Turismo astronomico: i luoghi al mondo con i cieli più stellati

Quando la notte cala le luci della città si accendono e le stelle fanno a malapena capolino. Pianeti, stelle, meteore e Via Lattea sono diventate una terra incognita e i cieli bui un patrimonio raro e misterioso. Ma sono sempre di più i viaggiatori in cerca di località lontane dall’inquinamento luminoso in cui è possibile praticare il turismo astronomico.

L’astroturismo non è per i soli appassionati di astronomia e astrofisica, ma per tutti coloro che vogliono ammirare il cielo notturno nel suo massimo splendore, meglio se nei pressi di un parco naturale, un osservatorio o di una località di villeggiatura con panorami mozzafiato. In Italia, in Europa e nel mondo, stanno nascendo parchi, aree e strutture in cui trascorrere in totale relax qualche ora a guardare le stelle: su una poltrona, un’amaca, o adagiati su un lettino durante una gita in barca. Al punto che il turismo astronomico è diventato uno dei top travel trend 2019 di Lonely Planet[1].

I cieli bui sono sempre più rari, ma non è solo questo che attira i viaggiatori. Per migliaia di generazioni, i nostri antenati hanno osservato le stelle e la Via Lattea ogni notte, spesso riuniti intorno a un fuoco. È qualcosa che fa parte del nostro essere umani e il turismo astronomico può riconnetterci a questa nostra parte profonda e primitiva.

Una newsletter a cui vale la pena iscriversi

Registrandoti confermi di accettare la nostra privacy policy

Che cos’è l’astroturismo?

John Barentine della International Dark-Sky Association (IDA) in una intervista al New York Times[2] ha dato una definizione di turismo astronomico:

L’astroturismo è qualsiasi tipo di turismo che coinvolge il cielo notturno o la visita di strutture legate all’astronomia come gli osservatori, e che combina questo con un più ampio senso di ecoturismo in cui l’interazione con la natura fa parte dell’esperienza del visitatore.

L’Unione Astrofili Italiani nel suo sito dà una definizione più dettagliata e con diverse declinazioni:

  • Viaggi in precise aree geografiche per osservare eventi astronomici particolari come le eclissi;
  • Escursioni in località buie con strutture dedicate a ospitare un pubblico non esperto di astronomia;
  • Attività astronomiche offerte a complemento di eventi;
  • Turismo culturale in luoghi e siti archeologici con valenza astronomica.

In questo articolo non mi occuperò di viaggi legati a eventi particolari come eclissi, comete, aurora boreale, ma di turismo astronomico nelle aree con il cielo più buio e lontane dall’inquinamento luminoso dove è possibile osservare stelle, pianeti e Via Lattea tutto l’anno (clima permettendo). Luoghi dove il cielo notturno è stato risparmiato dalle luci artificiali ed è diventato un bene da custodire, che da soli valgono un viaggio ma che è possibile anche inserire come tappa di un più ampio tour.


L’inquinamento luminoso

L’inquinamento luminoso è un problema globale e nasce dall’alterazione della quantità naturale di luce presente nell’ambiente. Questo significa che, a causa della troppa luce, non possiamo vedere molte stelle e la Via Lattea in città; ma anche le piante, alcuni insetti e i pipistrelli sono colpiti negativamente da questo fenomeno[3].

Nel 2016 un gruppo di ricercatori ha presentato un atlante dell’inquinamento luminoso, il più accurato mai realizzato fino a oggi. Secondo il New World Atlas of the artificial night sky brightness l’80% della popolazione mondiale e il 99% di quella americana ed europea vive in aeree con cieli disturbati dalle luci artificiali. Più di un terzo dell’umanità non può osservare la Via Lattea, tra cui il 60% degli europei e quasi l’80% dei nordamericani.

Mappa  mondiale dell'inquinamento luminoso
Mappa mondiale dell’inquinamento luminoso – Fonte: https://advances.sciencemag.org/content/2/6/e1600377

Singapore è il paese con la maggiore proporzione di territorio soggetto a inquinamento luminoso (e il 100% dei suoi abitanti non può vedere la Via Lattea) mentre l’Italia è il paese del G20 più ampiamente colpito.


