Che cosa c’è da vedere a Fukui? mi chiedo mentre guardo la costa del mar del Giappone sulla mappa. Qualcuno mi aveva detto che questa cittadina è famosa per la sua acqua, che sgorga pura e cristallina persino dai rubinetti delle comuni abitazioni. E con quell’acqua si coltiva il riso, si ricava un ottimo sakè e si producono deliziosi soba noodle. Vada per l’acqua, ma non c’è altro da fare a Fukui?
Lascio perdere la mappa e mi metto a spulciare tra i vecchi articoli di Terra Incognita. Vorrei leggere qualche libro sul Giappone e quando mi imbatto in questa guida mi ricordo de La vita in zen, di Gavin Blair. Un bellissimo volume illustrato sulla cultura zen in Giappone dove si cita più volte l’Eiheiji, uno dei più importanti templi zen del paese, immerso tra boschi e colline intorno a Fukui.
La memoria inizia a riattivarsi e punto dritto all’articolo sui castelli giapponesi che avevo scritto tempo fa. Eccolo, il castello di Maruoka, a pochi chilometri da Fukui, uno dei pochi sopravvissuti nella loro forma originaria in tutto il Giappone. Il mio itinerario comincia a prendere forma, scrivo qualche appunto, cerco il mio zaino da viaggio e prenoto il treno per Fukui.
Come arrivare a Fukui
Fukui la si visita partendo da una città del Kansai, come Kyoto e Osaka. Fukui è ben collegata a Kyoto dal treno Thunderbird, con un tragitto che dura circa un’ora e mezzo. Il treno è confortevole e la vista spazia su colline forestate, campi di riso sulle coste del lago Biwa, che vi accompagneranno per una buona fetta del viaggio.
Anche se vi trovate a Osaka potete prendere il Thunderbird e il percorso dura poco più di due ore.
Si arriva a Fukui anche da Tokyo. Se avete il Japan Rail Pass potete prendere lo shinkansen Hikari fino a Maibara e poi continuare con lo Shirasagi fino a Fukui, in tutto sono circa tre ore e mezzo. Ma non ha molto senso visitare Fukui da Tokyo. Il mio consiglio, è di includere Fukui in un tour che parte dal Kansai – Osaka, Nara, Kyoto –, continua fino a Fukui, poi Kanazawa – circa 45 minuti di treno da Fukui – e infine Tokyo, distante ma ben collegato a Kanazawa con lo shinkansen, con un tragitto senza cambi che dura poco meno di due ore e mezzo.
Perché visitare Fukui?
Vi devono piacere le terre incognite, i luoghi fuori dalle rotte turistiche ma che hanno molto da raccontare. Ho già citato l’Eiheiji, un luogo che preserva un importante pezzo di storia del buddhismo zen, e il castello di Maruoka. A Fukui e nei suoi dintorni ci sono scogliere affascinanti, coste e isolotti composti da strane rocce esagonali, sentieri da fare a piedi, templi affascinanti con cedri secolari, cittadine costiere con quartieri vecchio stile per chi ama le esplorazioni urbane.
Fukui la raccomando anche agli esploratori gastronomici, a chi cerca prelibatezze nascoste – tra cui uno dei sushi migliori del Giappone – senza dover restare al verde.
Cosa vedere a Fukui
Daihonzan Eiheiji
Si racconta che un tempo Steve Jobs avrebbe voluto diventare un monaco dell’Eiheiji, il tempio della pace eterna. Qui ancora oggi studiano più di cento monaci che seguono gli insegnamenti zen Sōtō, una delle due principali scuole giapponesi di buddhismo zen.

Dogen Zenji, il fondatore del tempio, apprese gli insegnamenti e le pratiche zen in Cina. Nel 1244, grazie all’aiuto di un samurai, riuscì a costruire l’Eiheiji, un tempio collocato tra boschi e colline a pochi chilometri da Fukui. All’epoca la scuola zen Rinzai era la più diffusa tra i samurai, ma gli insegnamenti Sōtō erano più diretti e facili da capire; grazie a questo, la sōtō-shū acquisì una crescente popolarità.
L’Eiheiji, immerso nella foresta e circondato da cedri secolari – alcuni superano i cinquecento anni – è uno dei luoghi per cui vale pena visitare Fukui e soggiornarci almeno una notte. Dopo la visita al tempio, è possibile passeggiare per le poche vie del villaggio ai suoi piedi, incamminarsi tra i sentieri che partono nei pressi dell’Eiheiji, o ripartire verso la stazione di Fukui e altre mete.
Come raggiungere l’Eiheiji
Dalla stazione centrale di Fukui – edificio Echizen Railway – bisogna prendere l’Echizen Railway Katsuyama-Eiheiji Line in direzione Katsuyama e scendere alla stazione Eiheijiguchi. Usciti da qui, fate pochi passi e trovate la fermata del bus che vi porterà all’Eiheiji. Per i biglietti del bus, chiedete pure all’info point turistico fuori dalla stazione di Fukui.
Tojinbo
Tojinbo è, insieme all’Eiheiji, uno dei due hotspot di Fukui, ma non ci troverete frotte di turisti, a meno di non capitarvi in un giorno festivo. Scesi dal bus, ci si incammina lungo la via principale di un villaggio che conduce fino alle scogliere di Tojinbo, alte oltre venti metri e scavate con artistica perizia dal mare e create in forme talvolta geometriche da magmi raffreddatisi milioni di anni fa.

