Se state cercando la lista definitiva dei libri sull’oriente spiace deludere, ma qui ne troverete solo dieci. Una scelta tra romanzi, saggi e reportage sull’Asia che prende le mosse da passioni personali, letture utili per preparare un viaggio in Oriente e romanzi insoliti al confine tra reportage e fiction che ancora oggi riescono a far sognare su quell’oriente misterioso dove convivono grattacieli di vetro e antiche leggende di città sotterranee nascoste da qualche parte sotto gli altopiani della Mongolia.

C’è un certo movimento in questa lista di libri sull’Asia che riflette l’eterogenea varietà di culture, Paesi e tradizioni che compongono questo immenso continente. Ci sono tante storie diverse che raccontano di genti così remote che la loro storia si perde nel mito e nella leggenda, come nel caso de L’ardore di Roberto Calasso. Ci sono reportage di viaggio esilaranti che nel libro Stan Trek seguono i rocamboleschi tentativi dell’autore, Ted Rall, di venire a capo della labirintica burocrazia delle ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale dopo la caduta dell’URSS. C’è anche un romanzo mondo come Shantaram, lettura audace per numero di pagine, ma che scorre via liscia in un susseguirsi di avventure raccontate in prima persona dal protagonista.

Dieci libri per conoscere l’Oriente sono davvero poca cosa, ma in questi libri sull’Asia si nascondono così tanti indizi, tracce e suggestioni che non farete fatica a sognare un viaggio verso est alla ricerca del posto giusto per voi in quel mondo immenso ed eterogeneo che è l’Asia.
Buona lettura
L’ardore di Roberto Calasso
Dove si parla di un passato così remoto da perdersi nel mito. Dove esseri distanti anni luce da noi hanno dato vita a una cultura del pensiero che trova parallelismi di una modernità sconcertante nella nostra epoca digitale. Dove l’autore Roberto Calasso aggancia il lettore fin dall’incipit del libro:
Erano esseri così remoti, non solo dai moderni ma dai loro contemporanei antichi. Distanti non già come un’altra cultura, ma come un altro corpo celeste[1]. Gli esseri così distanti che diventa irrilevante il punto di vista da cui vengono osservati sono gli Arya, i nobili, come loro stessi si definivano.
L’autore segue la loro storia senza storia, i loro rituali basati sul concetto del sacrificio dando forma a un racconto che intreccia poesia e filosofia, antropologia e religione. Una scrittura densa e ricca di riferimenti, a volte un poco ostica quando scende in profondità nello spiegare rituali e divinità indiane, ma in cui il lettore troverà spunti di riflessione attuali. L’ardore di Roberto Calasso è una di quelle letture al termine della quale ci si sente più confusi e disorientati di quanto non lo fossimo prima di cominciare; le stesse emozioni che provoca l’Asia e l’India in particolare al viaggiatore che ne attraversa i paesaggi e le genti.
L’ardore
Roberto Calasso
L’arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico di James C. Scott
La storia anarchica di cui ci parla James Scott, insegnante di Antropologia e Scienze politiche alla Yale University, è quella delle tribù che hanno popolato per millenni una vasta area geografica compresa tra l’India e il Vietnam. Una storia che è anche una controstoria di resistenza e di fuga dagli Stati-nazione e dalle loro pretese civilizzatrici e totalizzanti. Un percorso storico originale e rigoroso che dalle pianure alluvionali del sud-est asiatico, dove si sono formati i regni thai, khmer e cham prosegue verso gli altopiani asiatici in direzione delle foreste impenetrabili dove “barbari” e “primitivi” hanno trovato rifugio nel corso dei secoli.
Il punto di vista storico tradizionale che vede nei primi regni del sud-est asiatico un esempio di civilizzazione e nelle comunità tribali un valido esempio di imbarbarimento, è qui completamente rovesciato. I “barbari” si sono sottratti consapevolmente all’oppressione statale (tasse, arruolamento forzato, schiavitù) scappando in luoghi impervi e difficilmente assimilabili, per sviluppare sistemi mobili, egalitari e anarchici in funzione antistatale. Nella sua analisi Scott ricostruisce la storia del sud-est asiatico offrendo al lettore un punto di vista innovativo e originale. Il ruolo civilizzatore, dalle magnifiche sorti e progressive dello Stato acquista qui il valore di una forza centrifuga violenta e imprevedibile da cui sottrarsi per riacquistare libertà e movimento.
L’arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico
James C. Scott
Stan Trek di Ted Rall
Tra i libri sull’Asia Stan Trek dell’autore statunitense Ted Rall è quello più singolare per struttura visto che unisce reportage giornalistico, fumetto, schede informative sui Paesi visitati e informazioni utili per chi decide di affrontare un viaggio negli ‘stan dell’Asia centrale. Stan Trek edito da Becco Giallo Edizioni è un ottimo esempio di come il graphic journalism possa diventare uno strumento potente per raccontare storie, soprattutto se unito al tono irriverente, scanzonato e polemico di Ted Rall, americano catapultato, un po’ per caso, un per lavoro, nei Paesi dell’Asia centrale pochi anni dopo la caduta dell’URSS.
Stan Trek è anche un omaggio al viaggiare, con tutte le difficoltà, gli incontri inaspettati e gli inevitabili problemi intestinali che occorrono quando ci si trova a seguire itinerari in zone remote. Assistiamo ai tentativi di Ted Rall di scovare, in Tagikistan, un fantomatico campo polveroso dove si svolge il cruento gioco del buzkashi (l’acchiappa la capra). Seguiamo l’autore lungo la strada del Karakorum dove rischia di essere giustiziato da un soldato talebano che ha studiato alla New York University negli anni Ottanta. Lo troviamo ai tavoli di un ristorante di Samarcanda alle prese con uno dei tanti dilemmi del viaggiatore: se non si mangia si sta male, ma mangiare fa stare male[2].
E infine Stan Trek è anche un reportage giornalistico sui drammatici cambiamenti in Asia centrale seguiti al crollo dell’Unione Sovietica.
Stan Trek
Ted Rall

