Lago Vittoria: Un Viaggio nella Rift Valley Africana

In questo articolo di Terra Incognita vi porto alla scoperta del lago Vittoria, una delle meraviglie naturali più spettacolari dell’Africa, che ho avuto modo di visitare più volte dal versante del Kenya. Posizionato su un altopiano della Rift Valley, con la sua estensione vastissima, la bellezza e diversità dei suoi ecosistemi,è capace di stupire ogni visitatore. Conosciuto come il più grande lago d’Africa e il secondo lago d’acqua dolce più grande al mondo[1], il Vittoria è un’entità maestosa che si estende su un vasto territorio (grande come l’Irlanda) e che tocca più Paesi.

Dal porto commerciale di Kisumu in Kenya, alla città di Kampala in Uganda e Mwanza in Tanzania, il lago Vittoria va esplorato lentamente, adattandosi ai suoi ambienti diversi, al clima tropicale, e conoscendo la sua popolazione, unita dalle stesse acque ma caratterialmente molto diversa da zona a zona.

Andiamo ora a scoprire insieme il lago Vittoria, la sua importanza storica e geografica, i suoi abitanti, e le zone più interessanti da visitare durante un viaggio in Africa.

Vittoria, il più grande lago d’Africa

Situato nell’Africa orientale, il Lago Vittoria è un’impressionante distesa d’acqua che incanta con la sua vastità e maestosità. Con una superficie di circa 69.500 chilometri quadrati – oltre tre volte la Toscana – questo gigante è il più esteso lago d’Africa e il secondo più grande del mondo in termini di superficie. Il suo ampio bacino lambisce le rive di Kenya, Tanzania, Uganda e include in piccola parte anche Burundi e Rwanda[2].

La profondità del lago varia notevolmente, raggiungendo un massimo di circa 82 metri, il che lo rende uno dei laghi più profondi del continente. Il lago Vittoria ha anche una  grande capacità idrica, contenendo circa 2,750 chilometri cubi di acqua, sufficiente a soddisfare le esigenze idriche di numerose comunità.

Il lago, i fiumi e la biodiversità

Il fiume Nilo (Nilo Bianco) nei pressi del lago Vittoria
Il Nilo nei pressi del lago Vittoria – Thomas Fuhrmann, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il lago Vittoria riceve la maggior parte dell’acqua da precipitazioni dirette, e il restante dalla sua rete di immissari. Numerosi affluenti si snodano attraverso il territorio circostante, contribuendo alla sua ricchezza idrica. Tra i principali immissari ci sono i fiumi Kagera, Mara e Yala. Allo stesso tempo, il lago sfoga le sue acque attraverso un unico emissario, il fiume Nilo Bianco nei pressi di Jinja, in Uganda. Ha così inizio il leggendario corso del Nilo, che attraversa il continente africano per arrivare in Egitto e sul Mar Mediterraneo.

Vero e proprio paradiso acquatico, con un ecosistema e una biodiversità affascinante, il Lago Vittoria è di fondamentale importanza per la vita delle comunità locali, che dipendono dalle sue risorse per la pesca, l’agricoltura e la sussistenza. Ma il lago ha anche un impatto ambientale molto importante, regolando il clima regionale e supportando una vasta varietà di flora e fauna uniche.

Traghetti sul lago Vittoria, nella zona appartenente alla Tanzania
Dal porto Mwanza, in Tanzania, partono traghetti per il lago Vittoria – LizaLotter, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Un viaggio attraverso il Lago Vittoria è un’esperienza indimenticabile, un incontro con la natura selvaggia e la sua potenza, che ci insegna quanto sia importante proteggere e preservare questa preziosa risorsa per le generazioni future.

Origine e formazione del lago Vittoria

Per rintracciare le origini del lago Vittoria bisogna tornare indietro fino a 400.000 anni fa. In quel periodo si verificarono ampi movimenti tettonici nella Rift Valley africana, una frattura della crosta terrestre che si estende in direzione nord-sud attraverso il continente. Gli eventi sismici e vulcanici che ne conseguirono modificarono il paesaggio e il corso dei fiumi che in precedenza scorrevano verso ovest.

Questi fiumi, arginati da blocchi della crosta terrestre sollevati dai movimenti tettonici, andarono a confluire in quello che è l’attuale bacino, anch’esso generato da fenomeni geologici. La storia del lago Vittoria è stata influenzata anche da eventi climatici[3], compresa l’ultima glaciazione. 17.000-16.000 anni fa, mentre l’Europa era coperta dai ghiacci, l’Africa orientale subiva una forte siccità, che portò al prosciugamento del lago Vittoria. Questo avvenne una seconda volta un paio di millenni dopo, tra i 15.000 e i 14.000 anni fa.

