Giappone antico: 10 luoghi storici da visitare

Il mio viaggio nel Giappone antico inizia nel cuore di Kyoto, capitale imperiale per oltre un millennio. Sto passeggiando nel distretto di Higashiyama, circondato da antiche case giapponesimachiya, nello specifico – da templi, turisti e accenti di ogni angolo del globo. Entro in un piccolo negozio di dolci tradizionali. Spero di sfuggire alla folla e trovare un posto dove fermarmi. Il legno scricchiola sotto i miei passi, ma ben presto ai miei se ne aggiungono molti altri.

Mi allontano dalle vie più transitate e appena mi rimetto a fuoco, decido di cercare il Giappone antico fuori dai sentieri più battuti. Ritorno in guest house e mi organizzo per un trekking fuori porta all’Enryaku-ji, uno dei più antichi templi giapponesi. Raggiungerò l’Enryaku-ji da Sakamoto, per evitare le folle in partenza da Kyoto.

Come spesso accade, sono le terre incognite distanti dalle città a rimetterci in contatto più intimo con il passato. Lo stesso avviene nel Sol Levante: templi e santuari isolati, villaggi sperduti, antichi cammini e siti archeologici millenari ci raccontano storie di tempi remoti che arrivano più dirette al cuore.

In questo articolo esploreremo dieci luoghi per scoprire il fascino Giappone antico. Ma prima della portata principale, vi propongo un leggero antipasto di epoche storiche giapponesi. Buona lettura.

Le epoche storiche del Giappone

Una tabella per orientarsi tra le epoche storiche dei luoghi descritti in questo articolo[1].

Nome del periodoAnni
Jomon10500 a.C. - 300 a.C
Yayoi300 a.C. - 300 d.C.
Kofun300 - 552
Asuka552 - 654
Hakuho654 - 710
Nara710 - 794
Heian794 - 1185
Edo1603-1868

10 luoghi per scoprire il Giappone antico

1. Sannai Maruyama

Nome: Sannai-Maruyama iseki (三内丸山遺跡), sito di Sannai Maruyama.
Epoca: 3900 – 2200 a.C., periodo Jomon antico e medio.
Dove: Aomori, regione Tohoku, nord del Giappone.

Iniziamo questo viaggio partendo dall’era più antica del Giappone: il periodo Jomon (10500 a.C. – 300 a.C). Di quest’epoca remota è giunto sino a noi soprattutto vasellame – il più antico del mondo – ma anche un sito archeologico ampio e ben conservato: Sannai Maruyama.

Nel 1992 la prefettura di Aomori stava sondando il terreno per realizzare un impianto da baseball, ma quello che trovò si rivelò molto più prezioso. Dagli scavi archeologici emerse un insediamento Jomon di una quarantina di ettari che includeva circa settecento strutture, tra abitazioni, siti di stoccaggio, strade e sepolture. Sulla base dei ritrovamenti, il villaggio è stato fedelmente ricostruito: oggi è possibile visitarlo ed entrare negli antichi edifici. Sannai Maruyama è forse il miglior sito archeologico per immergersi nel Giappone antico ed esplorare le aree remote della prefettura di Aomori. 

2. Cerchi in pietra di Oyu

Uno dei cerchi in pietra di Oyu: il Manza, il più grande cerchio di pietre del Giappone
Il Manza (Oyu) è il più grande cerchio di pietre del Giappone – 掬茶, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons

Nome: Oyu Kanjyo Resseki (大湯環状列石), cerchi in pietra di Oyu.
Epoca: 2000 – 1500 a.C. circa, tardo periodo Jomon.
Dove: Akita, regione di Tohoku, nord del Giappone.

Se siete in viaggio nel Tohoku alla scoperta del Giappone antico, potete abbinare la visita al sito di Sannai Maruyama ai cerchi in pietra di Oyu. Siamo nella prefettura di Akita, nel tardo periodo Jomon (più o meno quattromila anni fa): all’epoca, in questo sito furono costruiti due cerchi in pietra, distanti una novantina di metri l’uno dall’altro. Parlando di cerchi in pietra vengono in mente siti archeologici misteriosi come Stonehenge, ma in questo caso il disegno dei cerchi è per lo più orizzontale: in inverno, le pietre sono facilmente sepolte dalla neve. Le dimensioni sono notevoli. Il cerchio più grande, noto come Manza (万座), ha un diametro di 46 metri; l’altro, il Nonakadō (野中堂), di 42 metri.

