Se alle risposte preferite le domande, se vi appassionano i siti archeologici misteriosi e non temete di imbarcarvi in un viaggio avventuroso dall’altra parte del mondo, l’articolo che state per leggere è quello che fa per voi.
L’itinerario che vi proponiamo oggi su Terra Incognita ci porta nel nord-est del Laos, sull’altopiano di Xiangkhoang. Qui, a poca distanza dalla città di Phonsavan, si trova la Piana delle giare: uno dei siti megalitici più enigmatici del mondo.
Il paesaggio che fa da contorno alle oltre 2mila giare in pietra disseminate sul territorio, è costituito da dolci colline, pinete, campi di mais e picchi montuosi, il più alto dei quali, monte Phou Bia, raggiunge i 2.819 metri di altezza. Popolato in maggioranza da tribù Hmong dedite all’allevamento e all’agricoltura, l’altopiano di Xiangkhoang è stato oggetto, nel corso della Guerra del Vietnam, di pesanti bombardamenti, le cui tracce sono ancora oggi visibili nei dintorni dei vari siti archeologici. Tracce che recano con sé, non solo la memoria del drammatico conflitto, ma il pericolo, ancor oggi presente, di ordigni inesplosi. La provincia di Xiangkhoang è un’area a rischio, in parte bonificata, ma per la quale si raccomanda al viaggiatore la massima prudenza. In parole povere: non avventuratevi al di fuori dei sentieri segnalati.

Avvertimento utile e necessario a comprendere perché la Piana delle giare di Phonsavan sia stata così poco studiata e non si conosca quasi nulla della loro originaria funzione e dell’antica civiltà che le ha realizzate. Ma non tutto è avvolto nel mistero e le recenti campagne di scavo hanno riservato più di una sorpresa.
Cosa sappiamo della Piana delle Giare (Plain of Jars)
Il merito delle prime ricerche condotte alla Piana delle giare di Phonsavan va all’archeologa, biologa ed etnografa francese Madeleine Colani. Fu lei a condurre i primi pionieristici studi su questo enigmatico sito archeologico; studi poi confluiti in una monumentale monografia di 600 pagine dal titolo Les Megaliths du Haut Laos. Potete trovare qui parte dell’opera digitalizzata.
Pubblicato nel 1935, al suo ritorno in Francia, l’opera rappresenta ancora oggi un punto di riferimento fondamentale per chi voglia conoscere i segreti della Piana delle giare. Un testo di riferimento anche e sopratutto per gli archeologi moderni.
Il volume è ricco di dati, descrizioni, disegni e dettagli sui vari tipi di giare e la loro dislocazione sull’altopiano. La Colani suggerisce anche una probabile datazione (VI secolo a. C.) e una possibile funzione di questi enigmatici monoliti. Secondo la sua ipotesi le giare di Phonsavan sarebbero state impiegate in rituali funerari con la funzione di urne.
A questo scrupoloso lavoro la ricercatrice francese dedicò mesi di lavoro sul campo e di certo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto della sorella minore e sua assistente, Eléonore. Come ebbe modo di dire (con un certo maschilismo che comunque gli perdoniamo) Georges Coedès, archeologo dell’epoca esperto del sud-est asiatico:
I know few men in the prime of their lives
who would be capable of redoing under the same conditions
what these two valiant women accomplished[1]
Le piogge monsoniche, un’epidemia di Dengue, il viaggio massacrante da Hanoi all’altopiano di Xiangkhoang avrebbero stroncato chiunque. Ma non questa minuta signora, che all’epoca aveva superato i sessanta, capace di intuizioni che ancora oggi guidano gli archeologi moderni.
Studi recenti sulla Piana delle giare
Il Plain of Jars Archeological Project è la più recente (2016-2019) e avanzata ricerca archeologica[2] condotta alla Piana delle Giare di Phonsavan dal 1930. Il team, composto da ricercatori australiani e laotiani, si è concentrato in particolare sul Sito 1 e il Sito 2. Ricordo, e ne parlerò più avanti in dettaglio, che i siti aperti al pubblico sono solo sette, degli 85 complessivi. Tra questi il Sito 1, il più vicino a Phonsavan, dove si trova la King’s Cup, la più grande giara dell’area archeologica: pesante oltre 6 tonnellate e alta tre metri.

