Cocos Island: l’isola del tesoro del Costa Rica

Di storie da raccontare quest’isola remota al largo della Costa Rica ne ha davvero parecchie. Storie di tesori nascosti e di pirati, di avventurieri con la testa immersa in antiche mappe del tesoro e le braccia nel fango; storie di romanzi e blockbuster cinematografici che legano Coco Island alla Isla Nublar di Jurassic Park.

E poi c’è la storia più bella di tutte, quella dell’isola disabitata più grande del mondo che nel 1978 è stata dichiarata Parco Nazionale e nel 1997 è entrata a far parte del Patrimonio Naturale dell’umanità

Un sogno per chiunque abbia il privilegio di viaggiare fino a qua. Un paradiso per gli appassionati di immersioni. Le politiche di turismo sostenibile1 e la sua remota insularità hanno favorito e sostenuto la biodiversità ambientale dell’Isola del Cocco consentendo alla flora e alla fauna locali di crescere in totale libertà. Tanto rigogliose sono le sue foreste, abbondantemente innaffiate dalle piogge tropicali, quanto popolate le sue acque di un’incredibile varietà di pesci, molluschi e crostacei.

E visto che da qualche parte bisogna pur cominciare vediamo come organizzare il viaggio verso l’isola del Cocco. Ci sarà tempo poi per scoprire i tesori nascosti nelle sue baie e i tanti singolari personaggi che invano li hanno cercati.

Come arrivare in Costa Rica

Al momento della stesura di questo articolo non ci sono voli diretti che collegano l’Italia alla Costa Rica. Sono previste partenze da Roma, Milano e dalle maggiori città della penisola con uno o più scali in base alla compagnia scelta. L’aeroporto di arrivo in Costa Rica è quello di San José de Costarica, la capitale dello Stato. Da qui è necessario raggiungere la città di Punterenas (costa pacifica) da dove partono le crociere per l’isola del Cocco. Una settantina di chilometri separano San José de Costarica da Puntarenas e potete scegliere tra due opzioni: autobus oppure taxi privato.

Tenete presente che in Costa Rica i taxi, a differenza che in Italia, sono una valida alternativa sulle lunghe distanze e possono essere affittati per mezza giornata oppure per la giornata intera.

Come arrivare all’Isola del Cocco

Il solo modo per raggiungere l’isola del Cocco, a meno che non vogliate pirateggiare una nave, sequestrare l’equipaggio e puntare dritti su quest’isola remota dell’Oceano Pacifico, è quello di prenotare una crociera.

Cocos Island, infatti, è situata a oltre 200 miglia nautiche (sud-ovest) dalla Costa Rica. L’imbarco da Puntarenas è previsto al mattino e il viaggio verso l’isola del Cocco dura un giorno e una notte: tra le trenta e le quaranta ore di navigazione.

Chatham Bay, Isola del Cocco
Chatham Bay, Isola del Cocco – Photo by hlanchas CC BY-NC 2.0

Quando visitare Cocos Island

Paradossalmente il momento migliore per visitare l’isola del Cocco coincide con la stagione piovosa: da aprile a novembre. In questo periodo infatti la quantità di animali marini da osservare è più abbondante; ragion per cui la maggior parte dei tour consigliano di visitare Coco Island proprio in questo periodo dell’anno. Se sei un sub il discorso ha senso.

Va detto, comunque, che l’Isola del Cocco, dato il suo clima tropicale, è soggetta a precipitazioni più o meno intense durante tutto il corso dell’anno.

Anche per questa ragione l’isola è un tripudio di foreste, corsi d’acqua e cascate. Le temperature, inoltre, pur essendo elevate, non registrano significativi eccessi, temperate dalle brezze provenienti dall’oceano. Per chi non sopporta le piogge frequenti e preferisce invece un clima meno umido, il periodo migliore per visitare Coco Island è la stagione secca: da gennaio a marzo. Vedrete meno pesci, ma starete più asciutti.

Quanto costa visitare Coco Island?

Veniamo alla questione, nient’affatto banale, sui costi della vacanza. La maggior parte delle crociere per Coco Island prevedono un tour della durata di 11 giorni e dieci notti. C’è da tenere presente, ovviamente, il tempo impiegato dalla nave per raggiungere l’isola.

I prezzi vanno da un minimo di 300 euro (al giorno) fino a un massimo di 500 euro (al giorno). Si tratta di navi con 10/11 cabine per un massimo di 22 ospiti.

Al momento della prenotazione controllate bene alla voce “non incluso” per evitare spiacevoli sorprese. L’accesso a Coco Island e le immersioni sono soggetti a una tassa giornaliera rispettivamente di 50 e 20 dollari al giorno2, spesso non compresa nei pacchetti crociera per l’isola del Cocco.