La scala di Bortle

Quanto è buio questo cielo? E quanto è forte l’inquinamento luminoso di una città? A misurare il buio ci hanno provato in tanti, ma la misura che si è imposta negli ultimi anni è la scala di Bortle, ideata dall’omonimo astronomo amatoriale.
Senza entrare in dettagli tecnici, ricordiamo che la scala di Bortle è composta da valori che vanno da 1 a 9: più bassi sono i valori, più il cielo è buio e ricco di stelle. 1 indica un cielo buio eccellente; 2 un cielo buio tipico, ottimo anche questo per osservare il cielo; 3 è quello che potremmo definire un buon cielo notturno, comune nelle aree rurali: anche qui è ben visibile la Via Lattea, ma all’orizzonte si vedono i segni dell’inquinamento luminoso. In questo articolo ho cercato di selezionare località con valori di scala di Bortle (quando disponibili)  da 1 a 3, scoprendo che il valore 1 è una vera rarità. I valori da 4 a 9 includono le aree suburbane fino al centro delle città, dove l’inquinamento luminoso è massimo.

Turismo astronomico in Europa, le migliori mete

Scozia

La Scozia tiene molto al suo cielo notturno. Tra i suoi territori selvaggi e scarsamente popolati si trova il Galloway Forest Park, con sentieri alberati, laghi, colline e un osservatorio astronomico. Qui si è talmente lontani dall’inquinamento luminoso che l’International Dark Sky Association (IDA) ha assegnato il titolo di Dark Sky Park al Parco Forestale di Galloway.

Gli International Dark Sky Park sono spazi di proprietà pubblica o privata con un cielo e un ambiente notturno eccezionali. I Dark Sky Park sono specificamente protetti per il loro patrimonio scientifico, naturale, educativo, culturale e / o pubblico. L’International Dark Sky Association (IDA) certifica non solo Parchi Dark Sky, ma anche Riserve, Santuari, Comunità e spazi Urbani.

L'Isola di Coll ha un cielo notturno con valore due della scala di Bortle
L’Isola di Coll è perfetta per il turismo astronomico. Lontana dall’inquinamento luminoso, ha un cielo notturno con valore due della scala di Bortle – Photo by Russ Garrett CC BY-NC-SA 2.0

Chi preferisce un’esperienza urbana può recarsi nel sud della Scozia a Moffat, la prima cittadina d’Europa a insignirsi dello status di Dark Sky Town; l’amministrazione ha dedicato una cura speciale all’illuminazione stradale per ridurre al massimo il suo impatto sul cielo e preservare le notti stellate. Se amate il mare recatevi nell’Isola di Coll (Ebridi Interne) dove il palo della luce più vicino dista ben 32 kilometri; il cielo di quest’isola può vantare un valore di 2[4] nella scala di Bortle (1 è il buio massimo), la scala che misura la luminosità del cielo notturno.


Irlanda

Ring of Kerry, Irlanda
Il Ring of Kerry, in Irlanda, ha un cielo notturno eccezionalmente buio.

Nel sud-ovest dell’Irlanda si trova la contea di Kerry. Un luogo a suo modo turistico, famoso in tutto il mondo per i paesaggi che accompagnano la strada del Ring of Kerry. Ma la contea di Kerry è speciale anche di notte. Nel 2014 è stata istituita la Kerry International Dark-Sky Reserve e le è stato assegnato il ranking speciale di Gold Tier: attualmente ci sono solo altre tre riserve al mondo con questo status e quella irlandese è la sola nell’emisfero boreale.

La riserva si estende su una superficie di 700 kilometri quadrati e in alcuni punti il cielo raggiunge il livello 1 della scala di Bortle, il top per il turismo astronomico in Europa. Numerosi i B&B e cottage che offrono pacchetti, cene, drink, coperte, mappe e molto altro per guardare le stelle nel massimo confort.