In Asia di Tiziano Terzani
In Asia Tiziano Terzani ci ha passato una vita. Hong Kong, Cina, Giappone, India, Singapore, Thailandia, attraversando l’Oriente per raccontarne storie drammatiche, incontri che ti cambiano la vita, pezzi di quotidianità colta nel presente del viaggio e nella prospettiva di chi, in quei luoghi, ci ha trascorso decenni, conservando lo sguardo curioso, sorpreso, attento e ironico del viaggiatore. In Asia è una raccolta di articoli giornalistici scritti da Tiziano Terzani nel corso della sua attività di corrispondente dall’Asia. Preso per intero, il volume è un lungo reportage che tocca ogni angolo dell’Asia, dall’estremo oriente russo con un articolo sull’isola maledetta di Sakhalin, al Giappone degli Yakuza, passando per le vie di Macao e i palazzi di Manila abbandonati dal dittatore Marcos in una fuga in elicottero nel febbraio del 1986.
Se avete già compiuto viaggi in Asia la raccolta di articoli di Tiziano Terzani offre una prospettiva impagabile da cui osservare, oggi, le trasformazioni avvenute negli ultimi decenni. Se decidete di organizzare un viaggio in oriente l’autore è una delle voci più attente e sensibili da cui partire per conoscere la storia di questi Paesi nel momento stesso in cui si compiva.
E come toscano nato a Firenze e vissuto negli ultimi anni della sua vita all’Orsigna, tanti sono gli spunti umoristici, le riflessioni ironiche su di un continente così lontano e diverso dal nostro.
In Asia
Tiziano Terzani

