure sapienti, le isole giardini in miniatura, il panorama una stampa ukiyo-e.
Marimo del lago Akan
Difficile immaginare che un’alga possa essere un monumento naturale o speciale. Associo la parola monumento a qualcosa di grande, naturale o artificiale che sia. A quanto pare in Giappone non si fermano alle apparenze e le piccole alghe Marimo rientrano nella lista dei monumenti naturali e speciali. Formano piccole palline verdi e sono note soprattutto quelle dell’Akanko, un lago vulcanico dell’Hokkaido noto per le sue acque cristalline. Da grandi appassionati di mascotte, i giapponesi hanno creato il personaggio Marimokkori, il cui aspetto e colore sono ispirati alle palline verdi formate dalle alghe.
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Kamikōchi
La valle di Kamikōchi è uno degli scorci più deliziosi offerti dalla natura giapponese, incorniciato dalle splendide vette dei monti Hida e attraversato dalle acque turchesi del fiume Azusa. Si trova all’interno del Chubu Sangaku National Park, aperto per circa sette mesi all’anno. Ci sono sentieri per visitare la valle e percorsi escursionistici che si snodano nelle montagne circostanti. Per la sua magnificenza e la sua importanza naturalistica, è stato designato come bene culturale nazionale del Giappone, inserito nella lista dei monumenti naturali e tra i luoghi speciali per di bellezza paesaggistica.
La foresta primaria di Yakushima
Le foreste monumentali non lasciano indifferenti. Di solito regalano emozioni profonde e a volte ispirano artisti. Come quelli dello Studio Ghibli, che hanno ripreso la foresta primaria di Yakushima nell’anime Principessa Mononoke. Yakushima è un’isola a sud dell’estremità meridionale del Kyushu e un tempo era ricoperta da una foresta di cedri antichissimi. Buone porzioni di questa foresta sono scampate al taglio e sono sopravvissuti alberi millenari tra cui il Jomon Sugi, l’albero più antico del Giappone e forse del mondo. Secondo alcuni studiosi il Jomon Sugi ha un’età minima di duemila anni, ma certe stime oscillano tra i cinquemila a i settemila anni. Un’età di tutto rispetto per un monumento naturale.
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Note
1 Probabilmente il record di “grandezza” è stato recentemente superato dal Mjøstårnet, un edificio in legno in Norvegia che, con in suoi 85,4 metri, supera il Tōdai-ji almeno in altezza.↵
2 Durante il periodo Kamakura (1185-1333) la sede imperiale era ancora a Kyoto, ma la capitale de facto dell’impero era Kamakura, sede dello shogun.↵