Portogallo

Lago Alqueva, Portogallo
Nei dintorni del lago Alqueva, in Portogallo, ben nove municipalità hanno ottenuto la certificazione della Starlight Foundation – Photo by Vitor Oliveira CC BY-SA 2.0

Nella regione dell’Alentejo, a circa 200 chilometri da Lisbona, si trova la Dark Sky Alqueva Reserve. Un’area di ben diecimila chilometri quadrati che si sviluppa intorno al lago Alqueva e in cui ben nove municipalità hanno ottenuto la certificazione della Starlight Foundation. Il cuore pulsante della riserva è l’osservatorio astronomico Dark Sky di Cumeada e le attività sono coordinate dal gruppo di Dark Sky Alqueva, impegnato a rendere speciale la presenza dei turisti in quest’area. Nel sito ufficiale sono mostrate molte delle attività disponibili: osservazione notturna delle stelle, workshop di astrofotografia, tour in canoa di notte e molto altro ancora.


Danimarca

Isola di Møn, Danimarca
Møn, isola della Danimarca dalle scogliere bianche e dal cielo nerissimo

Nel sud est della Danimarca, tra lo Jutland e la Svezia, ci sono le isole di Møn e Nyord. Møn è la più grande delle due e, grazie alle sue belle scogliere di gesso bianco, è una delle destinazioni turistiche più popolari del paese, mantenendo eppure un ritmo lento e sostenibile. Nel 2014 gli abitanti di Møn si sono organizzati per promuovere il loro cielo notturno, l’astroturismo e nel 2017 hanno ottenuto il riconoscimento di International Dark Sky Community e International Dark Sky Park.

Durante la notte nelle due isole si possono osservare migliaia di stelle e in estate la Via Lattea si vede chiaramente, come un sentiero luminoso che scompare dietro l’orizzonte del Mar Baltico; persino la galassia di Andromeda è osservabile a occhio nudo[5]. Per esperienze più profonde, ci sono l’osservatorio astronomico Damsholte, passeggiate notturne accompagnati dalle guide Dark Sky, possibilità di pernottamento negli alloggi certificati Dark Sky.


Germania

È difficile immagine un cielo stellato in un paese industrializzato come la Germania, eppure a soli 70 chilometri dalla capitale si trova una delle mete preferite dagli appassionati di turismo astronomico. Il Westhavelland Nature Park, a ovest di Berlino, dal 2014 è una International Dark Sky Reserve ed è anche la più grande area protetta del Brandeburgo. Il parco è ricco di aree umide, da visitare durante il giorno in canoa lungo il fiume Havel per osservare la fauna selvatica; di notte vengono organizzate visite guidate per osservare stelle e Via Lattea. Ogni anno a settembre si tiene il WestHavelländer AstroTreff, una festa del cielo notturno aperta ad esperti e amatori.

Turismo astronomico in Italia, dove osservare le stelle

In Italia non ci sono ancora parchi, riserve o comunità certificate dalla International Dark Sky Association (IDA), ma non mancano luoghi in cui il cielo è particolarmente buio. Come spesso capita siamo un po’ indietro rispetto ai trend emergenti, ma qualcosa si muove anche nel nostro paese.

In Alto Adige si sono messi in moto per ottenere il titolo di Dark Sky Park in corrispondenza dell’area del Parco naturale Fanes-Senes-Braies. Con i suoi oltre 250 chilometri quadrati, il parco fa parte dell’area dolomitica dichiarata patrimonio dell’umanità Unesco e il suo cielo notturno, di alta qualità, sembra avere le carte in regola per diventare un parco delle stelle. La certificazione sarà un motore per lo sviluppo dell’offerta turistica, con esperienze create per chi vuole osservare uno dei cieli più bui d’Italia.

Il cielo notturno visto dalle Dolomiti
Il cielo notturno visto dalle Dolomiti

Un percorso simile lo sta intraprendendo anche il Comune di Asiago, capofila del progetto europeo Skyscape – Astronomical tourism: the beauty of the sky as a resource for territories, con cui promuoverà una serie di iniziative volte a ridurre l’inquinamento luminoso, sensibilizzando e coinvolgendo i cittadini. Uno degli obiettivi è ottenere la certificazione di Dark Sky Park, importante per un territorio che già vanta un osservatorio astrofisico aperto al pubblico con un ricco calendario di eventi.