Nel Sito 1 gli archeologi hanno scavato tre siti sepolcrali risalenti a 2.500 anni fa, confermando la datazione della Colani, dove hanno rinvenuto giare più piccole, in ceramica, all’interno delle quali i ricercatori si aspettano di trovare, forse, frammenti di ossa. L’idea che si sono fatti i ricercatori è questa.
Le grandi giare in pietra erano impiegate per esporre i defunti agli elementi, il tempo necessario affinché la carne si separasse dalle ossa.
Le giare più piccole in argilla, trovate durante la campagna di scavi, venivano sotterrate insieme al defunto.
Il problema, non da poco, è quello di riuscire a confermare questa ipotesi, visto che trovare frammenti di DNA rilevanti, all’interno delle enormi giare di pietra, è tutt’altro che semplice. Il clima, la loro esposizione agli elementi e tanti altri fattori rendono il lavoro estremamente complicato, se non impossibile.
Il lavoro sul campo condotto nel 2019 ha inoltre individuato 15 nuovi siti, per un totale di 137 giare, oltre a riservare un’inaspettata sorpresa che aggiunge mistero a un sito già di per sé misterioso. Gli archeologi hanno per la prima volta rinvenuto delle mini giare, alte poco più di 4 centimetri. La loro funzione è enigmatica, così come l’origine e l’identità degli antichi costruttori dell’Età del Bronzo. L’unica cosa certa è, se non altro, la loro fissazione per contenitori di questo tipo.
Le ricerche proseguono nella Piana delle Giare di Phonsavan e se la faccenda vi interessa potete visitare la pagina del progetto[3].
Se invece avete voglia di dare un’occhiata al sito archeologico e a quello che hanno scoperto potete vedere il video in basso.
La Piana delle Giare: organizzare la visita
I siti che formano la Piana delle Giare sono in totale 85. Di questi, solo 7 sono aperti al pubblico e visitabili in totale sicurezza. Un’utile guida per organizzare in autonomia la visita ai Siti 1, 2, 3 e 16 è la Hobomaps Plain of Jars. Potete scaricarla qui in pdf, oppure acquistarla nell’ufficio turistico di Phonsavan o nei tanti mini market e agenzie viaggio della città.
Meglio decisamente affidarsi a una guida come questa che sperare di beccare i cartelli indicanti i vari siti archeologici. È facile passarci di fronte senza neppure vederli. In alternativa potete prendere contatti con uno dei tanti tour operator della città e organizzare con la visita ai siti principali o escursioni a quelli più remoti, come il Sito 52 o il Sito 23.
Sito 1 Thong Hai Hin
Il sito 1 della Piana delle Giare è il più vicino a Phonsavan (7 Km ca.) e anche il migliore da cui cominciare la vostra visita. È infatti il sito più grande e studiato dell’intera area archeologica. Al suo interno sono sparpagliate più di trecento giare tra cui la gigantesca King’s Cup. Il centro visitatori si trova a circa 1,5 Km dalla strada principale. Al suo interno un piccolo museo per farvi un’idea della storia del sito. Dal centro visitatori (opzione pigri) potete salire a bordo di un pulmino elettrico che porta all’entrata vera e propria del sito. La passeggiata, comunque, non è affatto impegnativa (così giusto per dire).

All’intero dell’area impossibile non restare impressionanti dai crateri prodotti dai bombardamenti americani, così come dall’alto della collina riempiono di stupore (per motivi del tutto diversi dai precedenti) le file e file di giare che punteggiano il paesaggio: gigantesche e misteriose.
- Entrata: 15.000 kip (a persona);
- Parcheggio: 2.000 kip;
- Orario: dalle 9 alle 17.
Sito 2 Hai Hin Phu Salato
Situato 20 chilometri a sud di Phonsavan il sito 2 ospita 91 giare e alcuni dischi in pietra con la funzione di marcatori per le sepolture. Ipotesi che trova conferma dalle ricerche condotte dal Plain of Jars Project (LINK INTERNO). Il paesaggio è davvero suggestivo, dolci colline, boschi di pini e campi di riso. I soliti motorini in giro per la strada, donne e uomini impegnati nelle campagne. Sembra un paesaggio bucolico e infatti lo è.

Le giare sono disseminate tra due colline separate da una piccola strada sterrata. Minuscolo rispetto al più grande Sito 1, vale la pena visitare il Sito 2 per il paesaggio in cui è immerso. Perfetto uno spuntino all’ombra dei tanti alberi.
- Entrata: 10.000 kip (a persona);
- Orario: dalle 9 alle 17.
Sito 3 Hai Hin Lat Khai
Per raggiungere il Sito 3 conviene ritornare sulla strada principale e svoltare a sinistra, verso sud e da qui proseguire fino a raggiungere l’area archeologica. Per orientarvi nel percorso potete consultare la mappa in alto dove sono indicati i siti 1, 2 e 3 e potete calcolare distanza e itinerario. In alternativa, se siete in viaggio e amate le carte geografiche potete affidarvi alle guide Hobomaps. Box in alto.

