Cina, Repubblica Popolare Cinese, Regno di mezzo, Celeste Impero. Nomi in apparenza simili, a volte usati come sinonimo, ma diversi nel significato: il primo è (anche) un toponimo geografico, il secondo è il nome ufficiale dello stato, il terzo è la traduzione degli ideogrammi中国, l’ultimo l’impero che ebbe ufficialmente fine nel 1911. Come si può intuire, comprendere la Cina è una faccenda complicata e eppure mi sono avventurato nell’impresa di suggerire alcuni libri sulla Cina da leggere per conoscere meglio il paese, la sua storia e la sua cultura.
Per chi non ha specifiche conoscenze in materia, il mio suggerimento è iniziare con uno o più romanzi ambientati in Cina, come Il settimo giorno per fare un giro nella Cina contemporanea, o Sherlock a Shanghai per un tuffo nella Parigi d’Oriente degli anni ’20 del XX secolo. La Repubblica Popolare Cinese confina con ben 14 stati e il Celeste Impero costruì relazioni con numerosi paesi, comprese le nazioni occidentali: per chi vuole leggersi un libro appassionante di storia della Cina, consiglio Il leopardo di Kublai Khan, in cui Timothy Brook ci fa conoscere significativi frammenti di storia del paese attraverso le sue relazioni con il mondo esterno.
Ho raccolto al momento nove libri sulla Cina, tutti letti da noi di Terra Incognita. Saggi, romanzi e narrativa cinese, libri sulla Cina antica e di oggi, per tentare di esplorare un paese affascinante ed estremamente complesso, per secoli governato dalle dinastie imperiali e attraversato da profonde trasformazioni negli ultimi cent’anni: dalla fine dell’Impero, alla Repubblica, la Rivoluzione Culturale, fino al paese di oggi ampiamente digitalizzato e prossimo a diventare la prima potenza economica al mondo.
Per approfondire tutto questo occorrerebbe un’intera biblioteca di saggi e narrativa cinese, ma questa selezione di nove libri sulla Cina è un buon inizio.
Il settimo giorno, di Yu Hua
Un romanzo ambientato nella Cina contemporanea, pubblicato in Italia da Feltrinelli nel 2013. Il settimo giorno, di Yu Hua, è in primo luogo un libro scritto bene, una storia singolare che racconta la Cina degli anni ’10 del ventunesimo secolo e, con i ricordi del personaggio principale, anche di qualche decennio prima. Il protagonista è uno dei tanti anonimi cittadini della Repubblica Popolare Cinese, che una mattina, immerso in una nebbia mista a una curiosa neve luminosa, è in ritardo per la sua cremazione. Questo strano avvio dà luogo a una storia che prende il lettore e che porta il protagonista a percorrere strade e luoghi frequentati nella sua vita, ma soprattutto a incontrare persone conosciute, a riscoprire relazioni e amicizie passate. Nel racconto prendono vita vari aspetti della Cina contemporanea, come gli sgombri forzati e le demolizioni, il rapporto tra cittadini e stato, le gerarchie che persistono anche dopo la morte, la trasparenza dell’informazione, le difficoltà dei non privilegiati, le relazioni amorose, i rapporti tra colleghi, amici, genitori e figli.
Il settimo giorno
Yu Hua
Un romanzo che non è solo narrativa emozionante, è critica sociale di un grande scrittore e un buon punto di partenza per conoscere la Cina di oggi.
Il leopardo di Kublai Khan, di Timothy Brook
Agli appassionati e ai curiosi di storia della Cina consiglio Il leopardo di Kublai Khan. Una storia mondiale della Cina, scritto dal sinologo canadese Timothy Brook e pubblicato nel 2020. È un saggio documentatissimo, intrigante come un romanzo grazie alla scrittura scorrevole, all’ottima traduzione e alla sua struttura. L’idea di fondo è raccontare la storia cinese non dall’interno, ma attraverso le relazioni del paese con il mondo esterno. Le buone relazioni con viaggiatori e mercanti come Marco Polo, con stati amici come l’ilkhanato, ma anche le relazioni più turbolente con lo Sri Lanka, il Giappone, il Tibet, il Portogallo e le altre nazioni europee durante la dinastia Ming. Senza dimenticare la presenza di gesuiti in Cina come Matteo Ricci, i coolie impiegati nelle miniere del Sud Africa e la diffusione della peste in Cina, in Europa e nell’Asia centrale.
