Oblast’ di Kalinigrad: l’exclave russa nel Baltico

Affacciato sul mar Baltico e stretto tra Polonia e Lituania, l’oblast’ di Kaliningrad è territorio russo nel cuore dell’Unione Europea. Questo da quando, nel 2004, i due Paesi confinanti hanno aderito alla UE, rendendo i collegamenti tra Kaliningrad e il resto della Russia più complicati. Soprattutto per le aree transfrontaliere. Una situazione che perlomeno sul versante polacco ha trovato soluzione nel 2011 in una serie di accordi tra Polonia e Russia riguardanti l’esenzione dal regime dei visti e sulla libera circolazione delle merci esenti da dazi[1].

Grande poco meno del Lazio l’oblast’ di Kaliningrad si è affacciato alla turbolenta storia politica del XX secolo come avamposto più orientale del Regno di Prussia. Con la costituzione della Repubblica di Weimar e la successiva formazione del Terzo Reich la città di Königsberg (attuale Kaliningrad) divenne il quartier generale del I Distretto Militare nazista. A partire dal 1942 i tedeschi dettero avvio a una campagna di epurazione degli abitanti di origine ebraica, molti dei quali deportati, altri impiegati come lavoratori (in un regime di schiavitù) nei sobborghi della città.

Il Castello di Königsberg (Kaliningrad) prima dei bombardamenti
Il Castello di Königsberg (Kaliningrad) prima dei bombardamenti

Nelle fasi conclusive della Seconda Guerra Mondiale l’antica città di Königsberg, dove aveva studiato il filosofo Immanuel Kant, subì drammatici bombardamenti da parte dell’aviazione alleata. Le conseguenze furono devastanti con gran parte del centro storico raso al suolo. Nell’offensiva conclusiva portata avanti dalle truppe dell’Armata Rossa perirono più di 50mila tedeschi e oltre 3mila sovietici.


Alla fine della guerra Josef Stalin avrebbe reclamato a sé la città di Königsberg e i territori circostanti, ribattezzandola Kaliningrad in onore del leader sovietico Mikhail Ivanovich Kalinin. Il 7 Aprile del 1946 nasce ufficialmente l’oblast’ di Kaliningrad l’exclave russa nel mar Baltico.

Dove si trova Kaliningrad: mappa e cartina

Sembra una di quelle domande fatte apposta per mettere in difficoltà parenti e amici durante una partita a Trivial Pursuit. Di quelle che fanno stringere i denti a chi conosce già la risposta e vagare lo sguardo a chi non ha la più pallida idea di dove si trova Kaliningrad sulla carta geografica del mondo. Per facilitarvi le cose diamo un’occhiata alla cartina in basso, con la sua localizzazione di Kaliningrad nel più vasto continente europeo.

Mappa con la posizione di Kaliningrad nel continente europeo
Mappa con la posizione di Kaliningrad nel continente europeo

L’oblast’ omonimo di cui Kaliningrad è capoluogo si affaccia sul mar Baltico e confina a sud con la Polonia. Il resto della frontiera è condivisa con la Lituania, entrambi entrati a far parte dell’Unione Europea nel Maggio del 2004. Il punto di confine più vicino con la madrepatria è a 500 chilometri di distanza, mentre più di 1000 chilometri separano Kaliningrad da Mosca. Giusto per dare un’idea delle distanze, da Milano a Kaliningrad ci sono poco meno di 1200 chilometri. Una lontananza che ha generato non pochi problemi agli abitanti della piccola exclave russa sul Baltico.

La mappa di Kaliningrad ci racconta però anche un’altra storia, meno evidente, ma altrettanto importante. Il suo ruolo strategico per il governo di Mosca. La città, infatti, è l’unico porto russo nel Baltico a essere libero dai ghiacci per dodici mesi all’anno. Da qui la decisione, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, di trasferire da San Pietroburgo a Baltijsk (oblast’ di Kalinigrad) il quartier generale della flotta russa.