Il Sito 3 contiene 250 giare e 45 dischi di pietra (i marcatori funerari), il tutto immerso in un paesaggio coperto da pinete, disseminato di campi di riso e con frequenti animali al pascolo. Se avete portato la macchina fotografica è il momento di darci dentro. C’è anche un fotogenicissimo ponte in bambù. Se nel frattempo vi fosse venuta fame, niente paura, all’entrata del Sito 3 un piccolo ristorante offre piatti locali.
- Entrata: 10.000 kyp (a persona);
- Orario: dalle 9 alle 17.
Gli altri siti archeologici della Piana delle Giare
Sito 16
Questo è il sito più vicino alla città di Phonsavan e il più accessibile tra gli altri siti archeologici della Piana delle Giare. Lo trovate segnalato nella mappa sopra, oppure potete, ancora una volta, affidarvi alla Hobomaps (giuro che non mi danno un euro, ma la loro utilità è incomparabile). Tenete presente che all’interno del sito ci sono solo 16 giare.
Sito 23
Il sito 23 della Piana delle giare si trova 52 chilometri a nord-est di Phonsavan, non lontano da Baw Yai, località conosciuta per le sue sorgenti di acqua calda. In prossimità del Sito 23 si trova la Tham Piu Cave all’interno della quale persero la vita oltre quattrocento abitanti del posto che qui si rifugiarono nel 1968, nel corso di un bombardamento statunitense.

Sito 25
Trenta chilometri a nord-ovest di Phonsavan, il Sito 3 si trova non lontano dal villaggio di Ban Song Hak che potete utilizzare come punto di riferimento.
Sito 52 Ban Phakeo Jar Site
Il più remoto e spettacolare sito della Piana delle Giare è il Sito 52. Per arrivarci dovrete organizzarvi con un’agenzia o tour operator di Phonsavan che effettuano trekking di due giorni fino al Sito 52.
Nell’area archeologica sono presenti oltre 400 giare, molte delle quali nascoste nel folto della vegetazione. È proprio qui che il team del Plain of Jars Project ha censito alcune giare, mai prima di oggi individuate, grazie a ricognizioni aeree con l’ausilio di droni.
Come arrivare a Phonsavan

Da Vientiane a Phonsavan
Le città di Vientiane e Phonsavan sono collegate da un efficiente servizio di VIP Bus, Small Bus e minivan. Il costo di un biglietto (a persona) va da un minimo di 90mila kyp a un massimo di 130mila per i VIP Bus, dalle 5 alle 10 euro a persona per tratta. La durata del viaggio è approssimativamente di 8 ore e se volete risparmiare una notte in hotel potete scegliere di partire la sera.
- Vientiane – Phonsavan: 350 Km ca.
Da Luang Prabang a Phonsavan
Da Lunag Prabang a Phonsavan il viaggio dura poco meno di otto ore. I prezzi dei biglietti vanno da 90mila kyp a un massimo di 120mila. Ci sono almeno due corse al giorno, una al mattino e l’altra nel pomeriggio.
- Luang Prabang – Phonsavan: 260 Km ca.
Da Vang Vieng a Phonsavan
Secondo me l’opzione migliore tra cui scegliere. Vale la pena soggiornare qualche notte nella città di Vang Vieng, esplorare le grotte, cascate e la splendida campagna circostante e poi proseguire il viaggio verso Phonsavan. In questo caso la durata sarà di circa 5/6 ore in minivan: più economico e veloce del VIP bus. Un modo anche per entrare in contatto con le gente del posto.
- Vang Vieng – Phonsavan: 236 Km ca.
Phonsavan: dove dormire e mangiare
Lungo la via principale, la Route 7, si trova la maggior parte dei ristoranti e degli hotel e guest house. Non aspettatevi granché dalla città, più simile a un avamposto del Far West che a uno scoppiettante capoluogo di provincia. Sempre ammesso che, da qualche parte nel mondo, esista un capoluogo di provincia davvero scoppiettante. Ma il suo fascino sta proprio in questo. E certamente quello che vale davvero la pena visitare sono i vari siti archeologici della Piana delle Giare.

Rispetto a consigli precisi su hotel o guest house tendo a essere piuttosto titubante. I posti cambiano, così come le gestioni e l’attitudine delle persone ad accogliere gli ospiti o preparare da mangiare. E non sempre per il peggio.
Se avete in mente di visitare la Piana delle Giare di Phonsavan, spero che abbiate apprezzato l’articolo e invito, chi legge, ad affidarsi alle più recenti recensioni presenti sulle guide di viaggio, sui motori di ricerca e su tutto quello che utilizzate, quando viaggiate, per trovare il posto più adatto a voi dove dormire o mangiare. Non da ultimo i consigli, preziosi, dei viaggiatori e delle viaggiatrici che incontrerete.
Ma per questi dovrete già essere in cammino.
Note
1 La citazione è tratta dall’articolo In Laos, the Lady and the Jars, scritto da Elisabeth Eaves pubblicato (13/07/2012) sul New York Times, https://www.nytimes.com/2012/07/15/travel/in-laos-the-lady-and-the-jars.html↵
2 Articolo scritto da Tom Metcalfe su Live Science, dedicato ai recenti scavi archeologici nella Piana delle giare, 21/05/2019, https://www.livescience.com/54303-plain-of-jars-archaeology-photos.html↵
3 Aggiornamenti utili per seguire da vicino il progetto, alla pagina dedicata di Researchgate, https://www.researchgate.net/project/Plain-of-Jars-Archaeological-Project↵
Featured image credits: Emmanuel Campos [CC BY-SA]