Come suggerisce il titolo, è una storia mondiale della Cina, raccontata attraverso le vicende delle persone che hanno vissuto le diverse epoche: il gesuita italiano Matteo Ricci, la principessa Kokecin, il veneziano Marco Polo nell’antica capitale Xanadu, l’eunuco navigatore Zheng He, il cinese in Europa Lum Akao, il condannato per collaborazionismo Liang Hongzhi, e molti altri.
Il leopardo di Kublai Khan
Timothy Brook
Tante storie che consentono a Timothy Brook di raccontare la Cina e il mondo, dall’epoca di Kublai Khan (dinastia Yuan, 1271-1368) alla seconda guerra mondiale, con un prezioso capitolo finale dedicato alla Cina di oggi e a come si muove nel contesto internazionale. Un libro prezioso, assolutamente da leggere.
I segni del drago: La vera Cina nei misteri di una lingua millenaria, di Thekla Chabbi
Un racconto della Cina, del suo popolo e della sua storia attraverso la lingua. Una lingua ricchissima, basata più sui contenuti che sulla grammatica e che nella sua espressione più evidente, gli ideogrammi, ha rischiato di scomparire. Mao Zedong, rivela il libro, aveva in programma di abbandonare i caratteri cinesi per passare all’alfabeto latino. Furono pubblicati racconti, riviste, traduzioni e libri scolastici in alfabeto latino. La turbolenta situazione politica degli anni ’40 del ventesimo secolo mise in secondo piano il tentativo di abbandonare gli ideogrammi e forse fu decisivo il consiglio di Stalin: un grande paese aveva bisogno di una propria scrittura.
La scrittura con ideogrammi è un forte elemento di identità per il popolo cinese e Thekla Chabbi, nella prima parte del libro, ci accompagna nelle contestazioni del 4 maggio 1919. Nate come protesta al Trattato di Versailles, che rimuoveva Qingdao e lo Shandong dalle mappe della Cina, divennero un movimento culturale che, tra le altre cose, sosteneva la necessità da parte del popolo di accedere alla propria lingua. Dalle proteste del 4 maggio il viaggio nella storia e nella cultura cinese attraverso la lingua si fa più ampio, dalle origini degli ideogrammi fino all’uso della lingua da parte dei capi di stato. Scoprendo ad esempio che Mao Zedong e Deng Xiaoping non riuscirono a perdere il loro forte accento regionale e a far capire i propri discorsi alle masse; Xi Jinping è considerato il primo capo di stato della Repubblica Popolare a parlare cinese standard.
I segni del drago.
La vera Cina nei misteri di una lingua millenaria
Thekla Chabbi
I segni del drago è un libro sulla Cina piuttosto unico nel suo genere, scritto bene, curioso. Un approccio storico e culturale alla lingua cinese, che in un capitolo dà la possibilità di imparare le basi degli ideogrammi cinesi, la loro logica e la loro attualità.
La Cina in dieci parole, di Yu Hua
Nei suoi anni scolastici, Yu Hua ha visto l’inizio e la fine della Rivoluzione culturale (1966 – 1976), nei giorni di piazza Tienanmen (1989) non era ancora trentenne. Ha vissuto la Cina delle riforme di Deng Xiaoping, l’apertura all’economia di mercato e la crescita improvvisa della ricchezza del paese, non senza conseguenze e disparità. Yu Hua è un grande scrittore e lo conferma in questo saggio sulla Cina in cui racconta il suo paese attraverso esperienze personali, aneddoti e racconti di fatti realmente avvenuti.
Raccontare la Cina non è semplice, tantomeno il periodo oggetto di questo libro, all’incirca dalla Rivoluzione culturale alle Olimpiadi di Pechino. Yu Hua è riuscito a tratteggiare il paese in cui ha vissuto attraverso la sua vita e i suoi occhi di scrittore, che hanno dato vita a un racconto godibilissimo, a volte divertente, a volte drammatico. Quelle da lui scelte sono dieci parole chiave per comprendere la Cina − popolo, leader, lettura, scrivere, Lu Xun, disparità, rivoluzione, morti di fame, taroccato, intortare − ma leggendo il testo ne emergono anche altre, come dazibao, timbro, sgombri forzati. Il risultato è un bel viaggio tra le persone e i luoghi di quarant’anni di storia della Cina.