Nella seconda mappa (in basso) sono invece segnalati i luoghi d’interesse presentati in questo articolo. Dalla penisola di Neringa condivisa con la Lituania ai musei ed edifici storici (pochi a dire il vero, vedremo il perché) nel cuore della città.

Visitare Kalinigrad: turismo, cosa vedere e fare nell’exclave russa

A Kaliningrad la maggior parte dei luoghi d’interesse sorge lungo le rive del Pregel, il fiume che attraversa la città da est a ovest, per poi gettarsi nella vicina laguna dei Curi. Complici i bombardamenti alleati e una selettiva operazione di damnatio memoriae da parte dei sovietici, non resta pressoché traccia del vecchio piano urbanistico cittadino. Gli edifici della città vecchia (Altstadt) vennero distrutti durante i bombardamenti e mai più ricostruiti. Il castello reale di Königsberg, ubicato nella piazza centrale della città, fu raso al suolo dai russi nel 1968. La cattedrale di Königsberg danneggiata durante la guerra e risalente al 1333 è stata restaurata solo negli anni Novanta.

La cattedrale di Konigsberg dopo il restauro
La cattedrale di Konigsberg restaurata tra il 1994 e il 1996 – A.Savin (Wikimedia Commons · WikiPhotoSpace), FAL

Cattedrale di Koningsberg

Situata al centro del vasto parco sull’isola del fiume Pragel, la Cattedrale di Königsberg è uno degli edifici più antichi della città di Kaliningrad. La sua costruzione iniziò nel 1333, sul sito di una chiesa più piccola e venne completata cinquant’anni dopo. Delle due guglie originarie ne resta oggi solo una, l’altra venne distrutta nel corso di un incendio avvenuto nel XVI secolo e mai più ricostruita. Dopo i lavori di restauro iniziati nel 1994 e terminati due anni dopo, la cattedrale è stata trasformata in luogo di aggregazione con uno spazio per concerti e un museo ai piani superiori. L’originaria funzione religiosa è testimoniata da due piccole cappelle, una luterana e l’altra ortodossa.

La cattedrale di Konigsberg prima del restauro (1982)
La cattedrale di Konigsberg prima del restauro (1982) – Huhu Uet, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Museum of the World Ocean

Vale davvero la pena visitare questo singolare museo dove le attrattive principali sono costituite dalle imponenti imbarcazioni ormeggiate lungo la sponda destra del fiume Pragel. Il fiore all’occhiello della collezione è il vascello da ricerca scientifica Vityaz in attività dal 1948 al 1979. Nei suoi 65 viaggi di esplorazione coprì più di 800mila miglia nautiche[2], misurando tra le sue attività la profondità della Fossa delle Marianne e accogliendo a bordo ospiti illustri come Jacques Cousteau e Thor Heyerdahl.

Kaliningrad, la nave museo Vityaz ormeggiata lungo il fiume Pragel
La nave museo Vityaz ormeggiata lungo il Pragel – A.Savin (Wikimedia Commons · WikiPhotoSpace), FAL, via Wikimedia Commons

A breve distanza dalla nave museo, il sottomarino B-413 è l’altra grande attrazione del Museum of the World Ocean di Kalinigrad. Uno dei pochissimi esemplari ancora esistenti di sottomarini dell’era preatomica, lungo 90 metri e largo 8 capace di ospitare un equipaggio di ottanta marinai. Un pezzo di storia sovietica e un piccolo passo indietro nel tempo, quando sottomarini della stessa classe[3] scatenarono nel 1962 la crisi dei missili di Cuba e il mondo tremò per la paura di un’Apocalisse nucleare.

Kaliningrad: il sottomarino B-413 con a poppa la nave museo Vityaz
Il sottomarino B-413 con a poppa la nave museo Vityaz – Ttracy, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Completano il museo dell’oceano di Kalinigrad sezioni dedicate alle antiche mappe geografiche, sale con sculture di pesci degli abissi, collezioni con reperti archeologici in ambra, modellini di vascelli e tutto quello che può venirvi in mente, relativo all’oceano e al mare. Un museo fatto come si deve, con un’abbondanza di curiosità che possono attirare sia adulti che bambini. O adulti bambini, nel caso.