Shantaram di Gregory David Roberts
La storia editoriale di Shantaram, edito da Neri Pozza e tradotto da Vincenzo Mangiardi, è tanto travagliata e avventurosa quanto quella del suo autore, Gregory D. Roberts. Il romanzo mondo, di oltre mille pagine, sarà riscritto per due volte, buona la terza, visto che le vicissitudini personali dell’autore lo porteranno negli slum di Mumbay e nelle galere indiane dove il manoscritto originale andrà perduto. Tenacia da vendere e pazienza inimmaginabile che Gregory Roberts condivide con il personaggio protagonista del romanzo che per molti versi ricalca l’autobiografia dello scrittore. Lo Shantaram del titolo è l’uomo di pace, così viene ribattezzato Lin, il protagonista, dai paria degli slum dove presterà assistenza per otto anni come medico improvvisato.
Un romanzo di formazione cui fa da sfondo l’India, l’altro grande e onnipresente protagonista del romanzo; una voce precisa, fatta di parole esatte che descrivono situazioni estreme e personaggi indimenticabili. Una storia che è un crescendo, capace di ammaliare il lettore con la stessa forza gentile che cattura il viaggiatore la prima volta che arriva nel subcontinente indiano. E con un incipit come questo non possiamo fare altro che proseguire nella lettura:
Ho impiegato molto tempo e ho girato quasi tutto il mondo per imparare quello che so dell’amore, del destino e delle scelte che si fanno nella vita. Per capire l’essenziale, però, mi è bastato un istante, mentre mi torturavano legato a un muro[3].
Shantaram
Gregory David Roberts

Un dragone apparente. Viaggi in Laos, Cambogia e Vietnam di Norman Lewis
Se i libri sull’Asia di Tiziano Terzani ci parlano della grande Storia in atto e dei profondi cambiamenti avvenuti nel sud-est asiatico dopo la Guerra del Vietnam, i reportage sull’oriente di Norman Lewis ritraggono il sud-est asiatico in un periodo di passaggio, quando ancora i francesi governavano Vietnam, Laos e Cambogia. L’attenzione per i dettagli, la scrittura attenta e precisa di Lewis corre sui binari del reportage di viaggio di tradizione anglosassone che a torto o ragione ha fatto scuola per tutti coloro che si confrontano con questo tipo di scrittura. Così come per altri reportage scritti dall’autore in giro per il mondo (cito Un’idea del mondo, a titolo di esempio) è facile restare stupiti di fronte all’assurda realtà del colonialismo. Settant’anni appena ci separano da quel mondo descritto da Lewis in un libro sull’Asia e sulle persone che la abitano.
E sono proprio loro a dare vita alle pagine di Un dragone apparente, schiavi, imperatori della dinastia Nguyen, rozzi e crudeli proprietari di piantagioni, abitanti di tribù sperdute nella giungla. E poi i luoghi attraversati da Lewis in Laos, Cambogia e Vietnam, oggi mete turistiche come Angkor, Luang Prabang, Ho Chi Minh City. Se avete piacere di osservare il sud-est asiatico da una prospettiva più ampia e al tempo stesso intima e vicina i reportage sull’Asia di Norman Lewis sono una lettura tanto utile quanto avvincente.
Un dragone apparente. Viaggi in Laos, Cambogia e Vietnam
Norman Lewis

Imperi dell’Indo di Alice Albinia
Imperi dell’Indo di Alice Albinia è un viaggio a quattro dimensioni lungo l’Indo. L’autrice percorre il grande fiume dalla foce alla sorgente, dal Pakistan fino al Tibet, ricostruendone pezzo per pezzo la storia naturale, umana e delle civiltà che si sono avvicendate lungo il suo corso. Imperi dell’Indo è un reportage, un saggio narrativo in cui si susseguono inchieste sull’attualità e digressioni storiche. L’autrice ci racconta le grandi sfide ambientali che il fiume deve affrontare: sfruttato per l’irrigazione, la navigazione e la pesca, interrotto e strozzato da decine tra dighe e sbarramenti.
Alice Albinia ci racconta le persone e i popoli incontrati in metropoli affollate come Karachi, così come nei villaggi di montagna che attraversa avvicinandosi alla sorgente. Lungo il suo cammino visita poi i luoghi di Alessandro Magno, che 2500 anni fa giunse fino all’Indo e spinse la sua esplorazione fino al Beas, un affluente indiretto del fiume Indo che nasce in territorio indiano, nell’odierno Himachal Pradesh. Una lettura avvincente e ben studiata, da non perdere per chi vuole conoscere questa parte del continente asiatico.
Imperi dell’Indo
Alice Albinia