La Cina in dieci parole
Yu Hua
Un libro ben scritto che si legge letteralmente d’un fiato, utile per comprendere i quarant’anni che vanno più o meno dal 1970 al 2008, che hanno plasmato la Cina di oggi. Consiglio di integrarlo con la lettura di Nella testa del dragone. Identità e ambizioni della nuova Cina, uscito nel 2020 e più concentrato sulla Cina di oggi.
Pechino è in coma, di Ma Jian
Premetto che è un romanzo difficile da consigliare, duro e non semplice da digerire. È la storia di Dai Wei, un ragazzo che ha partecipato alle proteste di piazza Tienanmen e che racconta la sua vita dal letto di casa, mentre è in coma. In coma per uno sparo ricevuto durante i terribili eventi del 4 giugno 1989, quando le proteste degli studenti furono represse con la forza e con le armi.
Nella narrazione di Dai Wei c’è spazio per gli anni della sua infanzia e adolescenza, racconta le dure condizioni di vita, la mancanza di libertà, ma anche le amicizie, gli amori e i suoi primi anni di università. Ci sono i genitori di Dai Wei, una madre fedele al partito e un padre accusato di essere destroide, condannato a lunghi anni di prigione e testimone di fatti … inenarrabili. Ci sono gli amici di Dai Wei, gli studenti che partecipano alle settimane di protesta,che si organizzano, si amano, lottano tra loro per il potere e mettono in piedi persino una statua di dieci metri, la Dea della Democrazia. Lunghe pagine sono dedicate alla vita in piazza degli studenti, forse troppe, ma non si può fare a meno di affezionarsi agli studenti che, ormai più di trent’anni fa, protestavano per chiedere maggiore democrazia.
Pechino è in coma
Ma Jian
Un romanzo che racconta la Cina dalla nascita della Repubblica Popolare fino all’alba del nuovo millennio, con il paese proiettato verso le Olimpiadi di Pechino.
Il libro del tradimento, di Jonathan D. Spence
Il libro del tradimento è un piacevole e impegnativo viaggio nel tempo nella Cina della dinastia Qing (1644 – 1912). Le vicende del libro iniziano il 28 ottobre del 1728, quando il potente generale Yue Zhongqi, in viaggio verso il suo quartier generale, viene avvicinato da uno sconosciuto che gli consegna una busta contenente i dettagli di un complotto organizzato per rovesciare il governo Manciù[1]. L’evento darà seguito a una serie di fatti che andranno a coinvolgere direttamente l’imperatore Yongzheng, che riuscirà abilmente a sorprendere sia le alte sfere del potere, sia l’ideatore stesso del complotto.
Il libro del tradimento, bene chiarirlo, non è un romanzo storico sulla Cina. È un saggio scritto dall’orientalista britannico Jonathan D. Spence, uno di quegli studiosi che, come ad esempio Peter Hopkirk e Timothy Brook, ha la capacità di scrivere saggi documentatissimi in grado di coinvolgere e appassionare come un romanzo. Grazie a Il libro del tradimento ci si trova immersi nel Celeste Impero del diciottesimo secolo, in un mondo privo di telecomunicazioni ma in cui la polizia imperiale è in grado di ricostruire passo dopo passo le origini di idee pericolose, rumor, e libri, anche se si nascondono negli angoli più sperduti delle province imperiali. Ci si trova di fronte a un imperatore impegnato nelle sue mansioni, che lavora duramente e usa l’astuzia, anziché la semplice repressione, per rendere innocue le idee in grado di rovesciare il potere imperiale.
Il libro del tradimento
Jonathan D. Spence
Un libro pieno di rimandi, note e approfondimenti, leggibile come un romanzo, intrigato come una detective story, ambientato nella Cina imperiale.
La porta proibita, di Tiziano Terzani
La prima edizione de La porta proibita è del 1984 eppure rimane un libro fondamentale per capire la Cina e la sua storia del XX secolo. Un po’ perché è stato scritto da Terzani, che tra il 1980 e il 1984 visse in Cina insieme alla famiglia, un po’ perché quelli furono anni delicati e decisivi per il Dragone. Mao era morto nel 1976 e il paese era ancora afflitto dalle conseguenze devastanti delle sue politiche (o della Banda dei Quattro) e della Rivoluzione Culturale, ma in quegli stessi anni si iniziavano a intravedere i primi timidi effetti delle riforme di Deng Xiaoping. Terzani ebbe il privilegio di vivere la Cina che faceva i primi esperimenti di capitalismo a Shenzen, che iniziava a intuire il valore del proprio patrimonio storico – di quello che ne rimaneva – che cercava una via propria per diventare una potenza mondiale, senza rinnegare il recente passato. Una Cina che non ammetteva interferenze nei propri affari interni, come ebbe modo di sperimentare su sé stesso Terzani, arrestato, costretto all’autocritica e infine espulso dal paese.