Le esplorazioni del Lago Vittoria

Per secoli il lago Vittoria ha attirato avventurieri ed esploratori incuriositi non solo dalla flora e fauna di questo luogo, ma anche dall’importanza storica e archeologica della regione. Inizialmente scoperto da commercianti arabi, che si spingevano fin qui alla ricerca di oro ed altri metalli preziosi, uno dei primi esploratori ad avventurarsi nei territori del Lago Vittoria fu John Hanning Speke, nel XIX secolo. Nel 1858, insieme al suo compagno Richard Francis Burton, intraprese un viaggio alla ricerca della sorgente del Nilo, che identificò con il lago, di cui raggiunse le rive settentrionali.

John Hanning Speke fu uno dei primi esploratori del lago Vittoria, in Africa
John Hanning Speke in un ritratto di Josiah Wood Whymper

Speke rese pubblica la sua scoperta, attribuendo al lago il nome “Lago Vittoria” in onore della regina Vittoria del Regno Unito. Tra gli altri grandi esploratori che si spinsero in questa zona d’Africa troviamo David Livingstone e Henry Morton Stanley.

Nel 1864 Samuel White Baker, esploratore e naturalista britannico, organizzò una spedizione per esplorare il lago e le sue sorgenti. La sua opera contribuì a mappare in maniera più efficiente la rete fluviale che collegava il Lago Vittoria con il Lago Alberto e il Lago Tanganica.

Ecosistemi e specie animali

Il lago Vittoria ha dato vita a un’ampia vasta varietà di ecosistemi, ospitati nelle sue acque e nei territori circostanti. Le acque del lago contano circa 600 specie di pesci, e sulla terraferma sono presenti coccodrilli, ippopotami, scimpanzé e più di 200 specie di uccelli. 

Purtroppo il Nyanza (nome originario del lago) ha affrontato durante gli anni sfide significative, tra cui la pesca eccessiva, l’inquinamento e l’introduzione di specie invasive (come il persico del Nilo), che hanno avuto un impatto negativo su quelle autoctone. Ad oggi il lago ha tassi di inquinamento altissimi dovuti a scarichi industriali e umani, rendendo il suo preziosissimo ecosistema, e il sostentamento delle popolazioni locali, in grave pericolo.

Il persico e i ciclidi del Lago Vittoria

Uno dei gruppi tassonomici più popolosi che abita il Lago Vittoria è rappresentato dai ciclidi, piccoli pesci variopinti d’acqua dolce e dalla straordinaria diversità morfologica e comportamentale. Questi pesci si sono evoluti e adattati a sopravvivere e prosperare in un ambiente dinamico e competitivo come il Lago Vittoria. 

La varietà delle loro forme e colori è stata influenzata dall’adattamento alle differenti nicchie ecologiche presenti nel lago, che vanno dalle aree rocciose alle quelle sabbiose. In lingua Luo, sulle sponde kenyote del lago, questi pesci sono conosciuti con il nome di fulu. Una volta essiccati, rappresentano un piato prelibato della cucina locale.

Pescatori che lavorano il pesce catturato nel lago Vittoria
Il persico del Nilo fu introdotto per aumentare la produzione della pesca, ma con effetti disastrosi sull’ecosistema

Il persico del Nilo (Lates niloticus), ricercato per le sue carni bianche e gustose, è stato introdotto nelle acque del lago negli anni ‘50 del ventesimo secolo per motivi economici. Predatore di grandi dimensioni e specie aliena, il persico del Nilo è diventato il superpredatore del lago Vittoria; alimentandosi prevalentemente di ciclidi, ha innescato un effetto a catena che ha portato al declino di numerose popolazioni di ciclidi. Sì stima che più della metà delle specie di ciclidi potrebbero ora essere estinte o prossime all’estinzione[4]. Non a caso il persico del Nilo è stato inserito nella lista delle 100 specie invasive più dannose al mondo, consultabile qui in formato pdf.

Visitare il Lago Vittoria

Se è pur vero che il Lago Vittoria si estende per gran parte in Tanzania e in Uganda, il suo lato kenyota è forse quello più conosciuto e visitato, soprattutto per via delle sue cittadine e della natura circostante. 