Bunker Museum

Il Bunker Museum vanta il titolo di museo più vecchio dell’oblast’ di Kaliningrad, inaugurato subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale per celebrare la conquista della città e relativa resa del comando tedesco. Nelle drammatiche fasi finali dell’assalto a Königsberg il comandante nazista Otto Lasch firmò l’atto di capitolazione, consegnando la città all’Armata Rossa. Per visitare il bunker, lungo 42 metri, occorre scendere a sette metri di profondità e addentrarsi nelle 21 stanze sotterranee dove sono ospitati diorami, foto d’epoca e mappe che descrivono le varie fasi dell’assalto alla città di Königsberg.

Se per caso vi state chiedendo che fine abbia fatto Otto Lasch, ecco qua: venne dichiarato criminale di guerra e scontò 10 anni di lavori forzati in Unione Sovietica. Fu liberato nel 1955.

Museo dell’ambra

Stime prudenti valutano la quantità di ambra fossile presente nei depositi di Kaliningrad in 50milioni di tonnellate. Pari a circa il 90% dell’ambra mondiale[4]. Sembra il minimo che a Kaliningrad le abbiano dedicato un museo. Situato lungo la riva sud dello Stagno Superiore, il Museo dell’ambra si trova a non più di tre chilometri a piedi dalla cattedrale di Königsberg. Una piacevole passeggiata e un ancor più piacevole arrivo, in un luogo tranquillo, circondato da alberi e con piacevoli sentieri da percorrere prima di vedere le strepitose collezioni ospitate nel museo.

Campione di ambra del peso di 4,280 kg. Museo dell'Ambra di Kaliningrad
Campione di ambra del peso di 4,280 kg – Kaliningrad Amber Museum, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Le 24 sale sono suddivise in otto sezioni ognuna delle quali ripercorre la storia dell’ambra dalla sua formazione a mostre temporanee di arte contemporanea. Ma passiamo ai pezzi forti del museo. Qui potete trovare gli unici frammenti esistenti della leggendaria Camera d’Ambra di San Pietroburgo che forse è stata ritrovata o forse no. Il frammento di ambra più grande della Russia, del peso di 4,280 Kg. Lucertole, ragni e altri insetti incastonanti nell’ambra e oggetti in ambra risalenti al V secolo, rivenuti nell’oblast’ di Kaliningrad. La pannellistica è accurata, sia in russo che in inglese e le collezioni ricchissime, in quello che senza dubbio uno dei musei più interessanti di Kaliningrad.

Penisola di Neringa: gli alberi danzanti e le dune mobili

Condivisa tra l’exclave russa e la Lituania la penisola di Neringa è una sottile striscia di sabbia che separa la laguna dei Curi dal mar Baltico. Una protezione naturale formatasi 5mila anni fa con il progressivo deposito di sedimenti sabbiosi. Lunga oltre 300 chilometri e larga non più di tre, costituisce l’habitat ideale per cervi, volpi, alci e cinghiali, per più di 900 specie di piante ed è luogo di sosta per oltre un milione di uccelli.

L’importanza storica e naturalistica della penisola di Neringa è stata riconosciuta nel 2000 dall’UNESCO che l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Le dune di sabbia mobili della penisola sono un’attrazione turistica, tra le più alte d’Europa, alcune di queste superano i 60 metri. Non male, certo, ma per gli appassionati di record la duna di Pilat in Francia sfiora i 110 metri di altezza.