Sono passati circa 4000 anni dall’epoca in cui sono stati realizzati i cerchi in pietra di Oyu, per cui è difficile stabilire con certezza la loro funzione. L’orientamento e la disposizione dei cerchi, che coincide con la direzione del tramonto del solstizio d’estate, fanno pensare a un orologio solare. È possibile che fossero anche luoghi di culto, o di raduno sociale.

3. Yoshinogari

Veduta complessiva dell'antico villaggio fortificato di Yoshinogari (Kyushu, Giappone)
Il villaggio fortificato di Yoshinogari, uno dei più antichi del Giappone

Nome: Yoshinogari iseki (吉野ヶ里 遺跡), sito di Yoshinogari
Epoca: Periodo Yayoi (300 a.C. – 300 d.C.)
Dove: prefettura di Saga, nel nord ovest del Kyushu

Insieme a Sannai Maruyama, Yoshinogari è tra più importanti ed estesi siti archeologici del Giappone antico. Più recente rispetto a Sannai Maruyama, Yoshinogari è un villaggio fortificato del periodo Yayoi (300 a.C. – 300 d.C.), anche se recenti datazioni spostano le prime frequentazioni del sito a prima del 400 a.C. Mentre Sannai Maruyama si trova nell’estremo nord dell’isola di Honshu, Yoshinogari si sviluppò in Kyushu, la più a sud delle quattro grandi isole del Giappone.

Perché è importante Yoshinogari? Questo sito esteso per almeno quaranta ettari, secondo alcune ipotesi, era la capitale dell’antico regno Yamatai, da avrebbe avuto origine il clan della dinastia imperiale, Yamato. La questione è controversa, ma Yoshinogari rimane un antichissimo esempio di castello di pianura giapponese, in cui sono stati rinvenuti preziosi oggetti in vetro, rame, bronzo che hanno contribuito a ricostruire 700 anni di storia del periodo Yayoi.

Leggi anche – 12 castelli giapponesi da visitare

4. I tumuli di Takamatsuzuka e Kitora

Nome: Takamatsuzuka Kofun (高松塚古墳), Kitora Kofun (キトラ古墳), 
Epoca: Periodo Kofun (300 – 552 d.C.).
Dove: villaggio di Asuka, nei pressi di Nara (Kansai).

Il villaggio di Asuka, nei pressi di Nara, è un concentrato di storia giapponese. Ha dato il nome al periodo Asuka (552 – 654), il cui inizio viene fatto coincidere con il principio dell’epoca storica in Giappone. In quell’epoca giunse il buddhismo nel paese e con esso templi, statue, tutta una nuova cultura. Ma Asuka è stata un centro fondamentale anche prima, nel periodo Kofun, a cui risalgono le tombe di Takamatsuzuka e Kitora.

Le due tombe hanno una forma circolare. Quello che le rende straordinarie è il ritrovamento al loro interno di affreschi, tesoro nazionale del Giappone. Quelli del sito di Takamatsuzuka sono meglio conservati. Raffigurano animali e persone, tra cui le quattro donne note come Asuka Bijin (bellezze di Asuka).

5. Osatsu

La costa selvaggia di Osatsu, il villaggio dove si conserva l'antica tradizione delle pescatrici ama
La costa selvaggia e pescosa di Osatsu Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome: Osatsucho (相差町), villaggio delle pescatrici ama (海女).
Epoca: da duemila anni fa a oggi.
Dove: penisola di Ise-shima, prefettura di Mie.

Questo villaggio affacciato sul mare è un vero gioiello, una piccola terra incognita dove il tempo sembra essersi fermato. Poco affollato anche nei fine settimana, Osatsu non è antico in sé, ma è uno dei pochi luoghi in cui sopravvive una tradizione millenaria del Giappone quasi scomparsa. Qui si trovano infatti le ultime pescatrici ama, donne specializzate nella pesca subacquea in apnea di ostriche e frutti di mare.

