Questa lista di libri sulla Corea del Nord e sulla Corea del Sud nasce in seguito a una serie di letture che ho fatto su questi due paesi. Tutto è iniziato da un pomeriggio passato a Ikaino, il quartiere coreano di Osaka: una semplice passeggiata tra street food e shopping si è trasformata in una scoperta più profonda. Le bancarelle e l’allegria del quartiere nascondevano decenni di discriminazioni e storie non raccontate, se non in tempi recenti da libri come La moglie coreana. Un romanzo che dal quartiere di Ikaino mi ha portato fino alla Corea e che mi ha poi spinto verso nuove letture.
Se della Corea del Sud conosciamo lo sviluppo tecnologico, l’altissimo livello di istruzione, il cinema e il k-pop, della Corea del Nord sappiamo ancora molto poco. In questo senso, i libri che raccontano storie vere di fughe dal paese possono essere istruttivi, oltre che bellissimi da leggere nella loro crudezza, come La ragazza dai sette nomi e Senza via di scampo.
La penisola coreana è occupata da due paesi così diversi tra loro che è difficile immaginare che siano stati una sola nazione fino a meno di ottanta anni fa. Spero che i seguenti libri sulla Corea del Sud e Corea del Nord possano raccontare anche voi le vicende drammatiche di questa terra divisa e farvene scoprire, per quanto possibile, le sfumature della vita.
La ragazza dai sette nomi. La mia fuga dalla Corea del Nord, di Hyeonseo Lee
Un libro che racconta la storia vera di una ragazza che riesce a fuggire dalla Corea del Nord e a mettersi in salvo in un posto così sicuro che riesce a scrivere e pubblicare il libro che ho letto e che vi sto recensendo. Parlare di fuga dalla Corea del Nord è persino riduttivo. L’autrice, come gli altri coreani del nord, è nata e cresciuta in un paese in cui si insegna fin da piccoli ad amare il leader supremo Kim Il Sung, a odiare il nemico e a non fidarsi di nessuno. Si vive nel terrore, pur credendo di vivere in un paese dal futuro radioso.
In queste condizioni, è difficile anche solo immaginare una fuga, figuriamoci realizzarla. Per fuggire dove? L’unico modo è attraversare il confine – sperando di non essere uccisi, o peggio ancora catturati e riportati in Corea del Nord – ed entrare in Cina. E poi? E poi non è finita, perché varcare il confine indenni non significa aver conquistato la libertà. Lo scoprirà a sue spese l’autrice, la ragazza dai sette nomi che con un libro dai ritmi romanzeschi ci conduce nel racconto della sua durissima e avventurosa conquista della libertà.
La ragazza dai sette nomi. La mia fuga dalla Corea del Nord
Hyeonseo Lee
Senza via di scampo. La storia vera dell’incredibile fuga dalla Corea del Nord, di Masaji Ishikawa
L’ho letto subito dopo La ragazza dai sette nomi e non posso dire altro che ve li consiglio entrambi, magari da leggere nella stessa sequenza. Sono due storie diverse e questa, per certi aspetti, è ancora più tragica. Il protagonista e autore, Masaji Ishikawa, è nato nel 1947 in Giappone da madre giapponese e padre coreano. Le condizioni difficili per i coreani in Giappone nel secondo dopoguerra e le lusinghe della propaganda della Corea del Nord, spingono la famiglia a migrare in Corea del Nord con la speranza – quasi la certezza – di un futuro luminoso.
La realtà si rivelerà tragica. Per tanti, troppi anni, Masaji Ishikawa si ritroverà catapultato in un regime totalitario, dove l’orrore non è solo la mancanza assoluta di libertà e di diritti fondamentali. C’è l’emarginazione sociale per chi, come lui, è per metà giapponese, un traditore. C’è la lotta continua per sopravvivere e un paese che, pur assicurando uno sviluppo continuo, è sempre più povero.
Alcune parti del libro sono davvero crude, ma il racconto scorre perché abbiamo sempre la speranza che qualcosa di buono possa accadere al protagonista. D’altra parte, è il racconto di una fuga, pur se da un luogo che, più che un paese, sembra una prigione.
Senza via di scampo. La storia vera dell’incredibile fuga dalla Corea del Nord
Masaji Ishikawa
Pachinko. La moglie coreana, di Min Jin Lee
Come si può intuire dal titolo, il libro è ambientato tra Corea e Giappone e, tra le vite dei protagonisti, risuonano gli eventi che hanno unito e soprattutto diviso questi due paesi nel corso del Novecento. I protagonisti di questo incredibile romanzo appartengono a una famiglia coreana che viveva in una piccola isola a sud della città di Pusan. Vicende della vita spingono una giovane ragazza – la moglie coreana – a migrare in Giappone, nella città di Osaka. Qui si trova tutt’oggi il più grande quartiere coreano del paese, Ikaino (Tsuruhashi), dove si svolge buona parte delle vicende del romanzo.
Non aggiungo altro questa recensione per non spoilerare, ma vi assicuro che è una grande storia da leggere assolutamente, uscita dall’abilissima penna di una scrittrice nata in Corea del Sud e vissuta per anni negli Stati Uniti. Il risultato è un romanzo con una impronta narrativa occidentale, ma fortemente ancorata alla cultura e alla storia orientali. Consigliatissimo.
