Visitare il Giappone significa essere accolti da un arcipelago di quasi settemila isole, grandi metropoli, una cultura millenaria e una cucina con tantissimi piatti di pesce. Se si esclude il Fuji-san, nel primo impatto con il Paese del Sol Levante le montagne spesso rimangono in secondo piano, cosa singolare se pensiamo che circa il 73% del territorio giapponese è montuoso.
Le montagne giapponesi si nascondono al primo sguardo del viaggiatore, eppure hanno avuto un ruolo importante nella cultura del paese. Il monte Fuji è la montagna più venerata, la più fotografata e dipinta – appare persino nella grande onda di Hokusai – ma in Giappone ci sono tante altre montagne sacre. I monti sin dai tempi antichi sono stati considerati dimora di spiriti e divinità (kami) e intorno all’ottavo secolo hanno ispirato lo Shugendō, una religione che combina elementi di Buddhismo, Taoismo, Shintoismo e i cui praticanti sono detti yamabushi, o “coloro che si prostrano alle montagne”. Attraverso l’arrampicata e i pellegrinaggi fino alla vetta delle montagne, gli yamabushi avrebbero ottenuto poteri spirituali per allontanare gli spiriti maligni[1].

Le montagne compaiono spesso nella letteratura e nei racconti tradizionali giapponesi (vedi Ombre giapponesi di Lafcadio Hearn), nei manga (vedi La montagna magica di Jirō Taniguchi) ed è spesso in questi luoghi sperduti che il mondo dei vivi, degli spiriti e dei morti comunicano tra loro, perché fanno parte della stessa realtà. Il mondo dei monti giapponesi ha ispirato religiosi, scrittori, esploratori, disegnatori di manga, ma potrà ispirare anche voi, per le vostre prossime letture o per i viaggi futuri. Ci sono montagne bellissime da esplorare poco distanti da Tokyo, Nagano e le Alpi giapponesi, ma anche il monte Kōya nel Kansai, uno dei luoghi più sacri e magici del Giappone. E perché allora, non iniziare proprio adesso un primo viaggio digitale tra le montagne giapponesi.
Alpi giapponesi
Anche il Giappone ha le sue Alpi (日本アルプス Nihon Arupusu) e, a differenza delle nostre, si trovano al centro del paese, nel mezzo dell’isola di Honshu. Sulle mappe le trovate grossomodo tra le città di Tokyo e Nagoya e tra i principali punti di accesso alle montagne ci sono le città di Matsumoto e Nagano, sede dei Giochi olimpici invernali del 1998.