Non si sa bene a quando risale questa tradizione, ma si pensa che le pescatrici ama esistano da almeno duemila anni. Un tempo si trovavano in più aree del Giappone, ma oggi ne restano quasi esclusivamente nella penisola di Ise-shima, in particolare nel villaggio di Osatsu e nei dintorni della vicina cittadina di Toba.

Fermatevi a Osatsu per immergervi in questa tradizione millenaria, visitare una costa in cui l’oceano brulica di vita marina, e gustare i piatti deliziosi preparati dalle ama.

6. Santuario di Ise

Ujibashi, il ponte con cui si entra nel Naiku (Santuario di Ise)
Ujibashi, il ponte con cui si entra nel Naiku (Santuario di Ise) Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome: Ise Jingu (伊勢神宮), Santuario di Ise
Epoca: VII secolo
Dove: penisola di Ise-Shima, prefettura di Mie, Kansai

Il Santuario di Ise è spesso descritto come Soul of Japan e vi assicuro che non è solo uno slogan. È forse il luogo migliore per tentare un’intuizione dello shintoismo, religione incomprensibile agli occidentali, essenza stessa del nascere e crescere come giapponesi. 

Il santuario di Ise, Ise Jingu nella lingua locale, è un complesso di 125 santuari datato al VII secolo dagli storici, ma secondo la tradizione potrebbe risalire a qualche secolo prima. Non è solo la sua antichità a rendere questo luogo speciale. I suoi 125 santuari sono immersi in una foresta lussureggiante, circondati da una natura che nasconde i misteri più profondi dello shintoismo. 

L’Ise Jingu ha profonde radici nella natura, ma anche nella mitologia giapponese. Qui vi è gelosamente custodito lo Specchio Sacro – uno dei tre tesori sacri delle insegne imperiali – che si narra appartenesse alla dea del sole Amaterasu, da cui discende la casa imperiale giapponese.

– Leggi anche: Immagini del Giappone antico: 50 fotografie artistiche di fine ‘800

7. Santuario di Izumo

Nome: Izumo Taisha (出雲大社) Santuario di Izumo.
Epoca: Sconosciuta.
Dove: Izumo, prefettura di Shimane, sulla costa del Mar del Giappone.

Se l’Ise Jingu è il cuore, o l’anima dello shintoismo, l’Izumo Taisha è considerato il più antico santuario shintoista giapponese. La data precisa della sua fondazione rimane un mistero, ma le sue origini sono raccontate nel mito “Kuni-yuzuri” presente nel Kojiki (memorie di antichi eventi) e nel Nihon Shoki (cronache del Giappone). Questi testi, risalenti all’VIII secolo, confermano l’importanza storica del santuario fin dai tempi antichi.

Come suggerito da testi antichi, le sue dimensioni in passato dovevano essere più grandi di quelle attuali. Pare che arrivasse a 48 metri di altezza, una struttura in legno gigantesca raggiungibile attraverso una lunga scalinata. Nel X secolo era descritto come l’edificio più alto del paese, insieme al Todai-ji di Nara – anch’esso più grande di quanto non lo fosse adesso – e il palazzo amministrativo della corte imperiale di Kyoto[2].

8. Shirakawa-go e Gokayama

Le antiche case rurali di Shirakawa-go
Le tradizionali case rurali di Ogimachi (Shirakawa-go) – Foto di Richard Cassan CC BY-NC 2.0

Nome: I villaggi di Ogimachi (荻町), Ainokura (相倉) e Suganuma (菅沼).
Epoca: XI secolo
Dove: Prefetture di Gifu e Toyama.

Per esplorare un Giappone un po’ meno antico, ma pur sempre millenario e dalle tradizionali atmosfere rurali, ci spostiamo verso le aree di Shirakawa-go e Gokayama. Qui vi sono tre villaggiOgimachi (Shirakawa-go) Ainokura e Suganuma (Gokayama) – che conservano ancora intatte numerose case nell’antico stile gasshō-zukuri e che sono stati inseriti tra i siti UNESCO patrimonio dell’umanità. I villaggi esistono fin dall’undicesimo secolo[3].