La porta proibita
Tiziano Terzani
La porta proibita è una raccolta di articoli di Tiziano Terzani frutto della sua permanenza in Cina, che includono anche testi sulle zone periferiche del paese, come lo Xinjiang e il Tibet. Un libro di forte impatto, crudo, ancora attuale per comprendere un pezzo importante della storia della Cina; con uno scritto dei figli di Terzani, che raccontano la loro esperienza nella scuola cinese.
Nella testa del dragone. Identità e ambizioni della nuova Cina, di Giada Messetti
Giada Messetti, giornalista e sinologa, ha vissuto per alcuni anni in Cina, prima per studio e poi per lavoro come corrispondente per TV, radio e stampa italiana. Ha vissuto in prima persona i forti cambiamenti che il paese ha attraversato negli ultimi anni e, ritornando in Italia, ha percepito ancora più forte la velocità evolutiva del Dragone. È autrice, insieme a Simone Pieranni, di Risciò, “il podcast che ti porta a spasso per la Cina”[2] e nel 2020 è uscito il libro Nella testa del dragone, divenuto un punto di riferimento per chi desidera conoscere la Cina di oggi, le sue ambizioni, i sogni e i nodi che deve ancora sciogliere, come quelli storici legati al Tibet e alle altre regioni periferiche. Ma non solo, Messetti ci accompagna in un viaggio nella rivoluzione digitale del Dragone, lungo la nuova via della seta, nel cuore della sfida tra Cina e Stati Uniti, nella nuova area di Xiong’an. E in più, dedica un intero capitolo a Xi Jinping, il leader che già nel 2017 l’Economist definiva l’uomo più potente al mondo.
Nella testa del dragone.
Identità e ambizioni della nuova Cina
Giada Messetti
Una bussola per orientarsi nella Cina di oggi senza pregiudizi, capire che cos’è nonostante le mille sfaccettature e intuire dove sta andando. Ricco di spunti, riflessioni e da integrare eventualmente con Red mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina di Simone Pieranni – l’altro autore del podcast Risciò – più focalizzato sugli aspetti tecnologici del Dragone.
Il fiume al centro del mondo, di Simon Winchester
Il fiume al centro del mondo è un viaggio lungo lo Yangtze (Fiume Azzurro, in cinese Chang Jiang) dalla sua foce nel Mar Cinese Orientale, fino alla sua sorgente in Tibet. Un fiume che, con il suo strano percorso, ha segnato la geografia, ma anche la storia del Regno di mezzo: guardandolo su una mappa, lo Yangtze sembra destinato a sfociare lungo le coste indocinesi, ma improvvisamente nello Yunnan ruota di 180 gradi, si dirige verso nord e attraversa il cuore della Cina, dove lungo le sue rive sorgono città come Wuhan, Nanchino e Shanghai. Il viaggio di Simon Winchester inizia proprio dalla capitale economica della Cina e da qui risale il fiume, soffermandosi in luoghi e città di cui racconta il presente e il passato. Il fiume al centro del mondo è un libro di viaggio scritto con grande stile ed eleganza, un’avventura sul più lungo fiume asiatico, ma non è solo questo. È un testo in cui emergono più livelli: il viaggio dell’autore insieme alla sua guida, un ritratto della Cina alla fine del ventesimo secolo[3], la storia del paese narrata attraverso le persone che vivono nelle terre esplorate da Winchester.
Il fiume al centro del mondo
Simon Winchester
Un libro per conoscere il fiume più lungo della Cina e dell’Asia, le sue metropoli, la sua storia, i suoi popoli e per avere uno sguardo più ravvicinato sulla Cina che sta per affacciarsi al terzo millennio.
Note
1 La dinastia Qing era di etnia manciù e conquistò il potere nel 1644 a scapito della dinastia Ming, di etnia han.↵
2 Lo potete ascoltare gratuitamente a questo indirizzo: https://www.pianop.it/tag/riscio/↵
3 Il libro è stato pubblicato nel 1996.↵