Kisumu e Homa Bay

La città di Kisumu, in Kenya, che si affaccia sulle sponde del più grande lago d'Africa
Kisumu, nei pressi delle rive del Lago Vittoria – Foto di Victor Ochieng CC BY-SA 2.0

Kisumu è una vivace città portuale e di notevole importanza politica ed economica, spesso definita “La Porta del Kenya Occidentale”.  Con distese di palme, vegetazione ricca e rigogliosa, abitazioni locali e musica in ogni angolo, Kisumu mi ha accolta allegramente quando la raggiunsi la prima volta, con estrema gentilezza della popolazione locale e cibo delizioso. Città molto diversa da quelle costiere o dalla capitale Nairobi, ma un luogo ricco di vitalità con una spettacolare vista sulle acque del lago e colline circostanti.

Altro centro importante sul lago Vittoria, in Kenya è Homa Bay, che si distingue per la sua tranquillità e bellezza naturale, affacciandosi sulle acque sereneramente blu del lago e circondata da scenari pittoreschi. Da qui è anche possibile raggiungere il vicino Ruma National Park, luogo ideale per amirare la fauna selvatica tipica del Kenya. 

Entrambe le città riflettono la vita e la cultura locali, offrendo una prospettiva affascinante sulla popolazione che abita questa regione del Kenya, conosciuta con il nome di Luo. Arrivando da Nairobi, si attraversano colline ricche di piantagioni di tè e un paesaggio in continua evoluzione, e avvicinandosi al lago la regione diventa sempre più verde e rigogliosa.

Dalla Tanzania, per visitare il lago si può fare base a Mwanza, da dove è anche possibile raggiungere i grandi parchi nazionali tanzaniani, come il Serengeti e Ngorongoro.

Giovani pescatori a Dunga Beach, nei pressi di Kisumu, sul lago Vittoria
Foto scattata a Dunga Beach, nei pressi di Kisumu, sul lago Vittoria

Ssese Islands

L’arcipelago delle Isole Ssese si trova nel lato ugandese del lago Vittoria, e, seppur remote, si stanno ora aprendo al turismo. Isole di straordinaria bellezza, con una vasta natura incontaminata e acque incredibilmente trasparenti dove poter fare il bagno contornate da spiagge selvagge, non vi faranno rimpiangere altre più famose destinazioni di mare. 

Ogni isola ha la sua personalità e attrazioni uniche. Dalla tranquilla Isola Bugala, famosa per le sue spiagge mozzafiato e i tramonti spettacolari, alla vivace Isola Kalangala, un centro di attività e cultura locali, le Ssese Island non deluderanno i loro avventori. Gli amanti della natura apprezzeranno le passeggiate nella foresta pluviale, dove è possibile imbattersi in specie di uccelli esotici e incontrare la fauna locale. Per i più avventurosi, le acque cristalline sono perfette per lo snorkeling, il nuoto e la pesca.

All’atmosfera rilassata e accogliente delle Ssese Island si aggiunge la calorosa ospitalità delle comunità locali, che vi faranno scoprire la loro cultura, tradizioni, gustare la cucina tipica del lago e partecipare a eventi culturali.

Isola di Mfangano

Situata nelle acque kenyote, l’Isola di Mfangano si trova nel distretto di Homa Bay. Anche qui ci troviamo di fronte ad un vero e proprio paradiso naturale, ancora poco toccata dal turismo internazionale. L’isola è raggiungibile facilmente da Homa Bay, e qui potrete conoscere da vicino la meravigliosa cultura locale. Oltre a gustare la deliziosa cucina locale e l’omena (una specialità del luogo, piccoli ciclidi essiccati e cucinati in maniera tradizionale) potrete godere di paesaggi degni di un documentario naturalistico, e conoscere più da vicino usi e costumi della popolazione che abita questa regione, che vi accoglierà a braccia aperte.

La palude di Mabamba

L'uccello becco a scarpa vive nei parchi e nelle riserve naturali nei dintorni del lago Vittoria
Il becco a scarpa può essere avvistato nella palude di Mabamba – Foto di Maciej CC BY-SA 2.0

Torniamo sul lato ugandese del lago Vittoria, questa volta per andare a scoprire un vero e proprio paradiso ornitologico: la palude di Mabamba, luogo ricco di biodiversità e l’habitat del raro e magnifico becco a scarpa. Questo uccello, con il suo becco lungo e incurvato, è una creatura davvero unica che si aggira tra le acque calme e i canneti della palude. Grazie a questo ambiente naturale particolarmente ricco di specie di uccelli, la palude di Mabamba offre un’opportunità eccezionale per gli appassionati di birdwatching e per chiunque voglia esplorare questa zona tranquilla e poco turistica, immersi nella natura incontaminata e circondati da creature alate che colorano il cielo e le acque.