Il popolo nipponico conosce da millenni le proprie montagne e, come è facile intuire, il nome Alpi è stato dato un occidentale, William Gowland (1842 – 1922). Gowland è considerato il padre dell’archeologia giapponese[2] ma si dedicò anche all’alpinismo esplorando le montagne del Giappone[3]. Nel 1878 viaggiò tra i monti Hida e fu il primo a chiamarle Alpi nel suo contributo allo Handbook for Travellers in Central and Northern Japan (1881), curato da Ernest Satow e A.G.S. Hawes. Ricerche ed esplorazioni successive chiarirono che i monti Hida, i monti Kiso e i monti Akaishi appartengono allo stesso massiccio montuoso centrale e nel complesso vengono chiamate Alpi giapponesi. Nel dettaglio:
- Alpi Settentrionali: monti Hida (飛騨山脈 Hida Sanmyaku);
- Alpi Centrali: monti Kiso (木曽山脈 Kiso Sanmyaku);
- Alpi Meridionali: monti Akaishi (赤石山脈 Akaishi Sanmyaku).
Dopo il monte Fuji (3776 metri) le vette più alte del paese sono raggiunte dalle Alpi giapponesi, che arrivano a sfiorare i 3200 metri:
- Monte Kita (北岳Kitadake) 3193 metri;
- Monte Hotaka (穂高岳 Hotakadake) 3190 metri;
- Monte Aino (間ノ岳 Ainodake) 3189 metri;
- Monte Yariga (槍ヶ岳 Yarigatake) 3180 metri.
William Gowland fu il primo occidentale a raggiungere la vetta dello Yarigatake, nel 1878[4]. Il nome Alpi gli fu suggerito probabilmente dalla forma delle montagne, che grazie all’origine orogenetica piuttosto recente[5], hanno creste granitiche appuntite che ricordano quelle delle nostre Alpi.
Le 10 vette più alte delle Alpi giapponesi
Montagna | Altitudine (m) | Prefettura | Catena montuosa |
---|---|---|---|
Monte Kita | 3193 | (北岳Kitadake) | Alpi Meridionali |
Monte Okuhotaka | 3190 | (奥穂高岳, Okuhotakadake) | Alpi Settentrionali |
Monte Aino | 3189 | (間ノ岳 Ainodake) | Alpi Meridionali |
Monte Yari | 3180 | (槍ヶ岳 Yarigatake) | Alpi Settentrionali |
Monte Warusawa | 3141 | (悪沢岳, Warusawa-dake) | Alpi Meridionali |
Monte Akaishi | 3120 | (赤石岳, Akaishi-dake) | Alpi Meridionali |
Monte Karasawa | 3110 | (涸沢岳, Karasawa-dake) | Alpi Settentrionali |
Monte Kitahotaka | 3106 | (北穂高岳, Kitahotaka-dake) | Alpi Settentrionali |
Monte Obami | 3101 | (大喰岳, Obami-dake) | Alpi Settentrionali |
Monte Maehotaka | 3090 | (前穂高岳, Maehotaka-dake) | Alpi Settentrionali |
Alpi giapponesi: cosa vedere
Le Alpi giapponesi sono un mondo da esplorare, sta a voi decidere quanto tempo trascorrervi. Gli appassionati di alpinismo potranno scalare le vette più elevate, ci sono percorsi facili e difficili per gli amanti del trekking e c’è tanto da vedere per chi vuole esplorare gli aspetti culturali di questa parte del Giappone. Il tutto è facilitato dai numerosi collegamenti via treno e bus con le principali città.
Shirakawa-go
Un villaggio storico con le tradizionali case rurali minka in stile gasshō-zukuri, immerso nel parco nazionale di Hakusan; alcune minka hanno più di 250 anni. Shirakawa-go è diventato abbastanza turistico e se preferite villaggi tradizionali più intimi e meno affollati allora optate per Ainokura e altri villaggi remoti della regione di Gokayama.

Kamikochi
Kamikochi è una valle di alta montagna situata nelle Alpi giapponesi settentrionali nel Chubu Sangaku National Park. Aperto per circa sette mesi all’anno, è uno splendido parco dove godersi la natura, i panorami, le montagne, le acque cristalline del fiume Azusa, ma è anche il punto di partenza per escursioni sui circostanti monti Yake, Chogatake, Yari.

Suwa – Santuario e lago
Nella cittadina di Suwa (prefettura di Nagano) si trova il il Suwa Taisha, un complesso di quattro santuari tra i più antichi del Giappone. Bellissimi e misteriosi da esplorare, si trovano in un’area ancora poco conosciuta ai turisti internazionali. Potete visitare anche il lago Suwa, che ha ispirato l’artista Hokusai e più recentemente Makoto Shinkai per l’anime Your Name.

Nakasendo
Durante il periodo dello shogunato Tokugawa (1603 – 1868) c’erano cinque strade principali che collegavano Edo (Tokyo), sede dello shōgun, a Kyoto, capitale e sede imperiale. Una di queste era il Nakasendo, che attraversava le Alpi giapponesi e dove ancora oggi si trovano cittadine e villaggi ben conservati che mantengono vie, edifici ed atmosfere del Giappone feudale; cittadine come Tsumago-juku, Magome-juku e Narai-juku.

