La verità è che non sappiamo quante specie animali vivono sul nostro pianeta. Una stima del 2011 parlava di 7,77 milioni[1], ma quelle conosciute sono poco più di un milione e mezzo. Ogni anno vengono descritte migliaia di nuove specie: per lo più insetti, in qualche caso mammiferi e altri vertebrati, soprattutto di piccole e medie dimensioni. Uno dei ritrovamenti più straordinari risale agli anni ’90, quando nelle foreste del Vietnam fu scoperto il saola, un bovino selvatico di una novantina di chili. Questo animale schivo era purtroppo anche raro e fu subito classificato come specie a rischio di estinzione.
L’autorità in tema di conservazione delle specie e classificazione in base al pericolo di estinzione è l’IUCN (International Union for the Conservation of Nature), che si occupa tra le altre cose di aggiornare la Lista Rossa delle specie minacciate. La Red List è composta da sette livelli che definiscono il rischio di estinzione e lo stato di conservazione[2]: minor preoccupazione (LC), quasi minacciata (NT), vulnerabile (VU), in pericolo (EN), in pericolo critico (CR); a queste categorie di rischio, seguono quelle che non vorremmo mai vedere: estinta in ambiente selvatico (EW), estinta (EX).
Tra gli animali in via di estinzione ci sono insetti, molluschi, ragni, stelle marine e altri invertebrati, oltre ai vertebrati come mammiferi[3], uccelli, rettili, anfibi, pesci. Le specie nella lista rossa IUCN sono purtroppo migliaia. In questo articolo sugli animali rari ho scelto di focalizzarmi sulle specie a rischio estinzione tra i mammiferi, gli uccelli e i rettili, cui aggiungerò presto anche specie rare di anfibi e pesci. Naturalmente, tutti gli animali meritano gli stessi sforzi per la loro salvaguardia, così come gli alberi rari e gli altri esseri viventi.
Rinoceronte nero

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 5600 individui
Nome scientifico: Diceros bicornis
Fino all’inizio del ventesimo secolo erano in vita centinaia di migliaia di rinoceronti neri. Poi, la distruzione dell’habitat e il bracconaggio illegale per il suo corno distrussero il 98% della popolazione[4]: nel 1994 si era ridotta a meno di 2500 individui. Gli sforzi di conservazione hanno portato la popolazione a 5600 rinoceronti neri, ma la specie resta in via di estinzione e due sottospecie (Diceros bicornis brucii e Diceros bicornis longipes) purtroppo si sono già estinte.
Leone asiatico

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 650 individui
Nome scientifico: Panthera leo persica
Fino al diciannovesimo secolo, il leone asiatico viveva nel territorio dell’attuale Arabia Saudita,nella Turchia orientale, in Iran, Mesopotamia, Pakistan e dall’est del fiume Indo fino al Bengala e al fiume Narmada nell’India centrale. Oggi sopravvive solo nella foresta di Gir, nello stato indiano del Gujarat. Dello stato di conservazione del leone asiatico e di altri grandi predatori del pianeta ne parla David Quammen, l’autore di Spillover, in Alla ricerca del predatore alfa.
Orso marsicano

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 60 individui
Nome scientifico: Ursus arctos marsicanus
L’orso marsicano è una sottospecie di orso bruno (Ursus arctos arctos) che vive esclusivamente nell’Italia centro meridionale. Un tempo il suo areale era più ampio di quello attuale. È vissuto a lungo isolato dagli altri orsi europei, forse da oltre duemila anni. Nonostante la specie sia protetta da decenni, la sua popolazione non è aumentata ed è l’orso più raro d’Europa. Per salvarlo dall’estinzione, il WWF sta portando avanti una campagna per espandere le aree in cui l’orso marsicano può vivere e crescere i cuccioli in sicurezza.
Leopardo dell’Amur

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 110 individui
Nome scientifico: Panthera pardus orientalis
Questa sottospecie di leopardo viveva in un ampio territorio dell’estremo oriente, che comprendeva la penisola coreana, la Manciuria e il Primorye. Oggi sopravvive in una piccola area tra il sud est della Russia e nord ovest della Cina. Gli sforzi di conservazione hanno portato la popolazione dai circa venti individui del 2007 fino agli attuali centodieci, ma il rischio di estinzione del leopardo dell’Amur rimane elevato per la bassa diversità genetica dei pochi individui rimasti in natura.
Il gatto di Iriomote

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 100 individui
Nome scientifico: Prionailurus iriomotensis
Gli esemplari di questa specie hanno le dimensioni di un gatto domestico e vivono solo nell’isola giapponese di Iriomote. Dagli anni ’70 del secolo scorso sono stati fatti numerosi sforzi di conservazione: il gatto di Iriomote è stato dichiarato monumento naturale nel 1972, è stato poi incluso tra le specie nazionali in pericolo e un terzo dell’isola è stata dichiarata riserva naturale. Eppure, la popolazione fatica a riprendersi e il gatto di Iriomote è ancora una specie a rischio di estinzione.
Gorilla del Cross River

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: circa 250 individui
Nome scientifico: Gorilla gorilla diehli
È la sottospecie di gorilla che vive più a nord e a ovest, ma anche il grande primate africano più in pericolo di estinzione. È minacciato dalla presenza umana, dalla distruzione dell’habitat e dalla caccia. Per proteggere il gorilla del Cross River, nel 2008 in Camerun è stato istituito il Takamanda National Park, al confine con la Nigeria. Sul lato nigeriano del confine, già esisteva il Cross River National Park ed è stata così creata un’importante area protetta transfrontaliera dove vivono circa 115 gorilla del Cross River.
Neofocena dello Yangtze