Kakamega Forest National Reserve

La foresta pluviale della Kakamega Forest National Reserve
La foresta pluviale della Kakamega Forest National Reserve – Foto di collectmoments CC BY-ND 2.0

Nella zona che circonda il Lago Vittoria, sul versante del Kenya, troviamo questo ultimo tratto di foresta pluviale africana, la Kakamega Forest National Reserve. Situata a circa 35 chilometri dal lago, la foresta di Kakamega ha un estensione di 240 kmq, ed è stata dichiarata riserva dal governo nel 1933. 

Riconosciuta per la sua importanza vitale per l’ecosistema del Kenya, questa antica foresta rappresenta un santuario per le tantissime specie endemiche di fauna e flora che la popolano. Numerosissime specie di farfalle, diversi primati, istrici e circa 300 specie di uccelli, che la rendono anche una meta interessante per il birdwatching.

Ruma National Park

Savana e animali selvatici nel Ruma National Park, a pochi chilometri dalla costa kenyota del lago Vittoria
Il Ruma National Park, in Kenya, si trova a pochi chilometri dalla costa del lago Vittoria

Immancabile in ogni viaggio nel continente africano, fare un game-drive, ovvero quello comunemente chiamato come “safari” (che in lingua Kiswahili significa viaggio). Il Ruma National Park, se vi trovate a visitare l’area del lago Vittoria, vi regalerà paesaggi da cartolina e avvistamenti di numerose specie endemiche africane, tra cui l’antilope roana. Per gli amanti dell’avifauna, oltre alle numerose specie di uccelli presenti in tutta la zona, qui è possibile avvistare anche la rara rondine blu.

Il Lago Vittoria è pericoloso?

Tempesta sul lago Vittoria
Sul lago Vittoria si possono formare improvvise tempeste

Quando pensiamo all’Africa, soprattutto ad alcuni luoghi, non possono che venirci in mente ricordi di guerre civili, sommosse, e una certa idea di pericolo. Siamo nel cuore dell’Africa, dove convivono i “ricchi” con i “poveri”, dove ancora c’è chi muore di fame e chi non si è mai trovato davanti ad un uomo occidentale. Viaggiare con una certa coscienza, senza ostentare ricchezza ma anzi, con umiltà e voglia di conoscere, faciliterà non solo gli spostamenti ma anche un senso di tranquillità. La popolazione del lago e di queste zone è estremamente cordiale, curiosa e simpatica, ma ciò non toglie che possa esserci chi desidera approfittare del turista, come del resto avviene in ogni angolo del mondo.

In anni passati la città di Kisumu è stata teatro di forti scontri politici, ma al giorno d’oggi è una cittadina estremamente piacevole, con un buon livello di sicurezza e strutture di accoglienza di ogni livello.

Ci sono infine da considerare i potenziali pericoli che arrivano direttamente dal lago:

  • Le condizioni meteo, che possono essere variabili e rendere le acque pericolose per la navigazione.
  • La presenza nelle sue acque del parassita Schistosoma mansoni[5], responsabile della schistosomiasi.

Note

1. Il lago Vittoria è il secondo lago di acqua dolce più esteso al mondo se il Michigan-Huron si considera come due laghi separati. Altrimenti, sarebbe il terzo: Michigan-Huron (117.700 km²), Superiore (82.400 km²), Vittoria (69.500 km²).

2. Hamilton, Stuart, 2016, “Basin, Lake Victoria Watershed (inside), vector polygon, ~2015”, https://doi.org/10.7910/DVN/Z5RMYD, Harvard Dataverse, V3

3. Kendall, R. L. (1969). An Ecological History of the Lake Victoria Basin. Ecological Monographs, 39(2), 121–176. https://doi.org/10.2307/1950740

4. The Biodiversity Crisis: Lake Victoria. Sito web ufficiale dell’American Museum of Natural History

5. Olsen, A., Kinung’hi, S., & Magnussen, P. (2015). Schistosoma mansoni infection along the coast of Lake Victoria in Mwanza region, Tanzania. The American journal of tropical medicine and hygiene, 92(6), 1240–1244. https://doi.org/10.4269/ajtmh.14-0676

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