Ci sono poi altre aree che non stanno puntando a certificazioni internazionali, ma che possono essere mete di turismo astronomico. Nella regione che ha dato i natali a Galileo Galilei ci sono l’osservatorio astronomico di Arcetri e l’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, aperto al pubblico e immerso in un’area in cui non mancano gli spunti per abbinare il turismo astronomico ad altri tipi di esperienze. Tra gli altri luoghi suggestivi per l’astroturismo in Italia segnalo l’Osservatorio di Campo Imperatore, in Abruzzo.

Turismo astronomico nel mondo

Australia

Un’isola grande come un continente, con una popolazione che è meno della metà di quella italiana. Non stupisce che l’Australia con i suoi spazi immensi disabitati disponga di cieli bui e ricchi di stelle. Nei pressi di Winton, un paese di mille anime del Queensland, si trova una grande altura chiamata The Jump-Up, divenuta da qualche anno un International Dark Sky Sanctuary. Qui il cielo è davvero buio e si raggiungono livelli 1-2 della scala di Bortle. Su quest’altura sorge il museo Australian Age of Dinosaurs che ha allestito una Star Gallery, un’area da cui osservare liberamente e gratuitamente uno dei cieli più belli dell’emisfero sud.

Warrumbungle National Park
Warrumbungle National Park, qui si trova il primo Dark Sky Park dell’emisfero australe – Alan Wigginton [CC BY-SA 4.0], via Wikimedia Commons

Nel New South Wales si trova il Warrumbungle National Park, il primo Dark Sky Park dell’emisfero australe. Un luogo affascinante di giorno ed molto buio di notte, arricchito dalle numerose attività astroturistiche organizzate dal parco, indipendenti dalla visita all’osservatorio.

Giappone

In Giappone le aree urbanizzate sono concentrate quasi esclusivamente in pianura. Il risultato è che le zone montane sono poco popolate e qui i cieli si sono salvati dalle luci delle infinite megalopoli nipponiche. Nel villaggio montano di Achi, nella prefettura di Nagano, si troverebbe il cielo più buio di tutto il Giappone. Nel 2006 il governo lanciò una competizione per individuare il luogo con le notti più stellate e tra i 416 partecipanti Achi ottenne il punteggio più alto.

Da allora la comunità di Achi si è organizzata con numerose iniziative e più recentemente con il Namiai Starry Sky Park[6], un parco che concentra le attività e i servizi per chi vuole osservare le stelle. I visitatori possono unirsi a visite guidate, sessioni di fotografia, ma anche fare shopping, seguire spettacoli o guardare le stelle per qualche ora in totale relax su poltroncine reclinabili o in comode amache.

Spiaggia di Iriomote Island, nel Parco nazionale di Iriomote-Ishigaki. Dal 2018 il parco è un International Dark Sky Park
Spiaggia di Iriomote Island, nel Parco nazionale di Iriomote-Ishigaki. Dal 2018 il parco è un International Dark Sky Park – Photo by Ippei & Janine Naoi CC BY-NC 2.0

Se la prefettura di Nagano è facilmente raggiungibile in treno da Tokyo, lo stesso non si può dire dell’Iriomote-Ishigaki National Park, nella prefettura giapponese di Okinawa, un gruppo di isole non così distante da Taiwan. È il parco naturale più a sud del Giappone ed è situato in un’isola che preserva ancora la sua foresta tropicale e persino una curiosa specie di gatto selvatico, il gatto di Iriomote. Le politiche di conservazione della natura hanno preservato anche il cielo notturno e dal 2018 il Parco nazionale di Iriomote-Ishigaki (isole di Yaeyama) è un International Dark Sky Park.