Matsumoto e il castello
Matsumoto la si visita soprattutto per il Castello del Corvo, così chiamato per il colore nero e le sue tettoie dalla forma di ala. Costruito nel 1504, è uno dei castelli più affascinanti del Giappone. Gli amanti delle stampe giapponesi saranno felici di sapere che a Matsumoto si trova il Japan Ukiyo-e Museum, che ospita una delle più grandi collezioni al mondo di opere ukiyo-e.

Daio Wasabi Farm
Poco distante da Matsumoto si trova la città di Azumino, nelle cui campagne si coltivano mele e wasabi. Merita una visita la Daio Wasabi Farm, che con i suoi quindici ettari di terreno è la più ampia coltivazione giapponese di wasabi. Una buona occasione per esplorare il Giappone rurale, osservare il mulino ad acqua che compare nel film Sogni di Akira Kurosawa[6] e assaggiare un gelato al gusto di wasabi.

Tateyama Kurobe Alpine Route
La Tateyama Kurobe Alpine Route è un percorso attraverso le Alpi giapponesi settentrionali, fruibile con vari mezzi tra cui bus, funivie e treni a cremagliera. È famoso per i fantastici paesaggi montani, l’imponente diga di Kurobe e, in primavera, per la strada che attraversa due alte pareti di neve.

Montagne sacre giapponesi
Le montagne in generale hanno un posto speciale nelle religioni giapponesi, ma alcune vette sono particolarmente significative. Vi propongo un piccolo e personale elenco di monti sacri del Giappone.
Koyasan
Il Koya è il monte sacro del Buddhismo Shingon, fondato più di mille anni fa dal monaco Kūkai. Il monte Koya (高野山, Kōya-san) è facilmente raggiungibile da Osaka, ma per un’esperienza completa consiglio di trascorrere una notte nella foresteria di un monastero. Avrete così tempo di visitare i numerosi luoghi di interesse, senza farvi mancare una visita guidata notturna all’Okunoin, il cimitero buddhista in cui si narra sia sepolto il monaco Kūkai in eterna meditazione. La visita notturna sarà probabilmente anche per voi un’esperienza emozionante, difficile da dimenticare.

Monte Daisen
Il Daisen è un vulcano nella prefettura di Tottori che si affaccia sul mar del Giappone. Non è particolarmente alto (1729 metri), ma era considerato uno dei monti più importanti per la religione Shugendō; a quanto pare era chiamato Ōkami-take, ossia Montagna del grande dio[7]. Sui suoi pendii si trova il tempio Daisenji e più in alto il l’Ōgamiyama Jinja, un complesso di santuari shintoisti creati per adorare il Daisen, venerato come montagna sacra almeno dall’VIII secolo[8].
Dewa Sanzan
I monti Haguro, Gassan e Yudono sono noti come le Tre montagne di Dewa (出羽三山 Dewa Sanzan), situate nell’antica provincia di Dewa, oggi all’interno della prefettura di Yamagata. Le tre montagne sono sacre per lo Shintoismo e il Buddismo, ma hanno un grande significato spirituale anche per lo Shugendō. Il monte Gassan, lo Yudono e l’Haguro hanno ciascuno il proprio santuario, ma su quest’ultimo si trova anche il santuario di Dewa, che venera tutte e tre le montagne sacre. I tre monti rappresentano la nascita (Haguro), la morte (Gassan), la rinascita (Yudono) e vengono visitati di solito in questo ordine.
Le tre montagne sacre del Giappone
Le tre Montagne Sacre del Giappone, o sanreizan 三霊山, erano luoghi di culto sacri per le religioni legate alla montagna. Il monte Fuji (富士山, Fuji-san), la vetta più alta di tutto il Giappone, il monte Tate (立 山, Tate-yama) e il monte Haku (白山, Haku-san) compongono il trio.
Monte Fuji
3776 metri e un profilo divenuto simbolo di un paese. Non stupisce che ogni anno centinaia di migliaia di persone lo scalano e fanno ore di fila per ammirare dalla sua vetta, anche per pochi secondi, il sorgere del sole. Oggi è un monte sacro per shintoisti, buddhisti ma a quanto pare lo era anche per i popoli indigeni del Giappone.