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Più di 1000 individui
Nome scientifico: Neophocaena asiaeorientalis
Fino pochi anni fa nello Yangtze vivevano due specie di delfino di fiume, ma il lipote (Lipotes vexillifer) è stato dichiarato estinto nel 2006. Rimane solo la neofocena dello Yangtze, che le autorità cinesi, in collaborazione con il WWF, cercano di salvaguardare. Tra gli anni ’90 e i primi anni 2000, la sua popolazione si era più che dimezzata come conseguenza dello sviluppo industriale: inquinamento del fiume, costruzione di dighe, distruzione dell’habitat, passaggio di navi, pesca. Negli ultimi anni la sua popolazione è in ripresa, ma rimane in pericolo critico di estinzione.
Ibis gigante

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Meno di 500 individui
Nome scientifico: Neophocaena asiaeorientalis
Sappiamo davvero poco dell’ibis gigante, se non che è confinato nel nord della Cambogia, con qualche individuo nel sud del Laos e, forse, in Vietnam. Sta scomparendo rapidamente per la bonifica delle paludi (convertite in campi) e il taglio delle foreste per ricavare legname, gomma e piantagioni di teak. Secondo una stima IUCN del 2018, in natura ci sono meno di 200 individui adulti in grado di riprodursi.
Succiamiele del reggente

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 300 individui
Nome scientifico: Anthochaera phrygia
Questa specie, un tempo comune nell’Australia orientale, deve il suo nome alla sua fronte di cibo preferita, il nettare degli alberi di eucalipto. La sua popolazione è in declino dal secolo scorso, soprattutto per via delle attività umane. L’habitat, già ristretto, è stato danneggiato dai devastanti incendi del 2019-2020. Poi si è aggiunto un altro problema. Questi piccoli uccelli apprendono a comunicare ascoltando il canto degli adulti, ma questi sono sempre più rari. Ad oggi, solo il 12% dei maschi è in grado di cantare le melodie tipiche della specie[5]: per gli altri c’è il rischio che le femmine non li riconoscano.
Vari rosso

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: 1.000 – 10.000 individui
Nome scientifico: Varecia rubra
Il vari rosso vive nella penisola di Masoala, nel nord-est del Madagascar. Nonostante la creazione di un ampio parco nazionale, la popolazione di questo lemure è in declino e l’IUCN prevede che nei prossimi ventiquattro anni sarà diminuita dell’80% [6]. Diversi esemplari di vari rosso vivono fuori dai confini del Parco Nazionale di Masoala, in più la specie è minacciata dal taglio illegale di varietà arboree da cui si ottengono legnami pregiati come il palissandro.
Lucertola gigante di Hierro

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 400 individui
Nome scientifico: Gallotia simonyi
La lucertola gigante di Hierro si trova solo sull’isola di El Hierro, nell’arcipelago delle Canarie. Può raggiungere la lunghezza di sessanta centimetri e, nonostante l’aspetto poco rassicurante, ha bisogno del nostro aiuto per salvarla dall’estinzione. Una sua sottospecie che viveva nel piccolo isolotto Roque Chico De Salmor è già scomparsa, mentre si sta lavorando alla conservazione della popolazione che vive a El Hierro, con progetti di reintroduzione di esemplari in cattività e la rimozione di specie aliene dall’isola.
Saola

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Sconosciuta
Nome scientifico: Pseudoryx nghetinhensis
Il primo contatto tra la scienza e il saola è avvenuto nel 1992, quando un gruppo di ricercatori trovò tre paia di corna di animali sconosciuti nelle abitazioni di un villaggio sui monti Annamiti, in Vietnam. Da allora si sono susseguiti sporadici avvistamenti in natura del Saola, che vive in un’area di circa 5000 km2, compresa tra Laos e Vietnam, al cui interno vi sono riserve naturali. Il saola è uno dei mammiferi più rari al mondo, minacciato da deforestazione, caccia illegale e trappole tese per altri animali.
Orango del Borneo

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: Circa 100mila individui
Nome scientifico: Pongo pygmaeus
Esistono ancora poco più di centomila individui di Orango del Borneo, ma purtroppo questa cifra è solo una piccola frazione di quella che esisteva fino agli inizi del ventesimo secolo. Solo negli ultimi sessant’anni, il numero di esemplari si è ridotto di oltre il 50% [7], soprattutto per la rapida distruzione delle foreste del Borneo per ricavarne legname e piantagioni di palma da olio. Pur se vietata, anche la caccia resta una minaccia.
Gaviale

Stato: CR – In Pericolo Critico
Popolazione: 300-900 individui
Nome scientifico: Gavialis gangeticus
Un tempo il gaviale viveva in un’ampia area del subcontinente indiano settentrionale. Il suo habitat ideale erano i grandi fiumi: l’Indo, il Gange, il Brahmaputra, l’Irrawaddy. Il suo declino è stato rapido a partire dagli anni ’30 del ventesimo secolo e nel 1976 si contavano solo duecento esemplari, il 2% della popolazione originaria. I programmi di conservazione e reintroduzione stanno dando i primi risultati e, nonostante un’improvvisa moria negli anni 2007-2008, il numero di individui è in sensibile crescita.
Note
1 Census of Marine Life. (24 agosto 2011). How many species on Earth? About 8.7 million, new estimate says. ScienceDaily. Consultato il 2 marzo 2022 da www.sciencedaily.com/releases/2011/08/110823180459.htm . L’articolo spiega che le specie totali (incluse piante, funghi, ecc) sono 8,7 milioni. Tra queste, quelle animali sono 7,77 milioni.↵
3 Sia un report IUCN del 2011, sia un articolo su Nature del 2008, sostengono che un quarto delle specie di mammiferi (il 25%) è a rischio di estinzione.↵
6 Fonte: IUCN Red List↵