Se anche a voi la parola gasshō-zukuri di per sé dice poco, date un’occhiata all’immagine sopra per avere un’idea di cosa si tratta. Le case di questi villaggi, sperduti tra i monti e le campagne delle prefetture di Gifu e Toyama, hanno un tetto con una forma che ricorda due mani giunte, da qui il nome gasshō-zukuri (合掌造り), che significa letteralmente stile a “palmi delle mani uniti”. Una forma appuntita che aiutava nel clima nevoso dell’area, e consentiva di ospitare due o tre livelli di soppalchi in legno destinati all’allevamento di bachi da seta.

– Leggi anche: Villaggi giapponesi: 10 paesi rurali del Giappone da visitare

9. La valle del Kiso e il Nakasendo

Il villaggio di Magome, lungo l'antica via del Nakasendo, in Giappone
Magome, lungo il cammino del Nakasendo Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome: I villaggi di Magome (馬籠宿), Tsumago (妻籠宿) e Narai-juku (奈良井宿).
Epoca: Periodo Edo (1603-1868).
Dove: Valle del Kiso, prefetture di Gifu e Nagano.

Il periodo Edo (1603-1868) deve il suo nome alla capitale giapponese di allora: Edo, l’odierna Tokyo. La capitale era la sede dello shogun, ma la corte imperiale si trovava ancora a Kyoto. Le due città erano collegate principalmente da due vie: 

  • una lungo la costa: il Tokaido; 
  • l’altra tra le montagne: il Nakasendo.

Queste vie erano punteggiate da stazioni di posta, piccoli villaggi dove mercanti e viaggiatori si fermavano per mangiare e pernottare. I villaggi del Nakasendo nella valle del Kiso, isolata tra le montagne giapponesi, sono rimasti pressoché intatti e hanno conservato l’atmosfera dell’antico Giappone feudale. Tra questi, segnalo in particolare Magome, Tsumago e Narai-juku, piccole perle da raggiungere a piedi percorrendo l’antico cammino del Nakasendo o, se preferite, in bus o in treno.

10. Nikko

Il portale che segna l’ingresso al santuario Futarasan (a Nikko), risalente al periodo Nara, VIII secolo
Il portale che segna l’ingresso al santuario Futarasan Foto di Alessio Pellegrini CC BY-NC-SA 2.0

Nome: Nikko (日光)
Epoca: Periodo Nara (710-794) – Periodo Edo (1603-1868)
Dove: prefettura di Tochigi, nella regione del Kanto

Nikko non è esattamente una terra incognita e anzi, nel periodo autunnale può diventare molto affollata. Non è però un “luogo di passaggio” e nei periodi di bassa stagione è una meta perfetta per scoprire una parte del Giappone antico e tradizionale.

Dopo aver attraversato un ponte sul fiume Daiya, si arriva ai piedi di una collina, il cuore sacro di Nikko. Qui, nel 766, è stato fondato il tempio Rinno-ji, il più antico di Nikko. Siamo nel periodo Nara (710-794) e pochi anni dopo (782), sulla stessa collina fu costruito il santuario shintoista Futarasan. Rinnoji e Futarasan furono entrambi voluti dal monaco Shodo Shonin, che portò il buddhismo a Nikko e di fatto fondò il nucleo sacro della città. Da allora la collina ha accolto altri templi e santuari, fino a quello più famoso: il santuario Toshogu dedicato allo shogun Tokugawa Ieyasu, che unificò il paese ponendo fine al periodo degli stati combattenti.

Nikko offre un viaggio nel tempo che va dall’antico periodo Nara, in cui il buddhismo era stato da poco introdotto nel paese, fino all’epoca dello shogunato Tokugawa.

Note

1. Le date esatte dei periodo storici giapponesi possono variare in base alla fonte e al contesto. Ho usato le date riportate nel testo L’arte giapponese dalle origini all’età moderna, di Silvia Vesco. Un’ottima lettura, che consiglio.

2. Izumo Grand Shrine and the rituals, Shimane Museum of Ancient Izumo. Pagina visitata il 16/11/2023 https://www.izm.ed.jp/english/kamigami.html

3. Historic Villages of Shirakawa-go and Gokayama, UNESCO World Heritage Convention.  Pagina visitata il 16/11/2023, https://whc.unesco.org/en/list/734/

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