Pachinko. La moglie coreana
Min Jin Lee
Storia della Corea moderna e contemporanea, di Michael J. Seth
I libri che ho recensito fino a qui, con la parziale eccezione de La moglie coreana, raccontano di una Corea divisa in due stati, oggi così diversi da loro da far pensare che la loro divisione abbia lontane origini storiche. La divisione è avvenuta in realtà solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, con la vittoria degli alleati che pose fine all’occupazione giapponese della Corea, durata trentacinque anni. In maniera arbitraria fu tracciata una linea di confine lungo il trentottesimo parallelo per decisione degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica. Una divisione brusca, senza alcuna base storica, culturale ed economica che portò alla formazione di due regimi con sistemi statali e postura geopolitica completamente differenti. A breve seguirono la Guerra di Corea e l’evoluzione nei due stati che conosciamo ancora oggi.
Storia della Corea moderna e contemporanea, scritto dallo storico Michael J. Seth, ci racconta in dettaglio come si è arrivati alla divisione in due stati e come le due coree si sono poi evolute fino ad arrivare alla situazione attuale. Dopo un capitolo iniziale dedicato alla Corea nell’età dell’imperialismo (dal 1876 al 1910) si passa poi alla parte per me più interessante, che tratta l’epoca della colonizzazione giapponese (1910 – 1945), la divisione e la successiva guerra di Corea (1950 – 1953). Ottima anche la parte successiva, che racconta i diversi percorsi intrapresi dalla Corea del Sud e dalla Corea del Nord, dal 1953 fino al 2019. Un libro consigliatissimo per conoscere meglio i due stati della penisola sempre più al centro dello scacchiere mondiale.
Storia della Corea moderna e contemporanea
Michael J. Seth
Atti umani, di Han Kang
Se le storie di fuga dalla Corea del Nord fanno presagire un lieto fine, le storie narrate in Atti umani lasciano poco spazio alla speranza. Siamo in Corea del Sud, nel 1980, quando il regime militare di Chun Doo-hwan stabilisce la legge marziale e reprime con la forza la rivolta popolare di Gwangju, uccidendo migliaia di manifestanti, molti dei quali giovani studenti.
Atti umani ci racconta quegli eventi in forma di romanzo, dando voce agli studenti, alle vittime e ai sopravvissuti. Ci sono persone che hanno perso la vita durante il massacro, altri incarcerati, torturati e rimasti in vita con traumi e ferite interiori impossibili da rimarginare. Curioso l’uso della narrazione in seconda persona in certi frangenti, cosa che avevo visto fare finora solo in Le mille luci di New York, di Jay McInerney. Quella raccontata in Atti umani è una storia poco conosciuta in occidente e difficile immaginare che sia successa l’altro ieri in Corea del Sud: un paese considerato oggi ricco e democratico, che esporta cultura, intrattenimento, film di successo e il K-pop.
All’autrice, Han Kang, è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura 2024.
Atti umani
Han Kang
Le origini del male, di Jeong You Jeong
Un thriller psicologico ambientato in buona parte nell’area sud occidentale della Corea del Sud, e nella mente del protagonista, il ventiseienne Hyu-min. Una mattina si sveglia ricoperto di sangue: che cosa è successo? Inizia così il romanzo, che si muove su più livelli: il presente, il futuro, ma anche il passato, per esplorare le origini del male.
Con tutte le differenze del caso, Hyu-min per certi aspetti mi ha ricordato Donnie Darko: i problemi psicologici, la terapia, gli piscofarmaci – che nel caso di Donnie Darko, però, si rivelano placebo – e una serie di eventi che segnano svolte nelle vite del due protagonisti. Le somiglianze però finiscono qui e lo sviluppo della trama de Le origini del male si rivela orientale, cerebrale, ma con la giusta dose di azione. Un libro che coinvolge e che consiglio per scoprire una delle autrici sudcoreane di maggiore successo degli ultimi anni.
Le origini del male
Jeong You Jeong
Storia della Corea, di Maurizio Riotto
Chiudo questa lista con il libro più completo e approfondito che credo abbiamo in lingua italiana sulla storia della Corea. È un volume di quasi 800 pagine, che copre la storia della Corea dalle origini paleolitiche fino alla contemporaneità, inclusa la guerra fratricida e la divisione della penisola.
Ho apprezzato il libro sin dalla premessa alla seconda edizione – quella attualmente in commercio, datata 2017. Una premessa che inquadra soprattutto la Corea del Sud nella situazione geopolitica internazionale attuale, dove sembra assumere, come in passato, il ruolo del gambero tra le balene. E poi, non si passa subito alla storia: Riotto, con la sua esperienza di orientalista, arricchisce l’opera deliziandoci con un capitolo dedicato a “Il territorio, la gente, la lingua”, tanto interessante quanto doveroso per iniziare preparati il viaggio nella Storia della Corea. Un testo che consiglio vivamente non solo per i contenuti in sé, ma anche per lo stile e l’approccio. Ultimo libro di questa lista, è per me un vero e proprio dulcis in fundo.
Storia della Corea
Maurizio Riotto