Kaliningrad e la penisola di Neringa
La penisola di Neringa – A.Savin (Wikimedia Commons · WikiPhotoSpace), FAL, via Wikimedia Commons

In questo singolare ecosistema naturale trova spazio un’ulteriore magia con gli alberi della foresta danzante dell’oblast’ di Kaliningrad. Con i tronchi contorti a formare spirali e anelli costituiscono un’attrazione turistica tra le più conosciute di questo territorio, battuto dal vento impetuoso proveniente dal Baltico. La penisola è stata abitata fin dal Medioevo costituendo un ambiente ideale per la pesca. Oggi è il turismo a rappresentare una delle maggiori attività del territorio, con tour organizzati in partenza dai piccoli villaggi di Rybachy, Morskoe e Lesnoy lungo la sottile striscia di sabbia della penisola di Neringa.

Pini della foresta danzante nella penisola di Neringa (oblast' di Kaliningrad)
Pini della foresta danzante nella penisola di Neringa (oblast’ di Kaliningrad)

Kalinigrad: visto e quando andare

Ottime notizie per visitare Kaliningrad, visto che dal Luglio del 2019 è possibile richiedere un e-visa (visto elettronico) evitando la famigerata LOI (letter of invitation). Una trafila burocratica ancora oggi necessaria per viaggiare in gran parte del territorio russo. Richiedendo il visto elettronico (qui l’indirizzo ufficiale) sarà possibile visitare solo l’oblast’ di Kalinigrad e non altre regioni della Russia. Giusto per chiarire, se avete ottenuto l’e-visa e dopo aver visitato Kaliningrad intendete volare a Mosca, vi rispediranno a casa. O potreste trovarvi in un vuoto burocratico stile The Terminal.

Ricordo che dal momento dell’emissione il visto elettronico ha una durata di 30 giorni, per un soggiorno massimo non superiore a quattro giorni. Per informazioni aggiornate è comunque sempre opportuno verificare la pagina e-visa del sito ufficiale.

In possesso dell’e-visa potrete raggiungere l’exclave russa nei seguenti modi[5]:

via aria:

  • Kaliningrad (Khrabrovo) Airport;

via auto:

  • Bagrationovsk
  • Gusev
  • Morskoye
  • Pogranichnyy
  • Sovetsk
  • Chernyshevskoye

via mare:

  • Kaliningrad

via treno:

  • Mamonovo
  • Sovetsk

Quando andare?

L’estate è il periodo migliore per visitare l’exclave russa di Kaliningrad e  per godere delle sue popolari spiagge lungo le coste del mar Baltico. È sempre possibile qualche giorno di pioggia, certo, ma le temperature sono miti e le notti fresche. Giornate ideali per escursioni lungo la penisola di Neringa e per un’esplorazione della città.

Per quanto da queste parti gli inverni non siano particolarmente rigidi in fatto di temperature, i giorni di pioggia e di cattivo tempo potrebbero protrarsi ben oltre i limiti di sopportazione del viaggiatore comune. Un’esperienza da evitare per un viaggio a Kaliningrad la cui durata non può superare i 4 giorni, per ragioni di visto. Più che sufficienti comunque a visitare la città e le dune di sabbia della Neringa.

Note

1 Oblast’ di Kaliningrad Le Relazioni Diplomatiche, Wikipedia L’enciclopedia Libera, 29 dicembre 2020, da https://it.wikipedia.org/wiki/Oblast%27_di_Kaliningrad#Le_relazioni_diplomatiche

2 RV Vityaz, (1939) History, Wikipedia (en), 29 dicembre 2020, da https://en.wikipedia.org/wiki/RV_Vityaz_(1939)#History

3 Foxtrot class submarine, Cuban Missile Crisis, Wikipedia (en(, 29 dicembre 2020, da https://en.wikipedia.org/wiki/Foxtrot-class_submarine#Cuban_Missile_Crisis

4 Baltic Amber, Wikipedia (en), 29 dicembre 2020, da https://en.wikipedia.org/wiki/Baltic_amber

5 Irena Domingo, Rusalia, Come ottenere il visto elettronico per la Russia, 29 dicembre 2020, da https://rusalia.it/e-visa-russia-visto-elettronico/

Immagine di copertina: A.Savin (Wikimedia Commons · WikiPhotoSpace), FAL, via Wikimedia Commons

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