Autostop con Buddha di Will Ferguson
Un libro divertente, ironico e utile per chi chiunque stia preparando un viaggio in Giappone. Tutto nasce dall’intenzione dell’autore di seguire la fioritura dei ciliegi in Giappone percorrendo il Paese da sud vero nord. Un entusiasmante ed eclettico on the road, rigorosamente in autostop che offre innumerevoli spunti di viaggio e dettagli ravvicinati della cultura e della quotidianità nipponica. Se a questo aggiungiamo che l’autore di Autostop con Buddha rivela di essere un lontano discendente dell’esploratore David Linvigstone, beh gli argomenti a favore di questa divertente e singolare guida di viaggio sono davvero molti. Per chiunque voglia approfondire temi e luoghi del Paese del Sol Levante suggerisco di dare un’occhiata al nostro articolo Libri sulla cultura giapponese dove trovare recensioni di romanzi e reportage su uno dei Paesi più affascinanti dell’Asia.
Autostop con Buddha
Will Ferguson

Bestie, uomini e dei di Ferdynand A. Ossendowsky
È con Bestie, uomini e dei che il mito del Re del mondo si diffonde in Occidente. Leggenda orientale che attraversa gli altopiani della Mongolia e quelli del Tibet, le regioni desertiche della Cina e le impervie montagne dell’Altai, dove da secoli, l’immenso regno sotterraneo di Agharti custodisce inimmaginabili segreti. Di questa storia l’autore, Ferdynand A. Ossendowsky, viene a conoscenza durante la sua drammatica fuga dalle truppe bolsceviche nel febbraio del 1920, quando, abbandonata la Siberia, attraverserà l’Asia per arrivare infine in Mongolia dove incontrerà il mistico e signore della guerra locale: il barone Roman von Ungern-Sternberg.
Tra i libri sull’Asia questo è senza dubbio quello più singolare, sia per le storie di esseri leggendari e mitiche città sotterranee che racconta, sia per il tema trattato. Un periodo storico di drammatiche rivoluzioni che cambierà per sempre l’assetto politico e sociale di un intero continente. E mentre Ossendowsky è in fuga per la vita, il suo racconto percorre gli immensi paesaggi della steppa siberiana, i deserti della Mongolia e si addentra nelle stanze di sperduti monasteri tibetani. Un mondo segreto che l’autore descrive con precisione, passione e curiosità. Un libro sull’oriente che ha ispirato viaggiatori d’eccezione come Tiziano Terzani e fatto sognare più di un lettore.
Bestie, uomini e dei
Ferdynand A. Ossendowsky

Nella testa del dragone. Identità e ambizioni della nuova Cina di Giada Messetti
Condivido volentieri questo libro sull’Asia perché appassionato ascoltatore del podcast curato e realizzato dall’autrice Giada Messetti e da Simone Pieranni. Il podcast è Risciò e potete ascoltarlo free su Piano P, il libro è Nella testa del dragone, saggio scorrevole e godibilissimo di una delle maggiori esperte italiane di Oriente e Cina. L’autrice che ha vissuto a Pechino per molti anni e attraversato la Cina in lungo e in largo ci racconta del Celeste Impero adottando uno sguardo ravvicinato capace, molto, ma molto spesso, di mettere in discussione i nostri pregiudizi e le nostre certezze su quanto accade oggi in Cina. Un Paese molto lontano e diverso da noi, dove l’aggettivo «diverso» non ha un’accezione positiva o negativa, è semplicemente un dato di fatto[4]. Ed è proprio questa diversità che sempre coincide con l’altro, ad alimentare fraintendimenti culturali e favorire facili polarizzazioni ideologiche.
Una lettura consigliata per capire la Cina attuale e dove sta andando, per comprendere un Paese che fino a pochi decenni fa rivestiva un ruolo marginale nello scacchiere politico mondiale e che oggi è diventato il maggior antagonista degli Stati Uniti. Libro agevole per numero di pagine, ma capace di soddisfare curiosità e domande sul Celeste Impero.
Nella testa del dragone. Identità e ambizioni della nuova Cina
Giada Messetti

Note
1 R. Calasso, L’ardore, Adelphi, 2010, pagina 17.↵
2 T. Rall, Stan Trek, BeccoGiallo, 2009, pagina 143.↵
3 G. D. Roberts, Shantaram, 2009, pagina 5.↵
4 G. Messetti, Nella testa del dragone – Identità e ambizioni della Nuova Cina, Remocontro, 21 luglio 2020, da https://www.remocontro.it/2020/03/15/nella-testa-del-dragone-identita-e-ambizioni-della-nuova-cina/↵