Coco Island: cosa vedere

Airone azzurro maggiore a Cocos Island
Airone azzurro maggiore a Cocos Island – Photo by hlanchas CC BY-NC 2.0

L’isola del Cocco è l’unica isola del pacifico orientale ad avere una foresta tropicale; del tutto diversa dalle brulle isole Galapagos cento miglia più a sud e appartenenti all’Ecuador. La posizione di Coco Island, toccata dalla corrente Equatoriale Nord3e le sue molteplici interazioni con l’ecosistema marino circostante ne hanno fatto un laboratorio naturale unico al mondo con una biodiversità che può contare4:

  • 235 specie di piante;
  • 362 specie di insetti;
  • oltre 200 specie di pesci;
  • 18 specie di coralli;
  • 3 specie di delfini;
  • 85 specie di uccelli.

E una quantità altrettanto ricca di specie endemiche: un tesoro di fauna e flora che, comparato alla ridotta superficie dell’isola (23,85 Km2), ha davvero dell’incredibile.

Mappa dell'Isola del Cocco
Mappa dell’Isola del Cocco – Naval Intelligence Division, Admiralty (UK). [Public domain], via Wikimedia Commons

Il mondo sottomarino dell’Isola del Cocco è senza dubbio l’attrazione principale per chi, partendo da Puntarenas, si impegna nella lunga traversata che conduce dopo trenta ore di navigazione a quest’isola sperduta del Pacifico. Così sperduta da essere entrata a far parte del curioso Atlante delle isole remote scritto e disegnato da Judith Schalanscky. Ma, è bene ricordarlo, le immersioni nelle acque antistanti l’isola del Cocco sono consigliate a divers esperti a causa delle forti correnti sottomarine. Bisogna lavorare e parecchio di gav per mantenere l’assetto e la quota e pertanto, se siete alla vostre prime esperienze, vale la pena informarsi con attenzione prima di prenotare la vacanza.

Il mondo sottomarino di Coco Island

Il paesaggio subacqueo di Coco Island può vantare una concentrazione tale di specie pelagiche da essere stato più volte inserito nella top ten dei migliori spot per le immersioni. La sua barriera corallina è la più diversificata dell’Oceano Pacifico orientale5e avrete la possibilità di nuotare con squali martello, tartarughe marine e squali balena. La concentrazione di pesci e animali marini è tale da restarne sbalorditi. Sarà anche per questo che con tutta questa fauna sottomarina da osservare le crociere prevedono non meno di due immersioni al giorno.

L’isola del Cocco: la flora e la fauna

Cascate nei pressi di Iglesias Bay, Cocos Island
Cascate nei pressi di Iglesias Bay, Cocos Island – Photo by hlanchas CC BY-NC 2.0

Una volta sbarcati sull’isola la prima cosa che colpisce è la lussureggiante natura tropicale: un tripudio di verde e colori e uccelli e insetti che sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo. A questo punto l’aggancio a Jurassic Park ci sta tutto, visto che l’isola Nublar di Spielberg, che non esiste, altri non è che Coco Island. Che poi le riprese di cascate e affini siano state realizzate, per motivi logistici, alle Hawaii, poco importa, visto che oramai l’associazione tra l’Isola del Cocco e Jurassic Park è entrata nell’immaginario collettivo.

I sentieri all’interno dell’isola conducono a imponenti cascate e colline coperte dalla giungla tropicale. Sono presenti sull’isola due corsi d’acqua principali e alcune aree pianeggianti nell’interno. Oltre a quattro insenature principali perfette per nascondere tesori. E infatti… .

Il sula: un simpatico rappresentante della fauna locale
Il sula: un simpatico rappresentante della fauna locale – Anonimo, United States Coast Guard [Public domain], attraverso Wikimedia Commons

I tesori nascosti dei pirati e l’isola del Cocco

Circolano parecchie storie su bauli di tesori, vagonate di monete e lingotti d’oro nascosti da qualche parte sull’isola del Cocco. Da quando fu avvistata per la prima volta nel 1526 Coco Island è più volte scomparsa e riapparsa dalle pagine dei portolani. La ragione sta nella sua remota insularità e in un clima particolarmente umido che la avvolge spesso di bruma marina rendendola pressoché invisibile.

Tutto questo ha contribuito a generare leggende piratesche di tesori nascosti che, al di là dell’appeal che sono in grado di esercitare, suscitano più di un dubbio, tra gli studiosi di pirateria come Björn Larsson: autore tra gli altri del romanzo La vera storia del pirata Long John Silver. E in effetti basta uscire un poco dal mito e dalle leggende per scoprire che l’aspettativa media di vita di un pirata all’epoca delle grandi scorrerie era di pochi anni… [e]… nel corso di esistenze così brevi, un pirata provvedeva a spendere il proprio bottino quanto più velocemente possibile. Inutile, per chi si sentiva condannato a morte entro breve tempo, mettere i risparmi in salvo.6E però le leggende di tesori nascosti sull’isola del Cocco sono dure a morire.