Monte Haku
Adagiato tra le prefetture di Gifu e Ishikawa, il vulcano Hakusan (2702 metri) è stato adorato come un dio dell’acqua, perché da qui nascono corsi d’acqua importanti come il Tedori e attorno alle sue propaggini scorrono fiumi come il Nagara e il Kuzuryū. Ci sono numerosi percorsi di trekking e i suoi pendii sono particolarmente ricchi di piante selvatiche, al punto che numerose specie hanno Hakusan nel loro nome.
Monte Tate
Il Tateyama è stato venerato come un “luogo dove gli spiriti dei morti fanno ritorno”. Almeno dal 1600 è stato un luogo di pellegrinaggio e il ritiro sulla montagna faceva parte del percorso di formazione di monaci buddhisti. Oggi è popolare anche tra i turisti e la funivia che parte dalla diga di Kurobe rende il Tateyama ancora più accessibile. Con i suoi 3015 metri è una delle vette più alte dei monti Hida (Alpi Settentrionali).

Altri monti giapponesi da visitare
Sakurajima
Con i suoi 1117 metri di altitudine, Sakurajima è il vulcano situato all’estremo sud dell’isola di Kyushu, la più meridionale e occidentale delle quattro principali isole del Giappone. È facilmente raggiungibile in traghetto dal porto di Kagoshima ed è divertente esplorare le sue coste selvagge in bicicletta, ma ci sono anche bus che fanno il giro dell’isola e si fermano ai principali spot turistici.

Monte Aso
Il monte Aso (阿蘇山 Aso-san) è il più grande vulcano attivo del Giappone e si trova in Kyushu, nella prefettura di Kumamoto. Se le condizioni ambientali lo permettono, è possibile arrivare fino al cratere occidentale e osservarne l’interno. A partire da questa pagina trovate le informazioni per accedere al cratere e le eventuali restrizioni, in modo da pianificare il vostro viaggio. La stazione di Aso è facilmente raggiungibile in treno o in bus da Kumamoto; dalla stazione di Aso, per raggiungere il cratere, occorre prendere un altro bus.

Monte Buko
Chichibu è una piacevole cittadina nella prefettura di Saitama, frequentata in primavera per il festival del muschio rosa e a dicembre per il Chichibu Yomatsuri Night Festival. Nel corso di quest’ultimo si celebrano Myoken Bosatsu, la dea del Santuario di Chichibu, e il dio drago del Monte Buko (武甲山, Bukō-san) che si incontrano una volta all’anno in un luogo chiamato Otabijo – letteralmente “un luogo di pellegrinaggio” – che simboleggia il monte Horai[9]. Il Bukō-san, oltre a essere il luogo del dio drago, è piacevole da scalare grazie ai percorsi di trekking che portano fino alla vetta (1304 metri), da cui si gode di una bellissima visuale, nonostante le cave di calcare abbiano sfigurato certe aree della montagna. Il Bukō-san è facilmente raggiungibile in treno da Tokyo (dalle stazioni Shinjuku o Seibu-Shinjuku) con la linea Seibu-Ikebukuro (scendere alla stazione Seibu Chichibu).

Monte Takao
Il monte Takao (高尾山, Takaosan) si trova nella prefettura di Tokyo ed è raggiungibile in treno dalla capitale in soli 50 minuti (da Shinjuku). La facilità di accesso, gli splendidi paesaggi e un tempio interessante lo rendono una meta frequentata nei fine settimana, soprattutto in autunno. La vetta (599 metri) si raggiunge in circa un’ora e mezzo di cammino. Proseguendo oltre la vetta, con altri 30 minuti di cammino si arriva a un’area nota come Itchodaira o Takaosan Senbonzakura, dove sono state piantate numerose varietà di ciliegio che fioriscono intorno alla metà di aprile, un paio di settimane più tardi che a Tokyo. Da varie postazioni, nelle giornate limpide si può osservare il monte Fuji.