Mongolia

Un cielo stellato in Mongolia
Un cielo stellato in Mongolia

La Mongolia è il diciannovesimo paese al mondo per estensione, l’ultimo per densità di popolazione; e allo stesso tempo è uno stato “montano” visto che vanta un’altitudine media di circa 1580 metri sul livello del mare. Ricco di territori disabitati come steppe e deserti, la Mongolia ha tutte le carte in regola per diventare una delle migliori destinazioni al mondo per il turismo astronomico. Eppure, anche se ricchissima di cieli stellati, la Mongolia non ha parchi, riserve o comunità certificati da IDA o altri enti. Per osservare le stelle e la Via Lattea occorre al momento far riferimento a tour organizzati e pare che il deserto del Gobi regali esperienze indimenticabili, potendo ammirare stelle e pianeti da un luogo che sembra Marte.

Israele

Cratere Ramon, meta del turismo astronomico in Israele
Cratere Ramon, meta del turismo astronomico in Israele

Nel deserto del Negev di Israele si trova il Cratere Ramon (Makhtesh Ramon), un’area larga fino a dieci chilometri e lunga quaranta chilometri. È profondo circa 500 metri e il cratere che vediamo oggi è quel che resta di un antico oceano. L’unico insediamento umano della zona è Mitzpe Ramon, meno di 5000 abitanti e, vista la scarsità d’acqua della zona, la risorsa naturale più promettente per il futuro è il cielo notturno. Il deserto, l’isolamento e la scarsa popolazione rendono Cratere Ramon un luogo ideale per l’osservazione del cielo, con valori della scala di Bortle compresi tra due e tre. Nel 2017 è diventato Dark Sky Park e i lampioni della cittadina di Mitzpe Ramon sono stati progressivamente sostituiti con luci meno luminose e concentrate verso il basso, eliminando l’inutile dispersione di luce verso il cielo. Un luogo già buio è stato reso ancora più scuro e il deserto è più che mai pronto per accogliere i curiosi delle stelle, con attività recensite pure da Lonely Planet.

Canada

Il Canada è una delle nazioni al mondo che ha puntato di più sul turismo astronomico e vanta una lunga lista di parchi e riserve certificati dalla International Dark-Sky Association. Le condizioni naturali hanno certamente aiutato il paese: è tra gli stati con minore densità di popolazione e il secondo al mondo per estensione. Al momento il territorio canadese conta ben 21 tra parchi e riserve certificati IDA e tra questi non mancano i luoghi con valori della scala di Bortle compresi tra 1 e 2, per esempio: Jasper National Park, Wood Buffalo National Park, Lake Superior Provincial Park, Killarney Provincial Park, Grasslands National Park.

Grasslands National Park
Il Grasslands National Park, in Canada, ha un cielo eccellente per l’astroturismo – Photo by Marshall Drummond Naoi CC BY-NC-ND 2.0

Il Grasslands National Park ha il più basso valore della scala di Bortle ed è la International Dark-Sky Preserve del Canada con il cielo più buio. È perfetta per il turismo astronomico anche per la sua conformazione geografica piatta, per cui l’orizzonte è vasto e la notte ci si trova, nel vero senso della parola, sotto una volta stellata. Ci sono diversi punti di osservazione facilmente raggiungibili in auto, Parks Canada ne consiglia tre[7]: Two Trees Trail, Frenchman Valley Campground e Rock Creek Campground. Scegliete una serata con il cielo sereno, senza luna e vi regalerete uno dei cieli più belli del pianeta.

Note

1 Top travel trends for 2019 https://www.lonelyplanet.com/articles/top-travel-trends-for-2019

2 Your Next Trip? It’s Written in the Stars https://www.nytimes.com/2018/09/03/travel/stargazing-trips.html

3 Le conseguenze ecologiche dell’illuminazione notturna http://www.lescienze.it/news/2015/03/16/news/illuminazione_notturna_fioritura_afidi_pipistrelli-2527154/

4 Candidatura dell’Isola di Coll per ottenere lo status di Dark Sky Island (PDF) https://www.darksky.org/wp-content/uploads/2018/03/CollIDSCapplication.pdf . Il dato relativo al valore della scala di Bortle è a pagina 8.

5 https://www.visitmoensklint.com/moen/aktiviteter/dark-sky-mon

6 https://namiai-park.com/

7 https://www.pc.gc.ca/en/pn-np/sk/grasslands/nature/environnement-environment/etoile-sky

Articoli simili

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Latest posts