Si arriva fino a Tojinbo per ammirare queste spettacolari nude scogliere, ma il mio consiglio è di arrivare abbastanza presto la mattina per incamminarsi lungo il percorso costiero che, tra scogliere a picco e pini pittoreschi, porta fino a Oshima, un isolotto collegato alla terraferma da un ponte pedonale. È divertente esplorarne i sentieri, le coste e le rocce dalle forme curiose.
Come arrivare a Tojinbo
Arrivare a Tojinbo fa parte del viaggio, perché occorre prendere un trenino che parte dall’edificio Echizen Railway Fukui Station (stazione centrale di Fukui) che percorre una vecchia linea ferroviaria, che ferma in stazioncine isolate, spesso in legno, sparse nella campagna tra la città e la costa. Si scende al capolinea (Mikuniminato) e, dalla fermata del bus, si prende il bus per Tojinbo.
Mikuni
Di ritorno da Tojinbo, consiglio una sosta a Mikuni (stazione di Mikuni). La cittadina si affaccia sul mare e tra le stradine interne silenziose, circondati da abitazioni vecchio stile, si respira un’aria di decadenza interrotta qua e là da negozi tradizionali. Mikuni è una meta per chi ama l’esplorazione urbana, ma anche per chi ricerca i luoghi più tipici della cultura giapponese, come il Takidanji, tempio buddhista dedicato a Kannon, il bosatsu della misericordia e della compassione.

Poco dopo l’ingresso si intravede una statua di Kukai, segno che ci troviamo in un tempio Shingon, in particolare della setta Chisan. Poco oltre, un sentiero di cedri secolari conduce fino alle strutture del tempio. A quanto pare, i cedri hanno circa tre secoli, ma il più vecchio avrebbe raggiunto i seicento anni.
Un tempio che merita una vista per le sue atmosfere misteriose, il viale, i giardini, i tesori culturali e naturalmente per la sua storia, che risale al 1375.
Ichijōdani – Le rovine del clan Asakura
Nel periodo noto come Sengoku Jidai (1467–1615), quando il Giappone era diviso in stati in guerra tra loro, la zona di Fukui era dominata dal clan Asakura. Dal 1471 al 1573, l’attuale sito di Ichijodani era occupato dal castello dei signori feudali del clan Asakura, sconfitti dopo un secolo di dominio dal famoso Oda Nobunaga, uno dei tre grandi samurai che portarono all’unificazione del Giappone. Dopo la vittoria, Oda Nobunaga rase al suolo l’antico castello.

Il sito di Ichijodani include le rovine, ma anche un intero villaggio restaurato, dove si può entrare nelle case di artigiani, mercanti e samurai. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce gli antichi giardini, anch’essi restaurati e visitabili.
Castello di Maruoka
Molti castelli giapponesi, come quello di Ichijodani, sono stati rasi al suolo dai clan nemici. Altri sono stati distrutti da incendi e terremoti. Nel periodo Meiji (1868-1912) numerosi castelli furono smantellati e abbattuti per decreto, altri sono finiti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Il castello di Maruoka è uno dei dodici fortunati castelli giapponesi sopravvissuti nella loro forma originaria.

Non vi so dire molto di questo castello, che non ho potuto visitare per l’arrivo di un tifone. Fu costruito nel 1576, verso la fine del Sengoku Jidai e sopravvisse al periodo Edo, Meiji, ai bombardamenti di Fukui e, in parte, al terremoto di Fukui del 1948. Il tenshu (mastio) del castello fu gravemente danneggiato dal terremoto, ma la sua ricostruzione ultimata nel 1955 usò per l’80% i materiali originari.
Yoroppaken
In una piccola città come Fukui, anche un ristorante può diventare un luogo storico e per certi versi un’istituzione. Yoroppaken (ヨーロッパ軒) a quanto pare fu fondato nel 1913 da un cuoco giapponese che si era formato in Germania. Tornato in Giappone, aprì un ristorante in cui la specialità era un il Sauce Katsudon, una cotoletta di maiale impanata servita su una ciotola di riso e accompagnata da una salsa. Il piatto ebbe successo e oggi si contano almeno una quindicina di ristoranti Yoroppaken. Il locale storico si trova a una decina di minuti a piedi dalla stazione di Fukui e lo si riconosce dalle persone in fila fuori ad aspettare.
Dinosauri

Quasi dimenticavo, i dinosauri. Vi accolgono al vostro arrivo quando scendete dal treno, li ritrovate fuori dalla stazione e poi in qualche panchina. Nei dintorni di Fukui (Katsuyama) sono stati rinvenuti fossili di numerose specie di dinosauri del Cretaceo (145 – 65 milioni di anni fa), tra cui il Fukuisaurus, il Fukuiraptor e il Fukuititan. L’abbondanza di reperti ha portato alla creazione del Fukui Prefectural Dinosaur Museum, uno dei più grandi al mondo dedicati ai dinosauri.
Due parole sul cibo
Il Sauce Katsudon, per quanto delizioso, è un’invenzione relativamente recente e non legato ai punti di forza di Fukui: le sue acque pure e il mare. I due caratteri dell’ideogramma di Fukui (福井) significano “fortuna” e “pozzo” e mi piace pensare che già in tempi antichi la zona fosse rinomata per la qualità e il sapore delle sue acque. Da queste acque si ricavano ottimi saké e soba noodle (tagliolini di grano saraceno), ma anche il tofu al sesamo (goma dofu) prodotto nei pressi dell’Eiheiji. Fukui è circondata da ampie distese di campi di riso, anche questo coltivato grazie alle sue acque eccellenti.
La prefettura di Fukui si affaccia sul mare e qui si mangia pesce freschissimo a prezzi accessibili, granchi prelibati durante la stagione (da novembre a marzo circa) e sushi di una qualità difficile da trovare altrove, tra cui uno speciale di sgombro grigliato. La domenica mattina, al mercato del pesce di Mikuni Minato, è possibile acquistare un set di pesce fresco e cuocerlo direttamente sul posto al barbecue.