Tenranzan
Il monte Tenran (天覧山, Tenranzan) con i suoi 195 metri di altitudine, è a tutti gli effetti una collina, ma è una meta piacevole per gli amanti del trekking e degli anime. Si trova a Hanno (Saitama), la cittadina in cui è ambientato l’anime Yama no susume (incoraggiamento dell’alpinismo) e il Tenran è uno dei monti scalati dalle ragazze protagoniste. Dalla terrazza sulla vetta del Tenranzan si vede in lontananza Tokyo e, verso sud, nelle giornate chiare si scorge il Fuji-san. Dalla base e dai pendii del Tenranzan partono numerosi altri sentieri di montagna e la cittadina di Hanno è facilmente raggiungibile in treno da Tokyo; dalla stazione di Hanno è ben indicato il percorso per raggiungere a piedi il monte Tenran.

I 22 monti più alti del Giappone
Montagna | Altitudine (m) | Prefettura | Catena montuosa |
---|---|---|---|
Monte Fuji | 3776 | Shizuoka | n/a (vulcano) |
Monte Kita | 3193 | Yamanashi | Monti Akaishi |
Monte Okuhotaka | 3190 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Aino | 3189 | Shizuoka / Yamanashi | Monti Akaishi |
Monte Yari | 3180 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Warusawa | 3141 | Shizuoka | Monti Akaishi |
Monte Akaishi | 3120 | Nagano / Shizuoka | Monti Akaishi |
Monte Karasawa | 3110 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Kitahotaka | 3106 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Obami | 3101 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Maehotaka | 3090 | Nagano | Monti Hida |
Monte Naka | 3084 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Arakawa-Naka | 3083 | Shizuoka | Monti Akaishi |
Monte Ontake | 3067 | Gifu / Nagano | n/a (vulcano) |
Monte Nishinōtori | 3051 | Shizuoka / Yamanashi | Monti Akaishi |
Monte Shiomi | 3047 | Nagano / Shizuoka | Monti Akaishi |
Monte Minami | 3033 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Senjō | 3033 | Nagano / Yamanashi | Monti Akaishi |
Monte Norikura | 3026 | Gifu / Nagano | Monti Hida |
Monte Tate | 3015 | Toyama | Monti Hida |
Monte Hijiri | 3013 | Nagano / Shizuoka | Monti Akaishi |
Monte Tsurugi | 2999 | Toyama | Monti Hida |
Note
1 Khan, Gulnaz, A reverent ascent, National Geographic, 3 dicembre 2021, da https://www.nationalgeographic.com/travel/destinations/asia/japan/climbing-mount-fuji/↵
2 William Gowland, Wikipedia L’enciclopedia libera, 3 dicembre 2021, da https://it.wikipedia.org/wiki/William_Gowland↵
3 All’epoca in Europa la scalata delle montagne stava diventando una pratica sportiva (per approfondire vedi Montagne della mente, di Robert Macfarlane), mentre in Giappone fino ad allora era vissuta come una disciplina ascetica, praticata da monaci e yamabushi.↵
4 Il primo in assoluto fu a quanto pare il monaco buddhista Banryu, che raggiunse la vetta dello Yarigatake nel 1828.↵
5 Barnes, Gina L. The Making of the Japan Sea and the Japanese Mountains: Understanding Japan’s Volcanism in Structural Context, Japan Review, 2008,20:3–52.↵
6 Sogni è un film in otto episodi, il mulino della Daio Wasabi Farm appare nell’ottavo ed ultimo episodio, Il villaggio dei mulini.↵
7 Fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Mount_Daisen↵
8 Per approfondire: https://en.wikipedia.org/wiki/%C5%8Cgamiyama_Shrine↵
9 Il monte (o l’isola) Horai è una terra mistica della mitologia giapponese − lo stesso mito è noto in Cina con il nome di Penglai. Del monte Horai ne parla Lafcadio Hearn nel libro Ombre Giapponesi↵
Immagine di copertina: Foto di Héctor de Pereda CC BY-NC 2.0