– Leggi anche: Libri su pirati, corsari e filibustieri scelti da Terra Incognita

Cocos Island, mappa dei pirati
Cocos Island, mappa dei pirati – Photo by BioDivLibrary Public Domain

Coco Island e il tesoro di Lima

Uno dei più grandi tesori mai ritrovati è quello di Lima che gli spagnoli cercarono di mettere in salvo quando, nel 1887, la città stava per essere conquistata dall’esercito cileno. Nel tentativo di sottrarre le ricchezze ai conquistatori, imbarcarono tutto quanto a bordo della Mary Dear sotto il comando del capitano William Thompson. Il buon vecchio Thompson non ci pensò due volte: fece fuori i soldati a bordo e con la complicità dell’equipaggio diresse la prua verso l’isola del Cocco. Qui scavò una buca sufficientemente grande per contenere una spropositata quantità di oggetti preziosi tra cui una Madonna d’oro alta due metri. A quanto se ne sa il tesoro di Lima dovrebbe ancora trovarsi da qualche parte sull’isola del Cocco.

Il tesoro di Benito Bonito

Il pirata Bennet Graham, alias Benito Bonito, fece il suo colpo grosso nel 1819 quando, in una sola notte, riuscì a rubare l’oro conservato nella città di Acapulco e far perdere le proprie tracce. Ovviamente il galeone pirata prese il mare in direzione di Coco Island. E siamo a due. Qui nascose, c’è chi dice a Wafer Bay, l’ingente bottino, nell’attesa di tempi migliori per andarlo a recuperare. Cosa che non gli fu possibile perché intercettato, nel viaggio di ritorno, dalla marina spagnola che non l’aveva presa per niente bene. Molti membri dell’equipaggio furono impiccati, mentre al pirata Benito Bonito fu promessa salva la vita a patto che rivelasse l’ubicazione del tesoro. Che l’abbia fatto o meno, gli spagnoli lo giustiziarono nel 1820; tra gentiluomini ci si intende.

Wafer Bay, Cocos Island, Costa Rica
Wafer Bay, Cocos Island, Costa Rica – Pagina 228 di “Allan Hancock Pacific expeditions” (1935)

Cacciatori di tesori sull’isola del Cocco

I bei tempi andati quando si poteva sbarcare sull’isola del tesoro e armati di vanghe e picconi mettersi a scavare alla ricerca del fantomatico baule. Un’attività che tenne impiegato August Gissler per sedici anni. Cacciatore di tesori a tempo pieno, il Gissler si trasferì, a fine Ottocento, dall’attuale Germania all’isola del Cocco, portando con sé la moglie. Era certo che su quell’isola sperduta dell’Oceano Pacifico fosse nascosto il celebre tesoro di Lima. Lasciò l’isola, a mani vuote, nel 1905: una bella storia di sogni e tesori nascosti.

Una ventina d’anni dopo ci riproverà tale Tony Mangel che sbarcò sull’isola del Cocco per due volte, nel tentativo di individuare l’oro di Lima. Meno paziente del Gissler utilizzò perfino delle cariche esplosive, ma anche in questo caso la ricerca del tesoro nascosto sull’isola del Cocco si rivelerà infruttuosa. A questo punto vale la pena citare anche l’intervento della NASA che nel 1998 avrebbe impiegato un satellite per dare una sbirciatina all’isola del Cocco. Ora, per quanto suggestiva, la notizia non trova riscontro da nessuna parte e le fonti a sostegno della sua attendibilità sono del tutto assenti. Una briciola che nutre ancora ai nostri giorni il mito dei tesori nascosti a Coco Island.

Note

1 Sito ufficiale del Parque Nacional Isla del Coco https://isladelcoco.go.cr/programas/#turismo-sostenible

2 Alla pagina https://isladelcoco.go.cr/programas/#turismo-sostenible del sito ufficiale trovate alla voce Tarifas de ingreso i dettagli dei costi.

3 Corrente Equatoriale Nord. In Wikipedia. Consultato in settembre 28, 2019, da https://it.wikipedia.org/wiki/Corrente_Equatoriale_Nord#Caratteristiche

4 Isola del Cocco, fauna e flora. In Wikipedia. Consultato in settembre 28, 2019 da https://it.wikipedia.org/wiki/Isola_del_Cocco#Fauna_e_flora

5 Link a sito unesco: https://whc.unesco.org/en/list/820/

6 Folco Quilici, Relitti e tesori, Mondadori, 2014.

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